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Gira che ti rigira

Creato il 11 dicembre 2011 da Bagaidecomm @BagaideComm
GIRA CHE TI RIGIRAPer favore, adesso basta.Lo dico non con lo spirito del fan, non come quello che mal sopporta la satira (sempre che qui si tratti ancora di satira…), ma come italiano sdegnato di essere preso per i fondelli doppiamente: prima facendo passare il mio paese per una barzelletta mondiale ed essendo compiaciuto di ciò (quasi in preda al masochismo col sorriso); poi, perché invece di propinare una cultura “positiva”, nel senso di creazione, innovazione di uno spirito civile, il mondo dell’informazione e soprattutto dello spettacolo seguita a voler insistere sulla cultura “negativa” dell’indice puntato, della ricerca del cattivo e del male assoluto (di volta in volta) e del modo per demonizzarlo e, proprio come un demonio, ricacciarlo. Senza considerare che questo modo di fare possa avere risvolti celati, e che fanno il bene non ai destinatari dell’ironia (ai limiti da una parte con il cattivo gusto, dall’altro con la diffamazione), ma a qualcun altro che dall’instabilità politica e soprattutto sociale ne trae ogni vantaggio. Lor signori hanno capito la ricetta del successo, ossia il cavallo da traino; ma prima o poi anche il cavallo invecchia e non tira più. Forse continuano a seguire la stessa via perché hanno poca inventiva creativa; forse perché avranno sempre qualcuno al seguito che, col cervello spento, sarà pronto ad applaudire e sbellicarsi dalle risate dinanzi alle loro battute trite e ritrite; forse perché hanno un intrinseco bisogno di essere i paladini di turno, in un mondo che non conosce più esempi ma soltanto sciacalli l’un contro l’altro e personaggi col sorrisone smagliante.Ma avanti così, andranno loro e si porteranno chi li segue sempre e solo sulla strada sbagliata, la strada senza ritorno; se è vero che la satira nasce per unire il dilettevole all’utile, ossia una denuncia velata nella speranza che il soggetto in questione corregga il suo errore, qui siamo al capolinea della satira. Andranno contro, non incontro come dicono e vorrebbero mostrare di essere, la “liberazione” delle menti. Ed infine, dato che sarebbe così semplice, già qui l’ho detto e lo ripeto, il miglior modo per ricacciare il loro “demonio” sarebbe quello di non parlarne, non quello di evocarlo continuamente.Insomma, per favore, adesso basta. Basta, signori Benigni e Fo (solo per citarne un paio) con i vostri spettacoli che vanno a parare sugli stessi argomenti; basta voler continuare a marciare sulla mente di poveri ottusi che, invece di voler sforzarsi ad aprire i loro occhi e puntare ad un giudizio centrato, sintetico della realtà, vi seguono ai vostri spettacoli quasi a ricercare la “salvezza” dal “male” che sta fuori dagli anfiteatri dove vi esibite. Basta ancora fare successo e facile ironia su un uomo, come Berlusconi, che ultimamente riesce ad essere la parodia di se stesso.
Stefano Beccardi

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