Marco Cappa
Intervista esclusiva a Marco Cappa, 25 anni, laureato LUISS. E’ sceso in campo a sostegno del nuovo progetto politico di Francesco Rutelli: Alleanza per l’Italia. La nuova generazione che avanza…
Da quanto tempo ti sei avvicinato alla politica?
È una passione che sento mia dall’infanzia, ma attivamente dai 16 anni. Per la prima volta sono stato eletto come rappresentante degli studenti del mio Liceo a Melfi, nella ridente regione Basilicata.
In pochissimi anni dalla Basilicata, sei arrivato fino a Bruxelles. Ma cosa fai di preciso? E soprattutto cos’è Alleanza per l’Italia?
L’impegno è articolato su più fronti. Andando con ordine: sto costruendo un network nazionale di giovani under 30 che abbiano a cuore i temi della nostra generazione. Una vera e propria idea di lobby generazionale che avvicini i giovani capaci e volenterosi, animati da passione, ricerca del bene comune e fede nel cambiamento. Ovviamente un’organizzazione che si ispiri al manifesto del cambiamento e buongoverno lanciato da Francesco Rutelli, Massimo Cacciari, Linda Lanzillotta, Giuliano Da Empoli, Bruno Tabacci, Massimo Calearo e tanti altri coraggiosi che hanno dato vita al movimento politico Alleanza per l’Italia (API, da non confondere con l’omonima società dei petroli:)). Api ha l’ambizione di dar vita ad un terzo polo che scardini l’attuale assetto bipolare. Assistiamo ad un quotidiano scontro tra “curva nord” e “curva sud” che porta a radicalizzare le posizioni e ad allentare l’attenzione sui temi che davvero stanno a cuore agli italiani: riforma fiscale, riforma degli ammortizzatori, ripensamento del welfare in chiave giovanile, affermazione del merito, ecc.
Seguo in prima persona anche il network internazionale delle organizzazioni politiche giovanili d’ispirazione liberale e democratica. Sono appena tornato da Bruxelles dove abbiamo organizzato la Summer Academy dei giovani liberaldemocratici europei. Guido infatti il board dei giovani democratici europei e penso alla necessità di un’Europa politica e forte, che sappia dotarsi di organi di governance economica. Si rischia altrimenti l’affossamento del progetto europeo con una crisi irreversibile dell’euro e dell’eurozona.
Coordino la segreteria organizzativa della Fondazione interparlamentare Centro per un Futuro Sostenibile. Abbiamo tenuto il 23 Giugno scorso una conferenza internazionale alla Sala Zuccari del Senato con keynote speaker il Presidente della Repubblica delle Maldive Mohamed Nasheed. Un personaggio molto carismatico, leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici: ha tenuto il Consiglio dei ministri del suo governo sott’acqua per allertare i grandi del mondo sui rischi legati al riscaldamento globale e al conseguente innalzamento dei mari. Sarebbe infatti letale per l’arcipelago paradisiaco da lui guidato.
Cosa ti affascina della politica italiana? Qual è secondo te il “cancro” della politica italiana?
La politica italiana è figlia di un cortocircuito sistemico da ormai 15 anni ed oltre. Le elezioni rappresentano un referendum continuo pro o contro Berlusconi. Con una vittoria di quest’ultimo ormai consacrata. C’è la necessità di ritornare a parlare di politica nel senso alto, come servizio per i cittadini. Questo è stato lo spirito con cui mi sono avvicinato alla politica. Spero si torni presto a tale impostazione.
Un commento sul caso Zaccai (il consigliere provinciale coinvolto in uno strano festino a basa di droga a casa di tre trans)?
Zaccai come Marrazzo e tanti altri meno noti alle cronache, mostrano le contraddizioni della politica. Nulla di male nelle scelte del privato (nei limiti ovvi della legalità…) purchè non abbiano ricadute e/o collegamenti con il lato pubblico ed amministrativo del singolo politico.
Perchè un ragazzo di vent’anni dovrebbe credere e avvicinarsi alla politica?
Perché c’è il rischio di essere cancellati come generazione dall’agenda politica del paese. Perché siamo considerati figli controfigure: pronti a essere utilizzati come tampone a fronte di un’emergenza lavorativa e con la stessa immediatezza scaricati ed abbandonati al proprio destino. Perché bisogna prendere coscienza del nostro disagio generazionale e rappresentarlo in maniera organizzata ed istituzionalizzata nelle sedi opportune!
Secondo te c’è meritocrazia in italia?
Come ha scritto bene il DG della mia Università Pierluigi Celli, non è questo il Paese del merito. Ahinoi la provocazione di fuggire da qui per trovare una risposta sta diventando sempre più una strada obbligata per chi altamente formato rischia di vedersi sotto considerato, sotto retribuito e per nient’affatto nobilitato per gli sforzi compiuti… L’alternativa è quella di restare e combattere. Insieme possiamo vincere questa sfida.
Pensi che la nostra generazione sia, come l’hanno definita: “pigra” e timorosa del cambiamento?
Credo che questi aggettivi spieghino bene il nostro paese e non la nostra generazione. Lo specchio di questo paese è rappresentato dalla Nazionale di calcio: incapace di rinnovarsi, fragile e compassata, priva di stimoli importanti… E’ vero che noi italiani sappiamo essere i migliori al mondo nel momento di difficoltà. Dobbiamo capire, noi under 30, che è giunto il momento di dare una scossa al sistema e se continuando a bussare non otteniamo risposta, allora è tempo di sfondare quella porta…
Nonostante gli scandali, qual è la forza di Berlusconi? Mai pensato di sostenerlo?
L’uomo solo al comando. La solitudine dei numeri primi. Alcuni titoli di narrativa possono esprimere meglio di altre mille parole il senso della sua leadership. Oggi più che mai sotto tensione e pericolo della sua stessa maggioranza (leggasi Fini e Bossi). Per quanto mi riguarda (provo ad esprimermi con una metafora storica), sono sempre stato antifascista. E anche volendo, non mi si può chiedere di entrare a far parte della repubblica di Salò il 24 di Aprile…
Quindi secondo te, esiste un’opposizione in italia?
Esiste ma soffre dello stesso male della maggioranza. E’ troppo spesso il megafono del populismo anziché il freno. Portavoce delle contraddizioni anziché sintesi delle culture riformiste e democratiche. Non credo che l’idea accarezzata da alcuni di dar vita ad una nuova Unione sia la strada per far ritornare il centrosinistra alla guida del paese.
Come ti vedi tra vent’anni?
Spero di essere ancora così spontaneo e sinceramente appassionato alla politica e più in generale alla cosa pubblica. Spero che io, come i tanti altri che vivono da vicino questo mondo, possiamo affermarci professionalmente prima che politicamente. Per dare finalmente il senso di una nuova generazione che non punta a lucrare ma a creare opportunità di crescita e di sviluppo. Spero che l’Inter abbia raggiunto la terza stella e che il CT della Nazionale possa chiamare il Balotelli del 2030 ai mondiali senza subire buuu o altre angherie razziste. Spero di aver trovato una figura femminile che con semplicità ed emozione sappia regalarmi ogni giorno l’amore. Spero che l’Italia diventi grande…
Progetti per il futuro? Vacanze?
Si, una bella vacanza, possibilmente in Grecia. Almeno aiutiamo i nostri amici che hanno subito la crisi e le difficoltà delle speculazioni. Vi invito a fare altrettanto! Buona estate