“Cara Italia, se vuoi cambiare devi investire sui giovani, ma non come lo dicono i politici in televisione. Ci devi investire veramente, devi metterci la passione. Nei nostri ultimi due anni di convivenza, ho visto tanti ragazzi come me che non sono riusciti a partire, perché non hanno trovato il supporto. Pensa quanti di quelli avrebbero potuto creare valore per te… e per ogni ragazzo che fallisce o emigra, perdi un pezzo di anima. Buongiorno America, grazie di credere in noi. E nella nostra vision.”
La lettera di Augusto Marietti, 22 anni solamente, è diventata in poche settimane un cult tra i blogger online: la sua generazione, i ventenni che masticano ogni giorno l’innovazione vera, hanno compreso al volo il senso delle sue parole. Augusto, insieme a Marco Palladino (22 anni) e Michele Zonca (28 anni), è emigrato negli Stati Uniti da pochi mesi, per sviluppare il progetto comune “Mashape”, un sito che nasce per facilitare la realizzazione di applicazioni sul web.
A “Giovani Talenti” Augusto e Michele raccontano la storia del progetto, nato da un’intuizione felice: intuizione però non compresa in Italia, dove un viaggio su e giù per il Paese, alla ricerca di finanziamenti, si rivelò completamente infruttuoso, ricco solo di porte sbarrate. Troppo giovani, troppo indipendenti e fuori dal giro, per poter avere una qualsiasi speranza di accedere a finanziamenti che -nel Belpaese- vengono erogati solo a chi è già ricco di suo, oppure ha i contatti “giusti”. I tre si rinchiudono allora, come nella migliore tradizione americana, in un garage di Milano, iniziando a sviluppare il progetto. Ci lavorano per nove mesi, poi iniziano un secondo tour all ricerca di finanziamenti: questa volta però mollano la “vecchia” Italia, proiettandosi direttamente in California, dove -al termine di una difficile azione di lobbying- trovano tre finanziatori (tutti veterani di You Tube), disposti a credere nel loro progetto. Mashape è ormai pronto sulla rampa di lancio. Una rampa di lancio americana. L’Italia è lontana.
“Lasciate l’Italia se l’amate veramente, diventate un cavallo da corsa, vincete tutto, e poi un giorno forse, potrete tornare da grandi, molto grandi, e avrete il potere di cambiarla, voi“: così Augusto concludeva la sua lettera. Indicando la strada. Quella di lasciare un Paese vecchio, per poi tornare e prenderne le redini.
Così ha fatto e sta facendo l’ospite della puntata di oggi: Fabrizio Capobianco, quarantenne imprenditore italiano, fondatore di Funambol, il più grande progetto open source nel mondo wireless. Fabrizio lavora anche lui in Silicon Valley, ma ha aperto un centro di sviluppo in Italia. “L’Italia può diventare la patria del software mondiale”, afferma Fabrizio. Dal 1999 in California, Fabrizio Capobianco -quando oltre 15 anni fa cercava di spiegare alle aziende del Belpaese che Internet sarebbe stato il Futuro- si sentì pure lui dire: “beh, probabilmente avrà pure ragione, ma ha solo 23 anni…”
Nella rubrica “Spazio Emigranti” torniamo ad aprire una finestra sul mondo di Italiansonline.net, la più grande comunità -virtuale e non- di expats all’estero, andando in Giappone. Dove ci accoglie Carlo Dal Bianco, fondatore di IOL Giappone.
Ascolta la puntata collegandoti alla pagina di “Giovani Talenti” sul sito di Radio 24: CLICCA QUI
Leggi il blog di “Giovani Talenti” sul sito di Radio 24: CLICCA QUI
La discussione lanciata in trasmissione: “C’è spazio in Italia per giovani che vogliono investire seriamente nell’innovazione? Esiste capitale di rischio per loro? O sono obbligati ad espatriare?”
Scrivi la tua a: [email protected]
SEI UN GIOVANE “UNDER 40″ ESPATRIATO ALL’ESTERO? VUOI RACCONTARCI LA TUA STORIA? Per contattare la trasmissione: [email protected]
Alla prossima puntata: sabato 6 novembre, dalle 15 alle 15.30 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!