Silvio Berlusconi (Photo credit: Wikipedia)
English: Roberto Formigoni in Bergamo for the visit of Giorgio Napolitano, 2 February 2011 (Photo credit: Wikipedia)
Marcello Dell’Utri
L’R3.009 (EB 711.013) in livrea Trenord, a Milano Cadorna
Di Giuseppe Biesuz parleranno ancora i giornali e intanto scrivono le testate on line, come Milanotoday, che riprende il blog Linkiesta.
Conferenza stampa (Photo credit: CATECHISTA_2.0)
Anche Giuseppe Biesuz, italo-svizzero cinquantenne, è un berlusconiano e formigoniano di provata fede. Qualche anno fa si parlava di lui addirittura come possibile sostituto di Adriano Galliani, l’ad del Milan. Invece dei prati verdi lo si ritrova fra le deludenti rotaie su corrono, si fa per dire, i treni di Trenord. Laureato a Venezia esordisce nell’Italtop, società che fallisce e viene liquidata in mare di debiti. Lui è socio e va avanti. Ma i crack continuano. Società che falliscono, cariche che Biesuz si vede togliere, come quando era ad di Richard Ginori. E’ un veneto, va avanti. Il disastro della Finmek, di cui diventa direttore generale, lo porta in tribunale dove viene assolto. Una vita come un’Odissea, ma chi lo forma questo manager veneto.
Arriva alla Urban Screen nel 2008 e la società fallisce nel 2011: per questo finisce ai domiciliari, arrestato dalla Guardia di Finanza. Si parla di bancarotta e si crea un problema serio per i pendolari lombardi, perché Biesuz intanto, formigoniano e dellutrista di ferro, come i treni appunto, diventa amministratore delegato di Trenord. Ritardi a ripetizione.
Non che sia fortunato questo Giuseppe Biesuz delle alte sfere. Stanno molto peggio i pendolari, perché i loro diritti sono stati calpestati in modo sfacciato e sfrontato.