Giovani, sconosciuti, entusiasti e puliti

Chi mi conosce, sa quanto poco io stimi i professionisti della politica in quanto tali; chi mi legge per la prima volta può farsene un’idea da alcuni post che ho pubblicato sul sito.
Nonostante le mie riserve ho sempre votato quelli che mi sembravano “meno peggio” degli altri, cercando d’ignorare quel senso di nausea che puntualmente si manifestava all’ingresso del seggio.
Alle prossime elezioni, per la prima volta, non mi augurerò che un bel raffreddore mi venga in aiuto a tapparmi il naso, perché questi giovani del Movimento Cinque Stelle odorano di sano, di buono, di pulito e si presentano con la migliore credenziale possibile: essere nessuno.
Sono cosciente del fatto che non vinceranno le elezioni, perché l’umanità è ancora troppo livellata verso il basso per esprimere un elettorato consapevole: è il limite dell’equazione da cui è nato il concetto di democrazia imperfetta che è quanto di meglio la nostra civiltà sia riuscita a partorire: ogni testa un voto, a prescindere dal fatto che la testa sia più o meno sana o bacata dai vermi dell’ignoranza e del bisogno.
Nella migliore delle ipotesi, dovranno trascorrere ancora molti decenni prima che l’umanità raggiunga la soglia di consapevolezza necessaria per emendare gli errori e gli orrori della nostra storia. Questi giovani rappresentano la speranza che il crepuscolo della nostra civiltà si possa trasformare nell’aurora di una nuova società civile. Voglio credere che sia così; dobbiamo credere che sia così, perché se anche queste deboli luci dovessero rivelarsi dei fuochi fatui generati dalla decomposizione delle migliori qualità dell’uomo, la nostra cultura, la nostra civiltà, sarebbero irrimediabilmente sconfitte.