Migliaia di ragazzi si riversano nelle discoteche durante i week end dandosi alla pazza gioia,ballando sulle note dei dj,che probabilmente fanno uno dei lavori piu’ divertenti a questo mondo.Noi ci divertiamo e loro lavorano per noi!Il disc- jokey non è solo gridare frasi senza senso al microfono o inserire cd dentro un computer,se lo riducessimo a questo saremmo in grado tutti di noi di aspirare a diventare un “David Guetta” per una serata.Per comprendere fino in fondo l’attività del dj siamo andati a domandare a Giuseppe De Siomne, un giovane ma promettente dj,che ha dalla sua già varie serate in locali di Caserta e Milano. E’ convinto che per essere considerati un vero dj,bisogna imparare a suonare sui vinili e non attraverso le nuove tecnologie,ma non voglio rubare altro spazio alle sue parole ,leggiamo insieme le sue dichiarazioni in materia:
“Il vero problema è l’accessibilità delle nuove tecnologie a discapito di quelle vecchie.
E’ inevitabile che i ragazzini inizino tutti suonando con tracktor e mouse dell’ipercoop, perchè il tutto ha un costo rapportabile allo zero assoluto, dati warez e p2p, contro una coppia di Giradischi che anche usati, se la menano almeno sui 400-450€ ( parliamo di prezzi standard ).
Ora il discorso è che il software TRAKTOR non dovrebbe essere un punto di partenza, ma quello di arrivo: una volta che la professionalità è stata sviluppata su vinile , quando diciamo così “non si ha piu nulla da dimostrare” , allora passare al computer può dare dei “vantaggi creativi”: se metto il disco in battuta col sync, ho altri 5 minuti per inventarmi cose fantasmagoriche con l’air fx o con tutta l’effettistica; posso giocare coi suoni, looppare, inventare cose nuove, essere creativo. Se ho 12anni, vado in discoteca con la playlist fatta, prendo 20€ di servizio, premo sync e urlo ” su le mani minchioni ” al microfono, non sto facendo il deejay. Oh meglio, ai compagni di scuola magari puoi anche dirlo, ma tu DEVI sapere che non è vero, quello è fare il juboxe.Chi vuole sentirsi parte della “community dei dj” se lo deve sudare come abbiamo fatto tutti, con le figure di merda dei dischi che escono dalla battuta e il vocalist che ti salva il culo e tutto il resto.
Deve capire cosa vuol dire “mettere i DISCHI” e non ” cliccare sulla playlist “.Dare l’accesso alla professione a gente che di professionalità è completamente priva, che si accontenta di suonare per la gloria o per cachet miseri, vuol dire uccidere la professione stessa; non è diverso da quello che accade con le multinazionali che si spostano a produrre in cina: i ragazzini che da un giorno all’altro si danno al tracktor e si propongono, altro non sono che “deejay cinesi” che facendo affidamento sulla totale ignoranza in materia di moltissimi gestori, vendono il loro prodotto ( scadente ) ad un prezzo sottomercato, demolendo la figura professionale esistente ed anche una propria possibile crescita professionale futura, data l’omologazione di tutti i giovani deejay al semplice ” sync “…quando la voce si diffonderà abbastanza e in consolle troverete solo figli dei proprietari a premere sync, voi dove andrete a suonare?
Come avete potuto apprendere da questa breve intervista fare il deejay richiede una dura applicazione nel tempo e non lo si diventa dalla sera alla mattina.Inoltre spesso esaltiamo l’artista di musica classica perchè suona uno strumento,mentre minimizziamo il lavoro del deejay perchè mette solo musica.Invece anche il deejay(vinile) suona gli strumenti e crea musica come tutti gli artisti!
Valerio Orlando