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GIUDIZIO CRITICO A "OSCILLAMILLE"di Ugo Piscopo a cura di Ninnj Di Stefano Busà

Da Lindapinta

Ugo Piscopo “Oscillamille” Ed Empiria, 2013

di Ninnj Di Stefano Busà

Un’opera che sa ben rappresentare il temperamento vivace e sorprendentemente vigile e attento dell’autore, impegnato da sempre all’analisi critica del mondo, alle visioni d’insieme, agli sprazzi errabondi di un percorso accidentato come quello umano, agli aneddoti che sanno trascinare suggestioni ed emozioni, riflessioni approfondite e rimbalzi creativi di pensiero profondo.

Non è affatto nuovo Piscopo a presentare, a sorpresa, ai suoi lettori, percorsi alternativi alla poesia, alla critica, alla filosofia, alla sociologia.

Il suo iter letterario è variabile e istintuale, sa spaziare nei diversi gradi dello scibile con estrema precisione e leggerezza, a volte anche con una timbratura forte, più decisa, ma sempre nei confini della logica intellettuale.

La sua istanza culturale gli permette di muoversi liberamente tra le varie discipline

con abile e arguta penna.

È piacevole leggerlo, perché sa istruire, di accento in accento, quella sua ironia raffinata e provocatoria pronta a dare sfaccettature di ottima resa linguistica, con accensioni che variano da una specificità all’altra, da una estensione all’altra, in maniera mai contemplativa o estatica, non teorica e astratta, ma pertinente, mordente, destinata ad ogni lettore.

La sua verve è ormai nota. Ugo Piscopo indaga, studia, esamina. La sua è una schietta parola, un linguaggio al quale non manca mai la scintilla per attizzare la fiamma che, di libro in libro, ecletticamente sa esperire.


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