Ed anche quest’anno il Sigep Rimini ha ospitato uno dei concorsi legati al cake design più seguiti dal mondo italiano: la Coppa Italia della Pasticceria Artistica.
L’edizione 2015 aveva come tema portante “il fascino della settima arte” ed ha visto sfidare i concorrenti in due categorie: una prima legata anche al gusto ed una seconda basata solo sull’estetica.
I 15 finalisti della prova estetica hanno avuto la possibilità di esporre una propria opera di cake design durante i giorni di fiera, ed hanno concorso ai premi speciali ed al premio del pubblico.
Il premio del pubblico ha confermato ciò che già aveva detto la giuria tecnica: è infatti la torta da esposizione di Cinzia D'Adamo la più votata dai visitatori del Sigep 2015 (la foto è più sotto nell'articolo).
Dieci squadre, invece, hanno potuto gareggiare anche per la prova gusto, valutati da una giuria d’eccellenza composta da Gianluca Forino, Antonio Daloiso, Paola Sucato, Claudia Prati e Giulia Steffanina.
In gara era possibile partecipare sia in coppia (solitamente composta da pasticcere + decoratore) sia come singola persona. La maggior parte dei concorrenti ha scelto la prima delle due soluzioni, e le ragioni sono tante: una fra tutte è proprio il fulcro della gara stessa, e cioè l’idea secondo cui il lavoro di squadra tra pasticcere e decoratore è uno dei modi migliori per riuscire a realizzare delle torte buone e spettacolari, delle torte “artistiche”.
I risultati della competizione sono stati molto interessanti.
Al primo posto ha vinto una coppia nota nel mondo del cake design: Paola Venturi ed Eleonora Sdino.
Ecco la presentazione di Paola Venturi della torta da esposizione con cui hanno superato la prima selezione:
“Quando pensiamo ad una torta che rappresenti il cinema, la mente non ci conduce ad un film o un attore o attrice in particolare ma alla sua storia, a come è nato e si è evoluto in questi anni, un po’ come narrare la sua biografia. Con questa torta abbiamo voluto personificare i passaggi più importanti del cinema, cercando di renderla elegante e raffinata, il tutto sviluppato in 93 cm di altezza e 40 cm di diametro.
Partendo dal basso abbiamo riprodotto fedelmente uno Zootropio, un dispositivo ottico per visualizzare immagini e disegni in movimento inventato da William George Horner nel 1843: una serie di disegni riprodotti su una striscia di carta viene posta all'interno di un cilindro dotato di feritoie a intervalli regolari (una per ogni immagine) atte a visionare le immagini stesse. Grazie al principio della persistenza retinica, la rapida successione di immagini conferisce l'illusione di movimento.
L’effetto desiderato nella riproduzione in zucchero era di uno Zootropio antico e un po’ usurato dal tempo, conseguito con tante piccole tessere in biscotto rivestite di pasta di zucchero, e su ognuna di essa con la tecnica del painting ho rappresentato una sequenza di immagini con Charlie Chaplin, che possiamo rilevare all’interno dello Zootropio. All’esterno, invece, abbiamo fatto uso dell’antica tecnica del graffito per forgiare il disegno che si trova sia sulle tessere che intorno allo Zootropio.
Abbiamo riprodotto delle placche in pastillage antichizzato e con il colore nero in polvere alimentare abbiamo dipinto scene di persone intente a studi ottici sulle proiezioni; il tutto appoggia su un antica alzatina che, ruotando, dà vita alle immagini, che sembrano muoversi.
Da qui, salendo, troviamo i fratelli Lumiere, che alla fine dell’Ottocento avviarono le sperimentazioni ed alla realizzazione del cinématographe, lo strumento per riprodurre la pellicola fotografica. I due fratelli brevettarono il cinematografo a febbraio del 1894 e un anno più tardi girarono il primo film della storia, “L’uscita dalle officine Lumière“: si trattava di un cortometraggio muto, della durata inferiore a un minuto, che ritraeva numerosi operai, tra i quali molte donne, che uscivano da un edificio, come se avessero appena finito di lavorare. Il film venne proiettato per la prima volta in pubblico il 28 dicembre del 1895, al “Grand Café “di Parigi, insieme ad altri nove brevi film.
La proiezione di immagini in movimento costituì una novità assoluta e fu un’invenzione che ebbe un impatto sociale notevole. Lo dimostra la leggenda nata intorno alla proiezione del cortometraggio “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat“, secondo la quale gli spettatori sarebbero scappati dalla sala per paura di essere investiti dalla locomotiva in movimento. Proprio da qui abbiamo preso spunto, riproducendo tessere di pastillage raffiguranti le prime pellicole che avevano la particolarità di presentare un solo foro di trascinamento. Su queste ultime abbiamo riprodotto cinque immagini dell’arrivo in stazione del treno, anche queste antichizzate e invecchiate, il tutto appoggiato su un piatto decorato con stampe di antichi documenti in wafer paper dei fratelli Lumier, dipinte con il caffè per conferire un effetto antico.
Ultima tappa il film in 3D, dove rinveniamo Charlie Chaplin in versione moderna che indossa un paio di occhiali in 3D, realizzato con la tecnica del modelling, intento a contemplare uno dei cartoni animati illustri del cinema 3D e cioè “L’Era Glaciale”, nello specifico “Scrat“, interamente realizzato con la tecnica del bassorilievo su una bobina di pellicola in zucchero e pastillage, sempre affaccendato nell’inseguire la sua tanto ambita e irraggiungibile ghianda.
Questo è il nostro modo di raccontare, vedere e interpretare il cinema: una torta autobiografica. Il cinema in versione elegante e raffinata, con i colori e le immagini che si inseguono armoniosi nell’evoluzione degli anni, conferendo alla torta un tocco di antichità che solo il trascorrere del tempo sa dare.
Tecniche usate: modelling, graffito, airbrush, painting, pastillage, bassorilievo, wafer paper”.
La torta presentata invece per la degustazione era un pan di Spagna alla nocciola con bagna al rum, uno strato di croccante alle mandorle, mousse fondente e mousse di nocciola ricoperta di ganache al cioccolato.
Ecco come l’hanno presentata:
“La nostra ispirazione per studiare e creare la ricetta della torta si è ispirata all’evoluzione del cinema e i suoi passaggi salienti. E’ per noi un viaggio di sapori, colori e profumi, che rispecchiano le varie epoche e l’aspetto estetico della torta.
Nulla è lasciato al caso, né la cartellina di presentazione, né l’alzatina, né bicchieri e piatti, che ricordano i servizi pregiati dell’epoca.
Abbiamo scelto un al Pan di Spagna alla nocciola, pregiata Campana, con una bagna di sciroppo al Rhum Delle Antille, cioè un dolce semplice perché rispecchia in tutta la torta un’armonia di colori.
Ci troviamo in Inghilterra, terra nativa di Charly Chaplin e luogo in cui venne depositato il marchio dello Zootropio, e dove nel 1650 venne servita la prima tazza di cioccolato… da qui la mousse al fondente al 61%.
Il viaggio prosegue con i Fratelli Lumiere e la Francia, dove venne inventata la ganache, utilizzata da noi con un 61% di cacao che va ad avvolgere tutta la torta e le mousse nocciola e fondente.
Abbiamo scelto la mousse, che sappiamo essere una strana scelta (infatti solitamente viene usata nei semifreddi), ma dopo varie prove è stata stabilizzata con burro di cacao e siamo riuscite ad ottenere la giusta consistenza, morbidezza e leggerezza.
Ultima tappa del nostro viaggio: il cinema in 3D, rappresentato con un cioccolatino. Per un’esplosione di gusto al palato, e un vero effetto tridimensionale, abbiamo realizzato una camicia di cioccolato fondente al 60%, che avvolge un croccantino alle mandorle ed una crema morbida al cioccolato bianco, rinfrescato con rum per ottenere un effetto fresco, richiamando proprio Scrat dell’Era Glaciale.
Nulla al caso, nemmeno la forma del cioccolatino: un cuore, primo ingrediente che abbiamo messo nella nostra ricetta“.
Secondo posto invece per una pasticcera/cake designer che ha deciso di gareggiare da sola: Patrizia Laureti, che ha colpito tutti con la sua torta dedicata a Charlot.
Terzo posto alla spumeggiante coppia Elena Bosca e Federica “Kicca” Cipolla, con un dolce degno di un progetto ingegneristico dove si fondevano bontà, creatività ed uno sguardo visionario. Molto apprezzato il lavoro delle due ragazze, che hanno infatti vinto anche un premio speciale per l’Estetica, assegnato dalla ditta Satin Ice.
Tanti poi i Premi Speciali assegnati: un Premio per l’estetica ed un Premio gusto, dati rispettivamente ad una magica “mary poppins” realizzata da Cinzia D'Adamo e Massimiliano Marchetti ed a Katia e Virginio Casantini per il loro cremoso al pistacchio con un fondo croccante alla mandorla e in mezzo una gelatina di frutti rossi su un biscotto morbido al cioccolato, ricoperto di una glassa al cioccolato ludica e abbellito con un fiore in isomalto.
Emanuela Calì e Gianni Rapisarda hanno poi vinto il premio speciale per la Pulizia e l’Ordine durante la gara (premio da non sottovalutare e molto ambito, soprattutto perché si parla di dolci), e Oriana Capuano e Salvatore Chianese hanno ricevuto un premio speciale da IFSE, sponsor della competizione.
Angela Penta e Francesca Speranza hanno entrambe vinto un altro ambito premio:il premio speciale Pasticceria Internazionale, assegnato alle opere che suscitano particolare interesse proprio dalla famosa rivista, che è anche uno degli organizzatori (grazie soprattutto al supporto di Livia Chiriotti) del concorso.
Ultimo ma non ultimo, Manuela Taddeo ha ricevuto il Premio Speciale per l’Innovazione.Ci teniamo a mostrare anche l'opera della coppia composta da Daniela Spiga e Roberto Cosmo, anche loro finalisti della Coppa Italia dalla Pasticceria Artistica.