Giovanni Favia, epurato da Grillo, resterà “come indipendente” nel gruppo consiliare M5s alla regione Emilia Romagna (liquida.it)
Giovanni Favia fu uno dei due eletti del Movimento 5 stelle alla Regione Emilia-Romagna nell’ormai “lontano” (politicamente) 2010. Candidato presidente, riuscì nella notevole impresa di raccogliere più di 160.000 voti, il 7%, guadagnando così l’ingresso al Palazzo della Regione. Chi è Favia lo sa ormai chiunque si interessi di politica e in particolare al Movimento 5 stelle. Insieme a Federica Salsi e Valentino Tavolazzi Favia è stato il primo tra i famosi “epurati” da Grillo sul suo blog e attraverso un gelido tweet. La polemica sulla mancanza di democrazia interna al movimento pentastelluto iniziò proprio “grazie” a Favia e il suo celebre fuorionda – che a detta di molti sapeva molto di concordato – trasmesso a Piazzapulita in cui criticava la gestione padronale del movimento da parte di Grillo e, soprattutto, di Gianroberto Casaleggio.
Alle ultime elezioni Giovanni Favia è stato candidato come capolista alla camera in Emilia-Romagna per la lista di Antonio Ingroia. Definire fallimentare il risultato del voto per la creatura politica coagulatesi in poco tempo e in malo modo attorno all’ (ex) procuratore di Palermo è un eufemismo: nemmeno un seggio conquistato e, dunque, tanti saluti a Palazzo Madama e Montecitorio. Anche da parte di Favia che, come si suol dire, si è trovato al palo a livello nazionale occupando ancora formalmente la sedia in consiglio regionale emiliano.
L’altro eletto del M5s in regione Emilia-Romagna si chiama Andrea Defranceschi, attuale capogruppo. Il pomeriggio di sabato 9 marzo in un post sul suo profilo Facebook ha reso noto un fatto davvero curioso:
Giovanni Favia ha deciso di non passare al Gruppo Misto, ma di restare all’interno del Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle come indipendente.
Lo stesso Defranceschi, come si legge nel post, spiega poi come questo rientri nelle legittime prerogative di Giovanni Favia. Che, sul piano formale, ha quindi tutto il diritto di restare nel gruppo consiliare con cui è stato eletto. Come, appunto, “indipendente”. Defranceschi spiega poi abbastanza minuziosamente cosa ciò comporterà a livello di collaborazione col personale tecnico e amministrativo e sul piano della rendicontazione, di cui lui rimane comunque unico responsabile.
Nella conferenza stampa di presentazione della candidatura con Ingroia Favia promise: “Nel caso in cui non venissi eletto in Parlamento alla prossima relazione semestrale presentero’ ai cittadini dell’Emilia Romagna le mie dimissioni irrevocabili ridando al Movimento la possibilita’ di avere due rappresentanti abilitati pienamente a rappresentarlo”. La prossima relazione semestrale, calendario alla mano, sarà a maggio. Che sopresa ci riserverà Favia questa volta?