La tappa numero 17 del Giro d’Italia 2014 prevede un tracciato molto abbordabile per poter recuperare dalle fatiche occorse sul Passo Gavia e sullo Stelvio: adatta ad una fuga da lontano, la diciassettesima giornata della corsa rosa avrà luogo in Trentino con partenza e traguardo rispettivamente posti nelle località di Sarnonico e Vittorio Veneto. Tra le due, 208 km con tre Gran Premi della Montagna di quarta categoria ed un traguardo volante a 60 km dalla linea d’arrivo. Nell’ordine, i corridori affronteranno le Scale di Primolano, la volata in corsa a Valdobbiadene, la salita verso Santo Stefano e, infine, la scalata verso il muro di Ca’ del Poggio, senza dubbio la più impegnativa di giornata: strappo di 1200 m al 12,2% di pendenza media e picchi al 18%.
Con un inizio in discesa, il gruppo si scinde in due tronconi fino al tratto in pianura. Le condizioni meteo oggi sono decisamente più favorevoli rispetto al giorno prima e l’andatura è, infatti, molto sostenuta: dopo la prima ora di corsa, la media è di 52 km/h. La fuga, però, tarda a realizzarsi, per merito del gruppo che chiude ogni tentativo di potenziali battistrada. Al km 68, tuttavia, Thomas De Gendt e Van Emdem riescono ad accumulare qualche secondo di vantaggio sul plotone della maglia rosa e poco dopo un’altra ventina di elementi emula l’azione del belga e dell’olandese.
Giunti ai piedi delle Scale di Primolano, i fuggitivi hanno già guadagnato un vantaggio superiore ai 6 minuti. L’ascesa non è irresistibile e il gruppetto resta compatto, tuttavia è il belga Tim Wellens ad andare a conquistare il primo G.P.M. di giornata davanti all’azzurro Stefano Pirazzi e al connazionale De Gendt. Il sole splende ora sul Giro d’Italia e la discesa è tranquilla: gli uomini al comando sfruttano al massimo la negligenza del gruppo maglia rosa, che si trova a rincorrere la testa della corsa con un ritardo altalenante tra gli 11 e i 12 minuti a poco più di 50 km dall’arrivo.
La fuga, quindi, sopraggiunge a Valdobbiadene con un consistente margine per ipotecare la tappa, sebbene ancora due strappi separino i 26 battistrada dalla vittoria. Al traguardo volante il più lesto è nuovamente Wellens, che in questa occasione anticipa un altro azzurro, Montaguti, e ancora una volta Thomas De Gendt. Dopo appena 12 km, il gruppetto di testa si accinge ad affrontare il G.P.M. di Santo Stefano e non c’è due senza tre: il belga della Lotto Belisol transita per la terza volta in prima posizione, per la terza volta davanti ad un italiano, in questo caso Malacarne, e per la terza volta davanti a De Gendt.
Nel tratto in discesa che conduce al muro di Ca’ del Poggio, Thomas De Gendt prende il largo e si prende la rivincita per i terzi posti ottenuti agli altri traguardi parziali: arrivo in solitaria in cima alla salita più gravosa per il belga, seguito dagli italiani Stefano Pirazzi ed Oscar Gatto. Sulla strada verso Conegliano, il belga della Omega Pharma Quickstep viene riacciuffato in un primo momento da Stefano Pirazzi, in un secondo momento da McCarthy, Montaguti e Wellens. Con una trentina di secondi sui primi inseguitori, i 5 al comando studiano e si studiano per potersi accaparrare la posizione migliore in vista della volata finale, ma uno strepitoso Pirazzi, conscio dei propri limiti in veste di velocista, anticipa tutti: allungo a 1 km dall’arrivo e concorrenza beffata dopo una fuga di 140 km.
Grande soddisfazione, quindi, per la Bardiani CSF del ds Reverberi, che conquista la terza vittoria di tappa nel Giro d’Italia 2014. Riposano, invece, i big, che valicano la linea del traguardo con la bellezza di 15 minuti di ritardo: recuperate le forze, si può tornare sulle grandi montagne del Giro con le ultime tre tappe, prima della passerella verso Trieste.