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Giuseppe Genna: un’installazione fascista.

Creato il 02 maggio 2011 da Fabry2010

Giuseppe Genna: un’installazione fascista.

[Riprendo da Facebook - il noto social network - di qualche giorno fa.  - Franz Krauspenhaar.]

Giuseppe Genna Ho bannato Franz Krauspenhaar per le sue opinioni da autentico fascista, quale so che è. Da ora in poi banno tutti i fascioqualunquisti. Sarò lieto d’altro canto di essere cancellato al più presto dall’elenco dei vostri contatti Facebook, se pensate che tanto sono tutti uguali, che la vedova di Almirante fa bene a dirle certe cose, etc.

Ieri alle ore 0.37

Mi piace: Enrico Miceli, San Glinglin, Antonio Lorenzo Falbo e altri 68 piace questo elemento.

Federico Miozzi Standing ovation.

Giuseppe Genna Non mi frega un cavolo di quello che può fare dire scrivere Franz Krauspenhaar.

Toti Balia Ci hai messo anche troppo…

Giuseppe Genna Non sono solito bannare, se non ci sono motivi gravi o moleste rotture di palle. Franz lo conosco, non dico sia un amico, ma lo conosco. Non si è mai dimostrato maleducato pubblicamente qui o con me in privato. E’ la prima volta che enuncia… le sue cazzate fascioqualunquiste e destrorse, che in questi anni ho letto vergate da lui in Rete. Prima non c’era motivo. Ora sì. Chiarito questo, il problema non è Franz, bensì quello che altrove ho definito “OGM nazionale che sceglie Berlusconi”. Sottolineo che da stasera siamo in guerra con la Libia, ripudiandola (la guerra, non la Libia, ché tutto abbiamo fatto finora tranne che ripudiare la Libia) per Costituzione. E che oggi è apparsa a Roma la scritta di ingresso ad Auschwitz. L’italiano medio non pare reagire? Io reagisco, non essendo reazionario.

Raul Montanari E’ un povero diavolo.

Jes Grew Osceno teatrino italiano.

Luca Mallinza la vedova di quel porco di almirante dovrebbe venir trattata così ogni qualvolta la si invita ai teatrini riconciliatori di questa tv ridicola. Detto  questo ci tenevo invece a dire che oggi sono stato bannato da un fighetto del PD che si m…illanta scrittore e dal fb di un carriesrista dell’arci…tutto ciò ha aumentato la mia autostima e non è per essere oltranzista ma quando penso al mio povero nonno che a 18 se ne andava sulle montagne (dicottoanni cazzo!) e sento questi qui ricordarsi della resistenza un solo giorno all’anno nella loro miserevole vita politica di compromesso mi girano le palle. Se devo sparare a zero è meglio che inizi a farlo contro chi millanta di stare dalla mia parte della barricata….osceno teatrino italiano.

Giulia Fazzi Condivido totalmente questa scelta. Dovrebbe essere una pratica quotidiana, una forma di ri-fondazione di un tessuto culturale e storico che tutti dovremmo praticare. Col cavolo che sono tutti uguali. Col cavolo. Fuori i fascisti.

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Nota: ho tolto alcuni commenti – assolutamente irrilevanti- di “personaggi del teatrino” assolutamente irrilevanti. E siccome l’installazione fascista è di Giuseppe Genna, fascista che coerentemente con ciò che crede di non credere non ama il contraddittorio, ho tolto anche il lungo e misurato intervento del poeta, scrittore e artista figurativo  Gian Ruggero Manzoni in difesa del sedicente fascista Franz Krauspenhaar.

Non so chi diavolo siano Giulia Fazzi, Luca Mallinza, Jes Grew, Federico Miozzi. So però chi è Raul Montanari e, appunto, Giuseppe Genna.

Questa installazione  splendidamente surreale (ma sappiamo che il surrealismo è semplicemente un realismo che si da delle arie)  vorrebbe dimostrare – in maniera indiretta – che il fascismo, come sempre, dispone di un enorme guardaroba, degno finanche di un Fregoli. Il fascista qui è proprio Giuseppe Genna, è Raul Montanari, sono i loro piccoli seguaci da scuoletta di scrittura. Contro questa gentucola da basso impero dei non-sensi sarò sempre in aperta opposizione.

Non ho bisogno di difendermi dall’accusa di essere un Fascista. Perchè sono addirittura un Nazista. Alla morte di Joerg Haider ho pianto calde lacrime. Purtroppo non posso testimoniarlo, ma sono certo che crederete nella mia sincerità. Adolf Hitler è sempre nei miei pensieri, così come l’odio per von Stauffenberg. Inutile dirvi che sono antisemita fino al midollo: per dirvene una, mi rifiuto di guardare film nei quali compaiono – nel cast – degli ebrei, anche di seconda generazione. Non ho mai visto Woody Allen, così come Dustin Hoffman. E diciamolo pure: Hollywood, le università, le banche, il milieu musicale colto e popolare sono infestate dal nemico “camuso”. Eichmann mi ha davvero commosso; il processo a Tel Aviv del 1961 mi ha toccato nella sensibilità nazifascista quasi come “L’ultima neve di primavera” con Renato Cestié, il film strappacuore dei piccoli nazisti della mia epoca; no di certo mi ha strappato una minima lacrima, invece, il Sean Penn – ebreo fino al midollo, ma chi lo sapeva?- di “Dead man walking.”

Sto scherzando? Dico la verità? Cosa importa… Sono gli altri che ti dicono chi sei. Sono certi altri che ti affibbiano le patenti del vivere civile. Ma non è giusto, non sempre. E dunque la patente, da oggi, me la affibbio io. La patente che mi pare. Quella di nazista.

Questa “caccia all’uomo” ordita da Genna e dal suo amichetto Bertante  (non ricordo il suo nome di battesimo) è nata da un filmato postato su Facebook dal povero Genna nel quale il disegnatore satirico Vauro  (noto fascista rosso) affermava di non rispettare il fascismo. (Quello – diciamo – canonico, ovviamente, non il suo, perfettamente funzionale al sistema.) E subito dopo Assunta Almirante diceva che forse si poteva andare a guardare, a tal proposito, sul rispetto che si deve o non si deve a qualcuno o a qualcosa, pure nel periodo di reggenza di Stalin. Il mio intervento sottolineava pacatamente il fatto che la vedova “non aveva torto.” Perchè, aveva torto?

Tutto qui.

Non è il darmi del Fascista che è mi disturba. Fossi Fascista lo direi apertamente, non mi sono mai nascosto su ciò che sono e sono stato. Ma sono le modalità degli interventi che sono dannose, che mi disturbano. Che sono immorali. Non mi piace essere citato da personaggi dannosi ma soprattutto ridicoli.  Gente che vive di un potericchio di seconda lega. Gente che più che scrivere “fa altro”. Che parla e accusa per farsi pubblicità. Che lavora per il “nemico” – e dunque è funzionale al nemico, e poi sbandiera un antifascismo da operetta. Gente aggressiva e violenta, come molti hanno potuto constatare in questi anni. Gente che alza la testa dal suo pantano semplicemente perchè gli è arrivato un incarico nuovo… Non è avvilente tutto ciò? Ripeto: combatterò questa gente da Nazista, fino all’ultima “cartuccia”. Viaggiano allineati e coperti, tutti insieme, perchè da soli hanno paura. In coro esaltano la propria placentare vigliaccheria. Non hanno la forza morale nè tanto meno il fegato di dire le cose direttamente all’interessato. Questo stralcio di “discussione” l’ho avuta da un amico, perchè io alla pagina del fascista rosso Giuseppe Genna non potevo più accedere.

Il Fascista (rosso – ma è solo un dettaglio) è lo scrittore di gialli catastrofici e agitatore culturale e mestatore editoriale Giuseppe Genna.

Il Fascista (qui francamente non si capisce né il colore né tanto meno la “tendenza”) è il giallista “alla moda” e  “testarasata” e maestro elementare di scrittura Raul Montanari.

Tirate voi le conclusioni.


Sarò avversario leale (io, ovviamente, soltanto io) di questa gentaglia oltre i supplementari, fino ai calci di rigore. Sono un uomo libero, come ben sanno tutti coloro che mi conoscono anche superficialmente ma senza pregiudizi. Fino alla fine. Oltre la fine. Oggi chi non è funzionale a un sistema, di presunta destra o di presunta sinistra, è davvero uguale, è un cane sciolto e come tale va cacciato.

[Nella foto, di Marcello Junio Clerici: lo scrittore fascista FK in camicia nera quando era Federale di Affori.]



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