Comunicato Stampa
La decima edizione del Festival Internazionale del Fumetto di realtà Komikazen presenta come da tradizione importanti anteprime di autori internazionalmente accreditati, ma ancora inediti in Italia, insieme a firme del fumetto ben note al pubblico italiano. Sarà nostro ospite quest’anno GIPI, con una sua mostra al MAR Museo d’arte della città.
Gianni Pacinotti, in arte Gipi, nasce a Pisa nel 1963. I suoi fumetti si differenziano per l’originalità delle tecniche utilizzate, in particolare per il ricorso a colori ad olio e acquerello. Collabora con il settimanale Internazionale e con La Repubblica come illustratore, ed è attivo anche in campo cinematografico, con la realizzazione di “cortometraggi imbecilli”, come scrive nel suo blog. Le storie che racconta Gipi attraverso lo straniamento dei suoi acquerelli, contengono spesso dei piccoli elementi che portano ad una quasi celata rivelazione del sé.
È il 1994 quando Gipi inizia a pubblicare vignette e racconti brevi sulla rivista satirica “Cuore”, mentre le prime storie a fumetti escono sul mensile “Blue”. Nel 2003 dà vita ad un insieme di racconti realizzati in bicromia e pubblicati nel volume Esterno Notte, edito – come tutti i suoi lavori – dalla casa editrice Coconino Press. Nel 2004 pubblica Appunti per una storia di guerra, la storia di tre ragazzi di diciassette anni che vivono ai margini di un conflitto, legati da una profonda amicizia nonostante le loro differenze sociali. Un giorno incontrano Felix, un miliziano senza scrupoli, che con la sua filosofia di vita fatta di egoismi e attività criminali sempre più spaventose ed estreme sconvolgerà profondamente la loro esistenza. Questo libro è valso al suo autore il Prix du Meilleur Album al Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême 2006, premio che in precedenza si erano aggiudicati solamente Hugo Pratt e Vittorio Giardino. Sempre nel 2006 Appunti per una storia di guerra vince anche il premio Goscinny.
Disegna la copertina del primo disco di Le luci della centrale elettrica, intitolato Canzoni da spiaggia deturpata, pubblicato nel 2008. Nello stesso anno realizza La mia vita disegnata male, dove Gipi in prima persona ci racconta la sua vita, inframmezzandola con una storia di pirati disegnata con meravigliose tavole a colori. Un racconto ironico, a tratti esilarante, tra adolescenza difficile, provincia, usi e abusi di sostanze, viaggi reali e metaforici. Un’autobiografia quasi euforica di raccontarsi intimamente.
Dopo 5 anni di silenzio in cui si dedica solo al cinema, Gipi ritorna alla carta, e lo fa davvero bene. Nel 2014 esce il suo ultimo libro, Una storia, che riceve ottimi giudizi dalla critica ma soprattutto si guadagna la candidatura al premio Strega, diventando di fatto il primo fumetto nella storia del premio letterario ad essere selezionato tra i 12 libri candidati. Una storia, edito da Coconino Press-Fandango, racconta la storia di uno scrittore alla soglia dei 50 anni che, lasciato dalla moglie, finisce in una clinica psichiatrica. Silvano Landi, sembra non comprender più la realtà e disegna ossessivamente due cose che ricorrono nelle sue visioni: una stazione di servizio e un grande albero spoglio. È terribilmente affascinato dalle lettere ritrovate del bisnonno, soldato nella carneficina della Prima guerra mondiale, che dalla trincea scriveva a casa – sempre animato dalla volontà di vivere per poter tornare un giorno dalla moglie e dal figlio. Le due storie così si intrecciano e diventano Una storia. Dice Gipi al Lucca Comics di quest’anno:
«Volevo un livello narrativo dove ci fosse la vicinanza vita/morte e l’uomo portato ai minimi termini. Questo perché l’altro livello narrativo di questo racconto è in un personaggio contemporaneo che potrebbe avere qualsiasi cosa, che non ha nessun motivo di essere triste e invece non riesce a stare al mondo. Mi interessava molto questa cosa del “me” contemporaneo col mio certificato in psichiatria, con mio padre».
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