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Gisenyi città dai due volti

Creato il 03 agosto 2011 da Dragor

  Index Gisenyi ha due volti. Uno è quello della Montreux rwandese voluta da Paul Kagame: alberghi sontuosi, spiagge candide, casinò, discoteche, puttane di lusso.  L’altro è quello dei disperati che si rifugiano qui dal vicino Congo per sfuggire alle esazioni degli Interahamwe, la milizia genocidaria che dal 1994 terrorizza la regione del Kivu con il valido aiuto delle ex FAR, le forze armate del’ancien régime che si sono riorganizzate oltre frontiera grazie all’aiuto della Francia con la sua infame operazione Turquoise. Basta andare all’estremità della spiaggia e si vedono le tende blu di quei poveracci, i veicoli dell’ONU e delle ONG. Ogni tanto qualcuno si avventura nella zona degli alberghi, una donna con il bambino appeso alla schiena, un uomo che si trascina sulle stampelle,  e viene impietosamente scacciato dal personale. Vogliamo scherzare? Gli straccioni non hanno il diritto di penetrare nell’universo dorato dei vacanzieri. Non hanno il diritto di ricordare alla gente che a 2 passi ci sono le vittime di un conflitto che dura da 17 anni.

  Stranamente, questi rifugiati sono quasi tutti congolesi. Oltre la frontiera ci sono ancora migliaia di rifugiati rwandesi, Hutu fuggiti dal Rwanda nel 1994 per paura delle rappresaglie dopo il genocidio contro i Tutsi. Il governo rwandese fa una propaganda martellante per convincerli a tornare in Rwanda. Chi rientra, sempre che risulti innocente, riceve una casa di mattoni, un pezzo di terra e una vacca del programma Girinka. Ma dall’altra parte della frontiera si fa una propaganda altrettanto martellante per convincerli a restare in Congo. Chi fa questa propaganda? Il governo congolese, i preti e la Francia, con tutti i media a loro disposizione. Infatti questi rifugiati sono il loro asso nella manica, l’ultima speranza di rovesciare l’attuale governo rwandese. Il Rwanda attuale dà fastidio a troppa gente.

    Per cominciare, dà fastidio al Congo. Come, dei governanti africani che reinvestono in opere pubbliche tutti i guadagni invece di metterseli in tasca come ogni governante africano che si rispetti?  Danno il cattivo esempio e vanno cacciati al più presto,  altrimenti anche il popolo congolese potrebbe montarsi la testa e reclamare un governo onesto. Siamo i più ricchi del mondo come risorse e i più poveri come tenore di vita, è così che vanno educati gli africani  Oltre a tutto  i Rwandesi hanno occupato la regione del Kivu con le loro forze armate e ci rubano tutto il coltan. E almeno lo usassero per arricchire la cricca al potere. No, reinvestono i soldi nel paese, come dire prima il danno e poi la beffa.

   Dà fastidio alla Francia.  Incredibile, non soltanto i Rwandesi ci hanno sconfitti militarmente, ma sono usciti dalla francofona Africa occidentale per entrare nell’anglofona Africa Orientale. Un giochetto che sembra fatto apposta per umiliarci, visto che fisicamente non si sono mossi di un centimetro.  Queste offese gridano vendetta. Adesso fanno business con il Commonwealth e con gli americani mentre noialtri ce ne stiamo a guardare. No, cari, prima o poi tornerete fra le braccia di mamma Francia, a costo di genocidarvi un’altra volta.

   Dà fastidio alla Chiesa cattolica. Sapete che cosa pretendono quei miscredenti? Il fair play! Roba da matti, vogliono imporre il fair play alla Chiesa. Ma per la Chiesa il fair play è un’ingiustizia, la Chiesa dev’essere libera di imbrogliare. Hanno perfino fatto una legge il cui articolo 4, “Limiti dell’Esercizio del Culto”, dice: “L’esercizio del culto non deve turbare l’ordine pubblico”. Come sarebbe a dire? Alla Chiesa non si comanda, la Chiesa turba l’ordine pubblico quando e come le pare. Conosciamo la Verità e siamo qui per imporla con le buone o con le cattive. Sono 2000 anni che la imponiamo a destra e a sinistra, non saranno certo quei pidocchiosi Rwandesi a farci cambiare rotta. Abbiamo deposto re Muzinga perché ostacolava i nostri piani, abbiamo ammazzato re Mutara per lo stesso motivo, li abbiamo razzialmente divisi per governarli meglio, li abbiamo genocidati come ci ha insegnato il Signore che ha mandato il Diluvio per genocidare i peccatori, abbiamo protetto gli assassini con amore paterno e adesso quei presuntuosi vorrebbero insegnarci quello che è bene e quello che è male? Attenti, cari, un genocidio ne tira un altro.

   Così quei poveri rifugiati sono stiracchiati da una parte e dall’altra. Presi in ostaggio dagli Interahamwe in Congo come i palestinesi presi in ostaggio da Hamas a Gaza. Steso  al sole con un vitaminico succo di maracuja sulla spiaggia del   Hotel,   vedo passare sul lungolago i veicoli dei militari rwandesi, gli alti soldati dell’APR. La vista delle uniformi mimetiche risveglia l’istinto del vecchio combattente di Kanombe. Non mi dispiacerebbe accompagnarli in Congo a caccia di Interahamwe. Ma è così dolce starsene sdraiati sulla spiaggia…

  Dragor


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