Dopo due anni di battaglie contro la Delibera dello scambio immobiliare dei mercati rionali e contro i project financing dell'era Alemanno (progetti molto "bipartisan", sia dal punto di vista dei sostenitori che di quello degli oppositori), si ritorna a parlare di venderne dei pezzi ai privati, sull'onda di "affittopoli". Ma i mercati sono un pezzo importantissimo del nostro patrimonio cittadino e noi ci aspettiamo che le forze politiche mettano da parte una volta tanto i facili slogan per concentrarsi sull'interesse pubblico, che dovrebbe riguardare tutti i partiti. Al governo e all'opposizione.
RICEVIAMO DAL CONSIGLIERE ONORATO questo messaggio: " Io non ho mai chiesto la vendita dei mercati rionali. Anzi combatto da anni contro qualunque speculazione a riguardo, siamo noi che non vogliamo vendere i gioielli di famiglia (appartamenti e negozi in centro) figurarsi i mercati rionali. ". E infatti possiamo confermare che ai tempi della battaglia per la Delibera dei mercati Onorato ci ha più volte confermato il suo sostegno. Tuttavia molti dei negozi citati nell'intervento su Repubblica appartengono proprio ai due complessi mercatali, e non è difficile immaginare che se si cominciassero a vendere a privati i locali commerciali - che sono parte integrante degli edifici - si cancellebbe ogni prospettiva di riustruturazione complessiva dei mercati, aprendo la strada alla cessione anche di tutto il resto...(abbiamo comunque modificato parzialmente il testo di seguito, dato che il resoconto giornalistico)
" Le scuole, le biblioteche, la casa del welfare che vogliamo istituire, i mercati rionali, i
teatri di cintura e gli spazi per coworking costituiranno una rete di spazi pubblici diffusi con cui vogliamo favorire l'incontro e la socialità e affermare il diritto alla città inteso come emancipazione culturale e sociale degli abitant i"
Ignazio Marino, Roma è vita programma elettorale 2013
Titola oggi il quotidiano La Repubblica: "Affittopoli, spuntano i mercati rionali". Nell'articolo (1) si riportano le dichiarazioni del capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato che, come i consiglieri del Movimento Cinquestelle, sta dando battaglia sulla delibera per la vendita degli immobili comunali in discussione in Campidoglio. Onorato tira fuori un elenco di altri 970 immobili di proprietà di Roma Capitale (a quanto pare ottenuto dopo aver chiamato i carabinieri) e si chiede perché non siano stati messi anch'essi in vendita. Segue una lunga serie di esempi (citati dagli autori dell' articolo) di appartamenti e negozi affittati a privati a prezzi sempre bassissimi. Però questa volta c'è un però. Intanto perché, a quanto pare (dichiarazioni dell'assessore al patrimonio Cattoi) in quella lista c'è un po' di tutto, compresi alcuni immobili già inseriti nella delibera e anche condomìni di edilizia residenziale pubblica: negli esempi citati dall'articolo (S.Teodoro, Piazza Testaccio) si parla di inquilini anziani e/o non abbienti, che, tra l'altro, secondo gli stessi criteri della delibera (che in questo caso ci sentiamo di sottoscrivere), se non fossero in grado di rilevare gli appartamenti, non verrebbero comunque mandati via.
Ma negli immobili citati nell'articolo ci sono alcuni locali commerciali all'interno di due compendi mercatali, assai appetibili dal punto di vista immobiliare, i mercati rionali di Via Chiana e di via Antonelli, nei prestigiosi quartieri Trieste e Parioli, con annesse autorimesse e vari negozi, effettivamente affittati a prezzi eccessivamente modesti. Ma noi che conosciamo tutta la storia di questi mercati, e soprattutto della delibera che in epoca Alemanno si è cercato fino all'ultimo di approvare, drizziamo subito le orecchie. La Delibera 129/2011 infatti, prevedeva uno scambio immobiliare con una ditta privata, che avrebbe dato al Comune un numero imprecisato di alloggi per housing sociale, prendendosi i tre compendi (c'era nel pacchetto anche il mercato di Via Magna Grecia a San Giovanni), con la prospettiva del loro abbattimento e ricostruzione, e la restituzione a uso pubblico solo dello spazio mercatale (più qualche posto auto), che sarebbe rimasto peraltro "schiacciato" tra vari piani di parcheggi sotterranei e vari piani di appartamenti di lusso, uffici e negozi soprastanti. Un'operazione che non prevedeva nessuna gara pubblica (2), che è stata fermata dalla mobilitazione dei cittadini e dei comitati - Carteinregola in prima fila - che hanno presidiato le assemblee capitoline per 4 mesi, fino all'ultima maratona nella notte di fine consiliatura, il 10 aprile 2013, quando la delibera è stata ritirata.
Una vittoria che abbiamo sempre saputo non definitiva, perchè quando sono in ballo immobili pubblici di valore, come abbiamo visto recentemente anche all'EUR, si vincono solo battaglie e mai guerre. Infatti sui mercati rionali - e su quei tre in particolare - abbiamo sempre paventato il rischio che rispuntassero altre ipotesi di cessione ai privati, e tirare di nuovo in ballo i negozi appartenenti ai compendi mercatali di Via Chiana e Via Antonelli, ci sembra renda necessario rinfrescare la memoria.
E ribadire che i mercati rionali non sono edifici come gli altri, da guardare con la "pupilla a forma di dollaro" per rimpinguare le casse comunali. Sono un patrimonio collettivo, centro della vita sociale dei quartieri, che sebbene in crisi di gestione e di risorse, richiede la stessa attenzione e cura che si dedicano alla nostra storia e alla nostra identità. E quello che ci aspettiamo da un'amministrazione (e da un'opposizione) seria, è l'impegno per rilanciarli, restituendo la loro funzione sociale, non farli a pezzi e rivenderli. E fermo restando che continuiamo a rivendicare la massima trasparenza su tutta questa operazione di vendita degli immobili e su tutti gli immobili e le proprietà comunali in generale, troviamo molto pericoloso mettere tutto in un unico calderone.
Carteinregola lancerà nei prossimi giorni un convegno sui mercati rionali, da tenersi a maggio al Mercato Metronio, dove cominciare a ragionare su come recuperare queste strutture per renderle economicamente sostenibili, produttive, e utili alla comunità. Su questo ci aspettiamo che le forze politiche si esprimano, mettendo da parte una volta tanto i facili slogan per concentrarsi sull'interesse pubblico, che dovrebbe riguardare tutti i partiti.
Anna Maria Bianchi e Alessandro Albanesi
"...Caserme e carceri, ospedali e manicomi, mattatoi e gasometri, ex depositi, mercati, ex fiera. La sottocultura dominante ha guardato a questi beni, che generalmente hanno perso l'originaria funzione, con un unico scopo: massimizzare il valore di scambio o, in modo del tutto equivalente, considerare la consistenza edilizia come asset patrimoniale da iscrivere a bilancio. L'amministrazione Alemanno ha praticato in modo sistematico questa sottocultura a cominciare dalla svendita dei mercati e ha portato avanti la proposta di dismissione dei depositi Atac, sottovalutando le potenzialità di questi beni connesse al valore d'uso: dall'abitare al lavoro, dai servizi pubblici all'accoglienza, alla cultura e all'arte. Raccoglieremo e stimoleremo tutti i contributi e le proposte per la loro riqualificazione e per restituire questi spazi a una piena utilizzazione".
Ignazio Marino, Roma è vita programma elettorale 2013
(1) Repubblica 24 febbraio 2015 Affittopoli, spuntano i mercati rionali Bar e antiquari nei palazzi del Comune che non sono stati messi in vendita. Gli indirizzi resi noti dalla Lista Marchini di LUCA MONACO, STEFANO PETRELLA e LIBORIO CONCA(2) Il motivo addotto erano dei presunti "diritti acquisiti" dalla ditta per l'ampliamento delle autorimesse attraverso lo scavo di un ulteriore piano sotterraneo, inserito nel Piano urbano Parcheggi del 2006/2007, senza che peraltro fosse mai stata stipulata alcuna convenzione o sottoscritto alcun accordo con il privato. Si veda la vicenda raccontata dal nostro dossier "La Delibera dello scambio dei mercati".
La Giunta Alemanno aveva predisposto anche un programma di project financing che prevedeva analoghe operazioni di cessione ai privati (ma attraverso una gara) per altre decine di mercati rionali, da abbattere e ricostruire, progetti finora fermati > vai alla pagina
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(1)Proposta n.88/2013 " Autorizzazione all'alienazione del patrimonio immobiliare di proprietà di Roma Capitale, indirizzi, criteri e modalità" scarica Proposta RC.2013.16580 (GRAZIE AL MOVIMENTO CINQUESTELLE DI ROMA CAPITALE)
Deliberazione assembleare 43/2012 scarica DACDelib. N 43 del 04.10.2012 In calce (*) le modifiche della Delibera 88/2013 alla delibera 4372012
(2) LA DELIBERA è così presentata e riassunta nel testo pubblicato sul sito di Roma Capitale (dal sito di Roma capitale): Patrimonio Campidoglio, immobili presto in vendita. Via due sedi storiche, risparmi su fitti passivi Leggi anche:Continua il conflitto aperto dalla Delibera per la vendita dei 571 immobili di Roma Capitale in discussione all'Assemblea Capitolina: se da un lato i consiglieri del Movimento Cinque Stelle e della Lista Marchini promuovono ricorsi e azioni legali (1) dall'altro ... Continua a leggere