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Giuliano Pisapia sindaco di Milano

Creato il 31 maggio 2011 da Stregonestregato @ppstronzi

Ieri notte tornavo a casa, distrutto, i piedi a pezzi, stanco, seduto nel tram tra tante persone. Lo sguardo fisso nel vuoto, mille pensieri vorticosi nel cervello, una sola parola da comune denominatore: speranza. Pisapia e De Magistris, come tutti saprete, hanno disintegrato e spazzato via questa campagna elettorale composta di odio, razzismo, discriminazione, paura e terrorismo. Doppia gioia per me che sono napoletano e vivo a Milano. Fiero di essere napoletano e fiero di essere milanese, proprio perché da queste due città sono arrivati i primi segnali forti di una voglia di cambiamento.

Ho seguito tutto lo spoglio da lavoro con i miei colleghi, tutti col cuore in gola. I miei colleghi, i miei parenti, i miei amici e le persone a me care, ma anche conoscenti fanno quasi tutti parte di quelle persone che ieri erano in piazza Duomo con la gioia negli occhi, che sorridevano a chiunque e sventolavano bandiere tra le più disparate, che si commuovevano con me al discorso di Vendola, che si intenerivano a vedere un sindaco emozionato che ama i suoi cittadini e porta avanti la cultura del rispetto, che sono le vincitrici morali di queste elezioni.

Mai avrei immaginato che sarebbe successo tutto questo, che avrei vissuto emozioni così intense: ricordo ancora io e Blugino, i primi giorni che gli inquietanti manifesti sorridenti della Moratti infestavano Milano, attoniti, a dirci queste parole:

Io: Ci sono le elezioni e questa cretina fa questi manifesti inquietanti, fra poco ce li ritroveremo anche in casa. Ma magari questo Pisapia potrebbe andare…

B: Ma va, figurati se a Milano non fanno salire la Moratti…

Io: è vero, mi sa che hai ragione. Ce la terremo per altri anni…

Così non è stato. Incredibilmente, la gente si è ribellata a tutto quello che io ho sempre detestato. E mi sento sorpreso, stordito, felice. Giorni divenuti sempre più intensi man mano che la campagna elettorale andava avanti, con Giuliano che ha cominciato a incarnare determinati valori col suo sorriso bonario e rassicurante, dall’altra parte l’accusa del furto, il ballottaggio, la prima gioia di Milano e la risposta ancora più agguerrita del centrodestra che cercava di convincere che la città sarebbe divenuta un focolaio di zingari, extracomunitari farabutti con il diritto di voto, omosessuali promiscui, moschee covi di terroristi e chi più ne ha più ne metta.

Un’elezione, risposta a tutto questo, che deve far riflettere tutti, indistintamente: sia quelli del centrodestra che devono capire che urlare, attaccare, buttare fango e promuovere la monoculturalità ormai lascia il tempo che trova, soprattutto ai tempi di internet, sia per quelli del PD che devono capire che è inutile rincorrere Berlusconi e le sue riforme cercando di essere inutilmente moderati. Bisogna portare avanti le proprie idee e i propri valori senza scendere a patti con nessuno, soprattutto un ipotetico elettorato cattolico/bigotto e poco liberale e timoroso delle altre culture.

Una campagna elettorale che passerà alla storia, con le #morattiquotes, #morattipromises e chi più ne ha più ne metta: il popolo del web ha animato blog, redazioni online dei quotidiani, facebook e soprattutto twitter, vera scoperta di questi giorni, soprattutto per noi italiani. Il pensiero volava libero e aveva un solo fine: accettazione delel diversità, delle culture e rispetto del prossimo.

Non so se Pisapia sarà all’altezza, ma è sicuramente una forte speranza: che il vento cambi sul serio e spiri da Milano e Napoli per portare e risvegliare determinati ideali che non dovrebbero essere dimenticati. Mai.

 

 


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