C’è solo un dato certo nella traballante Milano di Pisapia: dal 2010 al 2014 le occupazioni abusive delle case popolari, a Milano, sono cresciute fino a raggiungere quota 1.600.
Nella città dove governano nell’ombra gli ayatollah del Leoncavallo, da Daniele Farina a Paolo Limonta ,qualcosa è però certo: nell’ottobre 2011, ricevendo a Palazzo Marino il centro sociale il Cantiere, l’assessore alla Casa Castallano emise la seguente fatwa: disse che occupare in stato di necessità non è reato, e che per questo motivo avrebbe istituito una commissione per garantire a chi aveva sfondato una porta, ma fino ad allora con la fedina penale pulita, di dormire sonni tranquilli.
E i pasdaran della Revolucion Bonyta Y Feliz iniziarono a “okkupare”….ecco ora i risultati.Da citare il singolare pensiero esegetico dello stesso Pisapia che, ogni volta che a Milano si parla di criminalità, chiosa il codice penale e individua l’origine della criminalità nella crisi economica e, anche qui, nello stato di necessità. Quasi a stabilire un nesso automatico tra chi vive nell’indigenza e chi, per reazione, commetterebbe reati.
Del resto i dati forniti da Aler non lasciano spazio ad interpretazioni. Nel 2009 l’amministrazione Moratti firma con la Prefettura il Patto Milano Sicura. Tra i punti salienti, un’attenzione particolare all’abusivismo per quanto riguarda le case popolari. Le nuove occupazioni registrate in quell’anno erano erano 63, mentre l’anno successivo scendono a 25. Nel 2011 ci sono le elezioni e cambia la Giunta. Le occupazioni cominciano a crescere: ne vengono registrate 97 nuove. In autunno arriva la fatwa dell’assessore alla Casa davanti agli occupanti del centro sociale di via Monte Rosa: nel 2012 salgono vertiginosamente a 210. Ed è un fiume in piena fino all’esplosione di questi mesi: 659 nel 2013; 732 nel 2014.
Fino alla recente okkupazione mascherata di un gruppo di antagonisti di una sede del Pd renziano…Un punto di non ritorno tra le due anime della giunta Risappia, quella riformista e quella ” rivoluzionaria”.
Una indagine particolareggiata andrebbe fatta su tutte le dichiarazioni del consigliere di Sel Luciano Mhulbauer ( la emergenza casa non si risolve con il manganello,vedi http://www.cantiere.org/art-04358/comunicati-in-solidarieta.html )
e del noto avv. Mazzali, responsabile della commissione Sicurezza del Comune: entrambi esponenti di Sel e sempre pronti a difendere gli antagonisti.
Si tratterebbe in questo caso di un curioso caso di conflitto di interesse, per il Mazzali, che potrebbe far implodere questa curiosa giunta arancione alle banane , dove il mite Giuliano Pisapia imita Ugo Chavez nella rincorsa di una Revolucion Bonyta Y Feliz a colpi di moschee, areee C e occupazioni…Mazzali, please, smentisca. Famose le sue affermazioni su sicurezza e centri sociali.
«Mettiamo – ha tempo fa ipotizzato su Facebook alla domanda del giornalista che chiedeva chiarimenti sulla sua posizione nei confronti del centro sociale Lambretta – che in una città ci sia un posto bello, chiamiamolo scooter, in un bel quartiere da anni lasciato al degrado. Mettiamo che dei giovani cerchino da tempo e non trovino un posto dove ritrovarsi, per stare insieme, fare attività, politica, musica, sport e decidano di occuparlo. Mettiamo che a un certo punto si senta parlare di uno sgombero. Se fosse un film o un libro tutti diremmo: ma che brutto finale è mai questo». Capito?
Proprio il Mazzali era stato tra i principali fautori del ritiro dei pattugliamenti misti in città, in nome della frase “Milano non è Beirut”. Come per dire: resti la Milano capitale della ‘ndrangheta.
Ma eccolo live, durante una manifestazione che è ancora su You tube, messa on line da un sito degli antagonisti :ecco cosa dice, circondato da adoranti militanti sfasciavetrine… “ Aboliamo il reato di devastazione e saccheggio; un reato tipicamente di stampo fascista: a questa battaglia aggiungiamo un’altra battaglia di civiltà per abolire il reato di concorso morale: oggi chiunque partecipa a una manifestazione risponde di tutto ciò che avviene nella manifestazione: è una battaglia di libertà,è un meccanismo di chiaro stampo intimidatorio che non può essere tollerato( https://www.youtube.com/watch?v=t_4IYPJKUHk)
Un bell’esempio di Presidente bipartisan della commissione Sicurezza..
Anche il barricadiero ed ex leoncavallino Limonta, portavoce del sindaco , non scherza. Famosa una sua frase pronunciata all’indomani della elezione a sindaco di Pisapia: “Vogliamo diminuire le forze dell’ordine in strada, rimettere i vigili a dirigere il traffico e non a fare gli sgomberi”. Altrettanto famosa la sua letterina inviata mesi fa al nuovo QUESTORE di Milano, quando si prospettava già lo sgombero del Lambretta: “LA QUESTURA NON INTERVENGA NEGLI STABILI OCCUPATI DA QUESTI RAGAZZI VOLENTEROSI!” .Fu una accorata lettera inviata personalmente da Paolo Limonta a Luigi Savina, ponendosi da intermediario nel tentativo di convincere la Questura ad evitare gli sgomberi delle 4 villette di via Apollodoro e piazza Ferravilla, occupate abusivamente dal 20 aprile 2012 dai Casc (Coordinamento autonomo studenti e collettivi), di cui fa parte anche il più noto Collettivo Lambretta. Gli antagonisti in questione( dediti al consumo di bamba, sfottenti nei confronti degli anziani residenti e coltivatori in proprio di marjuana nei giardinetti delle villette occupate) erano definiti da Limonta “giovani volenterosi”, e l’ex leoncavallino braccio destro di Pisapia si era sperticato per descriverne l’ottimo operato civico, finalizzato esclusivamente a creare momenti di incontro culturale e di socializzazione con i residenti della zona. Altrettanto garbata ma chiara fu la risposta del Questore: “Il fine giammai giustifica i mezzi e il loro operato nasce da un atto illegale. Le chiedo, pertanto, di farsi interprete presso l’Amministrazione Comunale affinché le iniziative dei gruppi di giovani volenterosi vengano tenute in considerazione con la concessione legittima di spazi utili e la invito a sensibilizzare i ragazzi del Collettivo Lambretta affinché lascino libere le strutture occupate evitando alla Questura interventi coattivi, mi creda, non desiderati da nessun poliziotto”.
Un compiacimento peloso verso le occupazioni che è venuto allo scoperto recentemente durante l’assegnazione degli Ambrogini a chi si era distinto con la sua opera civica per migliorare Milano. Basilio Rizzo ( noto esponente della sinistra che conta in Tv e su Repubblica ) si è decisamente opposto alla proposta di conferire un Ambrogino a Gabriella Baio, la mamma coraggio che con il suo impegno e il suo diario ha contribuito a far sloggiare il centro di picciotti antagonisti Lambretta dalle villette Aler occupate in viale Romagna.Il diario della mamma coraggio resta un alto esempio di coraggio civico ( lo pubblichiamo nel settore Gente di Milano) che non piace ai pasdaran delle occupazioni.
C’è insomma per lo meno una continuità ideologica tra molti esponenti della Giunta e la cosiddetta “immobiliare rossa”, formata dalla galassia dei centri sociali, navi scuola delle Br o vere associazioni a delinquere di stampo mafioso, come il Lambretta, lo Zam, il Cantiere? Forse ingenui liceali bene, o forse picciotti antagonisti ( forse affiliati alla ‘ndrangheta o infiltrati da ‘ndrine ) che operano soprattutto sui navigli, a San Siro, Lambrate, Corvetto e protestano al grido di “destra o sinistra, sgomberare è sempre fascista”. Militanti sempre mascherati : ma chi sono veramente ? Soprattutto se lo chiedono gli esponenti riformisti della Giunta Risappia, dopo che un circolo Pd è stato preso d’assalto e devastato da un anonimo commando. Veniva dal centro sociale il Cantiere? O direttamente dall’Aspromonte?
C’è un episodio di cronaca che dà da riflettere.
Oscura è stata infatti l’alleanza tra picciotti lisci delle ‘ndrine che gestiscono numerosi bar del Ticinese e del Colonne per vendere cocaina ai ragazzi della movida selvaggia e gli antagonisti del centro sociale Zam, che mesi fa volevano occupare il parco delle Basiliche per aprirlo al libero commercio di droghe leggere..Una insolita convergenza di interessi…
Un dato è però certo: Pisapia è ormai prigioniero e vittima di “ sinistra e ‘ndrangheta”, quella corrente di antagonisti che soprattutto trova sicuro rifugio nel partito Sel, un gruppo politico ormai allo sbando, un partito di reduci che è precipitato nella confusione ideologica e che ha ormai una ambigua base sottoculturale : punkabbestia, emarginati grave, no global, cani sciolti, cantautori, aspiranti terroristi , spacciatori, alcolizzati pedofili, tossicomani…: un brodo sottoculturale che sempre di più viene infiltrato dai picciotti lisci delle ‘ndrine calabresi . Ma purtroppo non solo gli astuti dirigenti di Sel ma nemmeno l’opposizione se ne accorge. Prendiamo il popolo variegato del M5S . Sulla rete, si trovano vari link relativi a lettere inviate da ingenui esponenti del M5S di Milano al Prefetto o ad altre autorità, relativamente al fenomeno delle occupazioni abusive. Però queste lettere, invece di denunciare le occupazioni abusive (come ci si sarebbe aspettato da un movimento nato per difendere la legalià e combattere i ladri), vengono scritte per DIFENDERE LE OCCUPAZIONI ABUSIVE STESSE.
Non per nulla queste missive degli esponenti M5S vengono riportate con grande evidenza dai siti dei Centri Sociali.( vedi http://www.cantiere.org/art-04553/m5s-chiede-di-fermare-gli-sgomberi%E2%80%9D.html)
Messaggi apparsi sul sito dell’ambiguo centro sociale CS Cantiere, un centro sociale ambiguo, forse una vera e propria associazione a delinquere, artefice di innumerevoli occupazioni abusive a Milano e fomentatrice di ogni genere di reati, illegalità, abusi e prepotenze.
Il grillino tipo , di formazione sottoculturale e immerso nella subcultura della rete e nelle allucinate elucubrazioni complottiste, col solito linguaggio ipocrita e demagogico cerca di fare un distinguo artificioso fra occupazioni abusive gestite dal “racket” e quelle “per necessità”.
Solita legalità “biforcuta” , nota dai tempi del ’68, per giustificare le illegalità “selettiva” (per i propri amici e la propria base sociale).
Nessuno capisce perchè questo M5S che diceva di essere nato per la legalità, invece non dice MAI NULLA sulle infinite illegalità dei centri sociali, che da anni vano in giro ad occupare immobili e ci piazzano dentro i loro amici, senza graduatorie, senza ricorsi, senza delibere. Decidono loro cosa occupare a chi darlo, in stile puramente mafioso. Ma questo al M5S non interessa. E Centri Sociali ringraziano .
Ora il carnevale in tempi prenatalizi : la Milano di Pisapia sta naufragando nella farsa, come l’occupazione mascherata d’una sede del Pd. I picciotti antagonisti, i pasdaran del Leoncavallo , forse infiltrati dai capibastone d’Aspromonte che governano nell’ombra la movida milanese e premono per rilanciare lo spaccio di eroina in città, gli garantiranno un sicuro flop elettorale alle prossime elezioni. Il nostro sondaggio su Salvini sindaco( leggi solo) ne è una piccola dimostrazione.
( Michail Bulgakov. ha collaborato Angelo Mandelli)