Dopo tanto tempo, Giovanna. Ecco le sue ultime riflessioni...
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Prima di tutto un insegnante è un educatore, colui che deve “tirare fuori” dal bambino: il lato più bello, i suoi saperi, le sue competenze. Perché il bambino è già competente, lo è quando arriva al nido, ancora di più alla scuola elementare. Sicuramente il tempo delle coccole, dell’attesa su tutto, del gioco e basta, alla scuola elementare non ha più un valore come prima, ma il rispetto dell’essere bambino, quello non deve mai mancare. Mi capita di venire a conoscenza di insegnanti che fanno le differenze, che dicono ai bambini che se non obbediscono a una loro richiesta (non sempre educativa) prenderanno una nota. Ho visto bambini piangere perché offesi. Sono sicura che chi come me ha scelto un campo meraviglioso com’è l’educazione nell’infanzia si dissocia da questa modalità. Chi pensa che educare ed insegnare è un mestiere e basta, mi ascolti e cambi lavoro. La nostra è una “mission”, noi abbiamo delle responsabilità enormi, aiutiamo i bambini di oggi ad essere gli adulti di domani. E non solo, ma uomini e donne, cittadini, madri e padri. Ai nostri bambini insegniamo che devono fidarsi degli adulti dei quali si fidano mamma e papà. Io alla mia bambina voglio trasmetterle quali sono i messaggi sicuri, i luoghi sicuri, le persone sicure. La scuola non deve mai tradire in termini di sicurezza. Se un insegnante sbaglia dovrebbe avere il coraggio di dirlo, perché no, anche al bambino.