Giovani, giochiamo a fare la fame?

Creato il 06 luglio 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Mentre il tempo avanza, la forbice delle disuguaglianze sociali si allarga a dismisura.  Con il futuro sempre più alle porte, ciò che attende chi ha oggi la disgrazia di essere giovane non è niente di buono.  Stando al report presentato da una ricerca del Censis per Unipol presentata a Roma al convegno "Welfare, Italia. Laboratori per nuove politiche sociali", infatti, quelle che oggi sono note alle cronache come generazioni mille Euro sono condannate ad un'esistenza precaria ed economicamente devastata.  In sintesi estrema, chi oggi è nella fascia 25-34 anni avrà una pensione nel 2050 inferiore ai mille Euro mensili.  Il 42% circa di chi ha la sfortuna di essere giovane vedrà un crepuscolo di vita rovinato, dopo decenni di lavoro ed onesto versamento di contributi.  Se è difficile già oggi arrivare alla terza settimana del mese con cifre simili, è troppo facile immaginare ciò che accadrà tra circa trentanove anni. Inutile scrivere che quasi tutti avranno una pensione inferiore al reddito percepito all'inizio della carriera lavorativa.  Questa previsione, nella miseria più assoluta, si rivolge agli individui più fortunati.  Lo studio è infatti riferito a quei 4 milioni di giovani già sufficientemente inseriti nel mondo del lavoro, con contratti reputati standard.  Per chi è ancora più giovane, sembra, nessuna speranza.  Fuori dal tragico conteggio rimangono, purtroppo, i giovani autonomi o con contratti atipici.  Le statistiche annoverano in tale gruppo circa un milione e mezzo di italiani, senza ovviamente contare altri due milioni di giovani che nè studiano e nè lavorano.  In mezzo a questo, miracolosamente, spuntano leggi ad aziendam fatte da cialtroni assetati di condoni e di multe da evitare. Se sono queste le priorità reali di un Paese devastato, meglio piangersi addosso o ridere di gusto per l'indegna tragicommedia.  Emblematico è il riscontro fatto pervenire dalla ricerca stessa: "[...]Negli ultimi tempi il dibattito sulle pensioni si è sterilizzato perchè i conti degli enti previdenziali sono stati rimessi in ordine. Ma a soffrire in futuro saranno i conti delle famiglie: quanti oggi possono dire con serenità: mi godrò la pensione?[...] Il sistema pensionistico dovrà confrontarsi con seri problemi di compatibilità ed equità. [...] Se le riforme delle pensioni negli anni '90 hanno garantito la sostenibilità a medio termine, oggi preoccupa il costo sociale della riduzione delle tutele per le generazioni future.[...]" Inutile infine sottolineare come si vada verso la necessità di versare, come minimo, circa 40 anni di contributi.  La priorità sarebbe vedere classi dirigenti meno cialtrone e paroliere occuparsi in maniera seria e coerente di incubi simili.  Cosa suggerire a chi ha oggi meno di 25 anni o deve ancora nascere? Può cominciare attaccandosi al tram, appunto. Qualche ricetta è ancora possibile da mettere in campo per fronteggiare l'emergenza sociale in detonazione?  Laddove l'ignorante domanda, la politica ha il dovere di rispondere. 
Fonte: http://www.unita.it/sociale/futuro-nero-per-i-giovani-br-nel-2050-pensioni-sotto-i-mille-euro-1.310926


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