La serie tv della FOX è in balia di se stessa
Fautore di un nuovo genere televisivo, Glee, il musical drama della FOX giunto quest’anno al suo quinto anno di programmazione, ha perso il suo appeal acquistando l’epiteto di serie trash. Sono stati tanti i fattori che hanno portato Glee in un vortice di banalità e no-sense, eppure nonostante tutto abbiamo un barlume di speranza che il palcoscenico del Liceo McKinney possa brillare come un tempo.
Se prima i due universi della serie (quello drama e quello musical) viaggiavano sulla stessa lunghezza d’onda, rendendo il tutto elettrizzante ed emozionate, ora la serie è diventata la parodia di se stessa cadendo ed annaspando in un noioso pantano. Dopo che lo show ha brillato per ben due stagioni, riuscendo a mixare audacemente il genere musical a quello del drama giovanile, con l’avvento della terza stagione la serie ha perso il suo fascino diventando un escamotage per mettere in scena canti e coreografie da capogiro.
La vicenda di fondo non ha brillato più per originalità e freschezza, non ha rivolto più uno sguardo ai problemi degli adolescenti, ma ha dato ampio spazio ad uno scialbo gioco di coppie che ha fatto impallidire anche la persona più romantica di questo mondo. A questo quadro si è aggiunta una colonna sonora che non spolverava più grandi hit del passato, ma invece remixava a modo suo tutti i successi del momento passato da Lady Gaga a Katy Perry. Glee quindi ha smarrito la sua strada e così la sua stella si è offuscata. L’intenzione di portare la serie ai fasti di un tempo, è avvenuta però con la quarta stagione quando il buon Ryan Murphy (a lavoro anche su American Horror Story), ha ben pensato di scindere gli universi. Da una parte abbiamo conosciuto la vita newyorkese di Rachel (Lea Michele) e Kurt (Chris Colfer), alle prese con la vita vera, amori e nuovi problemi, mentre al liceo McKinney sono transitati nuovi personaggi che hanno affollato il cast. Se l’idea di base sulla carta sembrava essere interessante e dato che i primi 4 episodi della stagione erano ben fatti, le intenzioni sono poi finite nel dimenticatoio. Glee infatti ha continuato a perdere di credibilità e la magia e la spensieratezza è finita insieme ad una colonna di poco impatto e soprattutto ad un intreccio banale.
Locandina promozionale per Glee
La quinta stagione, tutt’ora in onda sia in America che in Italia, non ha certo risolto i suoi problemi dato che la qualità è scesa ai limiti storici. La Fox infatti nonostante continua a credere in questa serie tv, ha deciso di scrivere la parola fine, confermando che la sesta stagione sarà quella conclusiva. Alla luce di tutto quello che sta accadendo e soprattutto dopo la dipartita del compianto Cory Monteith, è meglio che su Glee cali il sipario. Un occasione sprecata per una serie tv che ha sprecato troppo presto il suo potenziale. Da produzione innovativa, irriverente ed eclettica che era, è diventata un siparietto tragi-comico di una generazione che è capace di sognare ancora, dopotutto.
Si deve infatti riconoscere che Glee, nonostante sia criticata ed odiata, ha perseverato nel suo obbiettivo: raccontare di una gioventù con i piedi per terra, che si riesce ad emozionare con poco e che confida nei sogni. Se il tutto fosse descritto senza quella vena surreale, forse Glee, attualmente sarebbe potuto diventare il teen drama più interessante della tv. Perché? Beh nonostante sia impreziosito da clichè e luoghi comuni, è consapevole dei suoi limiti e quindi non si prende mai sul serio. Anche se le battute ed i siparietti non sono più brillanti come prima, siamo consapevoli che Glee ha cambiato la tv, nel bene o nel male.
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net
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