Giulia Zatti. Qualcosa non va – Edizioni La Gru
“Due persone sole in una stanza, sono sedute l’una di fronte all’altra, si guardano negli occhi, conversano, si ascoltano a vicenda e poi un giorno d’improvviso distesa strisciante a terra, nella confusione più totale e allo stesso tempo nel vuoto più assoluto. Distendersi e partire è tutt’uno. Cosa può riportarmi di qua? Quel tocco, il tocco della sua mano, di quella persona che sta lì, in ginocchio vicino a me e mi tocca la mano, scaccia da essa la penetrante sostanza. Sì, quel tocco.. quel tocco che ti può far rivalutare il tuo corpo, la tu intera fisicità. Si tratta d’incanto, di magia, di un tocco salvifico.. che fa rinascere. Un contatto che fa rinascere in un altro corpo, non più scisso tra due realtà, bensì ben presente in quel preciso momento.. un corpo nuovo.”
Poche pagine prima avevo letto:
“Un passo. Pugnalati! un altro passo. Tagliati le vene! ed ancora Buttai giù dalla finestra! E prende delle persone in ostaggio.. persone che io devo così assolutamente difendere pregando continuamente. In qualsiasi stanza io vada, devo trovare dei punti, degli oggetti, su cui fare i rituali, le serie, le ripetizioni.”
Sono queste alcune delle ultime pagine di un libro di cui trovo l’eguale solo in Una stagione all’inferno di Rimbaud. Chi scrive è Giulia Zatti, una ragazza che ora ha ventiquattro anni e due anni fa ha pubblicato Qualcosa non va .. (Edizioni La Gru) L’ho letto solo ora e mi ha folgorata. Giulia soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo che la chiude in una gabbia di rituali, allucinazioni, ossessioni ripetitive, terrori. Eppure Giulia ce la fa. In molti modi; con l’aiuto di una terapeuta molto speciale (il tocco salvifico della mano che la riunisce a se stessa è suo) e con la carta che si copre delle sue ossessioni e sofferenze tramutate in parola scritta. Brevi lampi di scrittura fiammeggiante, che spesso ti attanaglia alla gola come una morsa, esattamente come accade a lei. Perché chi sa scrivere davvero ti porta dentro la parola e giù, fino alla sua origine.
Il mondo di Giulia è un luogo rigorosamente separato in due parti. L’una è il caos, l’altra è l’ordine. Così rigorosa è questa spartizione, segnata da incessanti richiami alla sua esistenza, che nel titolo e in tutto il libro i puntini di sospensione non sono tre, come di consueto, ma due. Perché duale è la realtà. Ma anche perché il due permette una scelta. Voci imperiose, malvagie o suadenti, che obbligano e comandano, visioni e percezioni di presenze, senso di smarrimento e di terrore, filtrano in quella che noi – quelli “normali” – percepiamo come realtà, ma che per Giulia è solo un doppio.
La sua vita è una lunga fila di numeri, di gesti ripetitivi quasi apotropaici, che esorcizzano uno spazio infinito e minaccioso che preme all’esterno. Eppure non posso non pensare alla dimensione magica – al Tempo del Sogno – della cultura aborigena australiana; quell’epoca precedente alla Creazione (all’Ordine e alla Legge) che permea la mente primitiva (primitiva per noi). E’ il mana, la Potenza, terribile nel suo potere per l’uomo, che ne cerca il controllo attraverso il rito e il simbolo.
La sofferenza cui Giulia dà voce nel suo libro bellissimo, prende il lettore e lo catapulta nell’invisibile. Perché quello che Giulia vede e sente e ci permette di vedere, è l’universo come certo lo vedevano alle origini i nostri antichissimi antenati e che li hanno spinti a costruire le religioni, le società, i miti, le arti. Insomma, a ordinarlo. Un universo inconoscibile, potente e minaccioso e immensamente misterioso.
Giulia porta dentro di sé quel mistero e Qualcosa non va .. è il diario della sua Stagione all’Inferno, da cui risale ripercorrendo, lei, da sola, l’intera storia dell’anima umana, dai suoi primordi.
Questo non è un libro, è un dono. Un dono che Giulia ci fa. Non da prendere a cuor leggero. E’ un testo di meditazione anche. Perché Giulia, vivaddio, ha il coraggio di una leonessa ed è nata guerriera.
(C) 2013 by Francesca Diano RIPRODUZIONE RISERVATA