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Gli addii

Creato il 10 maggio 2012 da Federicobona @Federico_Bona

Gli addiiCi stiamo abituando a una narrativa costruita con scene veloci, frasi asciutte, inquadrature cinematografiche, e a narratori che ci guidano per mano nella storia offrendoci certezze ferree. Anzi, ci siamo quasi assuefatti a questo tipo di racconto, da rifuggire quantomeno perché imposto per inerzia. Per fortuna, ogni tanto, esce ancora qualche classico moderno come questo, così è più facile ricordarci quante corde abbia la buona letteratura. Perché la storia, qui, è una cosa minima, ma si gonfia dei sussurri e delle supposizioni di un intero paese, che la segue a spezzoni e a distanza. Siamo in una piccola località montana, frequentata quasi solo dai familiari dei pazienti di un sanatorio. Un giorno arriva un uomo taciturno, che si scoprirà essere un ex campione di pallacanestro e che, pur malato, prende una camera all’hotel. Poi ci aggiunge l’affitto di una piccola baita. Poi compare, a trovarlo, una donna. Qualche tempo dopo, arriva un’altra donna, più giovane. E così via. Pian piano che si aggiungono tasselli, il droghiere, la cameriera, l’infermiere, il commesso dell’agenzia immobiliare, i bambini-garzoni aggiungono retroscena, svelano stralci di vita ai quali hanno assistito. E la storia di questo uomo alto e malato e delle due donne che si contendono il suo amore cresce e assume una forma compiuta, per quanto basata su piccoli indizi, su minime tracce. A volte, anzi, basta un movimento di mani, uno sguardo sopra le spalle, una corrispondenza epistolare che si interrompe a svelarci che cosa succede, e in questo il narratore è magistrale, con la sua capacità di cogliere piccole variazioni d’umore dietro ogni gesto anche impercettibile, e di ricamarci sopra riflessioni e di dedurne verità. È una storia di sfumature, anche se finisce bruscamente, anzi la chiusa non fa che sottolinearne il tono, ed è la storia di come tutte le storie si intessono di testimoni inaffidabili e di parte. Grazie per avercelo ricordato, Juan Carlos Onetti.

Gli addii, Juan Carlos Onetti (Sur, 134 pp, 14 €)

Ascolta l’audiorecensione su RFT dell’8-5


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