Ahhh questi giovani d’ oggi! Vestiti tutti uguali, col loro abbinamento griffato, che chiamano casual ma che casuale non è, visto quanta cura dei particolari hanno. Che mangiano e bevono schifezze fin da piccoli, con una alimentazione che da grandi presenterà il conto con stomaci disastrati e fegati intasati. Che bevono fiumi di birra e di alcool e non si rendono conto di quanto male facciano gli alcolici. Che si ritrovano in bar come dei vecchi a parlare di calcio e di moto e automobili. Che hanno gia’ il fiatone a 15 anni perchè non fanno moto e l’unico sport è la palestra, dove costruirsi un fisico fatto solo di muscoli gonfiati, magari con l’aiuto di anabolizzanti che ne mineranno lo sviluppo. Che sono sempre informatissimi riguardo alle nuove tecnologie ma che non sanno neppure dove si trovi il Belgio. Che scrivono sms alla velocità della luce senza neppure guardare la tastiera, con quel linguaggio cifrato e che non sono capaci poi di scrivere poche righe di un racconto. Che parlano l’inglese e che non conoscono la loro lingua, l’italiano. Che a scuola ci vanno svogliatamente, solo per fare piacere ai genitori, così non rompono. Che guardano solo programmi demenziali come il GF e Amici e che non si interessano ai veri problemi del Paese. Che ascoltano musica che non ha alcuna melodia ma è solo rumore assordante. Che non conoscono la parola sacrificio e che vorrebbero un posto fisso e poco faticoso ma ben pagato, così che ci tocca rivolgerci ai lavoratori stranieri per i lavori materiali. Che fanno sesso fin da piccoli e che poi hanno un’ignoranza profonda riguardo alla sessualità in genere. Che si informano solo tramite internet e il cui mondo è solo quello virtuale dei videogames. Ahhh, che tempi ci aspettano, quale generazione popolera’ il Paese….. Premesso che questa frase io la sentivo anche da piccolo (perchè giovani lo siamo stati tutti) e che sicuramente la generazione prima della mia l’avrà sentita da quella precedente, pongo una domanda: MA NOI, CON QUESTI GIOVANI, CI ABBIAMO MAI PARLATO? LI ABBIAMO MAI ASCOLTATI? LI ABBIAMO MAI NON DICO CAPITI, MA ALMENO CERCATO DI CAPIRLI ? SAPPIAMO DAVVERO COSA SENTONO, COSA PROVANO, QUALI SONO LE LORO INSICUREZZE, LE LORO PAURE E QUELLO CHE VOGLIONO REALMENTE ?? Se lo facessimo, capiremmo quanto sono soli e soprattutto insicuri. Non sono tanto diversi da come eravamo noi alla loro età, con l’unica differenza che un tempo non eravamo bombardati da tanti messaggi, da tanti imput che hanno fatto si di creare una generazione non pensante, che segue sempre il pifferaio di turno, attenta sempre più all’esteriorità che al contenuto. Li abbiamo lasciati soli, in compagnia di una televisione che ne ha spento qualsiasi creatività. Abbiamo scaricato su di loro le nostre frustrazioni, i nostri sogni che avevamo alla loro età e ne abbiamo voluto fare dei modelli a nostra immagine, fregandocene altamente di quello che erano i loro sogni. Abbiamo fatto credere che lo sport non sia una competizione in cui chi ha più doti ha il diritto di primeggiare ma lo abbiamo dipinto come una guerra, in cui o vinci o non sei nessuno. Abbiamo fatto credere che solo il lavoro d’ufficio possa dare gratificazione, dimenticando che ogni lavoro, anche il più umile, è utile alla società. Abbiamo lasciato che la cultura fosse solo un mezzo per emergere, anzichè qualcosa che fa bene sia al cuore che alla mente; e quando un giovane riesce grazie alle proprie doti e ai propri sforzi ad emergere, ecco che la società, cioe’ noi, non gli dà sbocchi. Allora egli se ne parte per altri Paesi, come i nostri emigrati del secolo scorso: l’unica cosa che è cambiata da allora è che adesso non esportiamo mano d’opera a basso prezzo ma intelligenze. Questi giovani però li usiamo quando abbiamo bisogno dei loro voti, per poi metterli alla porta quando chiedono di entrare nella politica, perchè non hanno esperienza e dimenticandoci che l’esperienza non la studi, ma te la fai con la pratica. Li usiamo per pagare le pensioni di chi già ne gode, mentre a loro vengono corrisposte retribuzioni basse e contribuzioni onerose. Quindi a questi giovani dovremmo dire solo due parole: ”SCUSATE RAGAZZI”. Per aver permesso che non vi fosse dato quello che abbiamo avuto noi, per avervi lasciato soli ed aver permesso che false sirene vi incantassero. Per aver taciuto quando falsi miti si identificavano come esempi da seguire. Per non avervi preso per mano e non avervi accompagnato verso il cammino della vita, unendo la nostra esperienza alla vostra voglia di fare. Per avervi lasciato un mondo per tanti versi molto peggiore di quello che ci lasciarono i nostri padri. Abbiamo bruciato una generazione di giovani…non ripetiamo gli stessi errori con le generazioni future.
Aristotele, parlando dei propri discepoli, affermava che ” I GIOVANI NON SONO VASI DA RIEMPIRE MA FIACCOLE DA ACCENDERE ” Che questi giovani siano la luce del futuro e non la fiamma di un cerino che si spegne al primo alito di vento..
GIANLUCA BELLENTANI