Giovedi funerali di Stato per Placido Rizzotto. Dopo 64 anni torna nella sua terra

di Alessandro Ambrosini

Per Placido Rizzotto è’ arrivato il tempo di andare a riposare nella sua terra natia. A 64 anni dalla sua morte il sindacalista ucciso dalla mafia sarà sepolto a Corleone dove era nato. 
Sessantaquattro anni rinchiuso tra le pareti della foiba di Rocca Busambra, gettato da Luciano Liggio per ordine di quel dottor Navarra, boss incontrastato di una Corleone culla di una generazione di violenza. 
 Era un giovane Carlo Alberto Dalla Chiesa il capitano dei carabinieri in quel paese. Quel capitano che col tempo divenne Generale e simbolo di quello Stato che non si arrese a mafia e terrorismo. 
 E’ stato lui a trovare la giacca e seguire le tracce per arrivare agli esecutori e al mandante dell’omicidio di Placido Rizzotto, anche se non furono mai condannati.

Placido Rizzotto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Navarra, Luciano Liggio, Totò Riina, Bernardo Provenzano, tutti nomi legati da un destino di morte e violenza, tutti protagonisti in un paesino grande come un granello di sabbia ma capace di cambiare i destini di una nazione. 
 Giovedi il sindacalista, socialista o comunista non importa, riposerà nella sua terra e verrà omaggiato con un funerale di Stato dal Presidente della Repubblica, dai rappresentanti sindacali ma soprattutto da sua sorella , da suo nipote ,che porta lo stesso nome, e dai suoi compaesani. 
Che non sono certamente quelli che ha lasciato 64 anni fa, ma che proprio lui, col suo sacrificio, ha contribuito a rendere migliori e liberi.