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Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Creato il 11 aprile 2011 da Lollo

Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Stazione Centrale


Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Interno della Stazione Centrale


Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Corso Vittorio Emanuele II




Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Inaugurazione della Esposizione Universale



Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Porta Venezia




Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Gli archi rampanti del Duomo



Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Stazione Centrale


Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Galleria, dove ora c'è il negozio più tamarro, Terranova


Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Eccoli, splendidi e sereni. I fratelli Alinari


Gli Alinari e i loro occhi su Milano

Lollo (quello più piccolo) che a distanza di 18 anni si veste ancora nello stesso modo.

Sono tornato ieri da Madrid e devo ancora recuperare. Vi chiederete, cosa? Non c’è il fuso orario. Vi assicuro che c’è, non è concretamente dimostrabile stando in Italia ma sapete meglio di me che la movida spagnola non si chiama così mica per niente. Orari improponibili e rientri storici, stamani quando prontamente ho spento la sveglia puntata alle sette e mezza ho pensato “(..) ieri a quest’ora rientravo da una serata clamorosa e ora invece devo studiare e andare a lezione, fare la spesa e scrivere perché altrimenti tutti si dimenticano di me”. Ovviamente questo (..) era una brutta parola, una di quelle che Tonio Cartonio cambierebbe con ACCIPIGNA. Cambiamo argomento, parlerò e posterò le foto di Madrid più avanti, appena l’Università mi permetterà di non segregarmi in casa e prendere una colf per non morire tra chili di polvere.L’idea di questo post è nata durante una lezione del corso di storia dell’arte contemporanea in cui la professoressa attraverso l’Ottocento e il Novecento illustra l’immagine della patria, luoghi che evocano l’idea della patria. Con la fotografia cambia il modo di rappresentare la realtà ma non i luoghi che vengono immortalati. Per esempio durante il Grand Tour tra il 1700 e il 1800 i pittori dipingevano le rovine di Pompei da poco tornate alla luce, lo stesso capita quando nasce la fotografia. L’idea della cartolina come ricordo, luoghi che rimandano alla città. La galleria Vittorio Emanuele diventa simbolo di Milano, il Vesuvio di Napoli, il Colosseo di Roma. I Fratelli Alinari hanno fatto la stessa cosa attraverso il loro obbiettivo a cavallo tra l’800 e il ‘900, hanno girato l’Italia e reso celebri posti meravigliosi, con quel loro gusto raffinato ed elegante che ha caratterizzato i loro scatti.Sono un grande amante della fotografia di quel periodo, oltre alla moda dell’epoca che ritroviamo nelle sbadate comparse delle loro foto mi piace quel seppia così antiquato e anche scoprire come si connotano diversamente le nostre città a distanza di un secolo. Com’era la piazza del Duomo nel 1895? E il Tempio di Vesta a Roma? Noi siamo abituati a vedere nuovi edifici, nuove strade attorno a quei monumenti ora sommersi da negozi e bancarelle di souvenir.A casa mia madre ha una serie di stampe loro, in salotto Milano, alcune sono proprio quelle che ho pubblicato qui, mentre sulla tromba delle scale le foto di Roma. Una in particolare mi colpisce con molta intensità. 1898, dalla terrazza di Villa Doria Pamphili una donna elegante con un grande cappello guarda il cupolone di San Pietro in lontananza. Roma mi ha dato il Natale, mi ha cresciuto e mi ha donato un’infanzia serena. Milano è nel mio cuore per i primi turbamenti, le amicizie che non scorderò mai e la sua energia dirompente. Quando ero piccolo andavo a casa della nonna materna a Milano in piazza Cinque Giornate e ricordo il rumore del tram, era una grande novità per me, è per questo che lo associo sempre a Milano, a Roma non lo avevo sotto casa e non lo sentivo mai passare.Così con i miei bermuda tenevo la mano alla nonna per Corso di Porta Vittoria e ci dirigevamo verso Piazza Duomo, e quando si và in centro non si fa la foto con i piccioni davanti alla facciata della Chiesa in marmo bianco che svetta verso l’alto? I fratelli Alinari hanno reso eterna quella Milano un po’ Liberty, così carica di modernità e suggestione artistica. Mia madre invece ha immortalato me un po’ tozzo, rasato e con le Big Bubble in mano. Troppo anni ’90.

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