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Gli assicuratori: “Troppi incidenti nel settore navale” – Rassegna Stampa D.B.Cruise Magazine

Creato il 02 luglio 2012 da Dreamblog @Dreamblog

Gli assicuratori: “Troppi incidenti nel settore navale” – Rassegna Stampa D.B.Cruise MagazineLo Standard P&I Club, società di mutua assicurazione che copre gli armatori, gli operatori e i noleggiatori in caso di danni verso terzi, lancia l’allarme: sono troppi gli incidenti navali dovuti alla disattenzione o alla scarsa coordinazione delle operazioni di bordo.

Il club ha recentemente svolto un’indagine per stabilire il numero e l’impatto in termini di costi degli incidenti avvenuti negli ultimi dieci anni, giungendo alla conclusione che ci si trova in una situazione «allarmante su diversi livelli».

Negli ultimi cinque anni, sono state effettuate 85 richieste di risarcimento danni per un totale di oltre un milione di dollari, di cui oltre il 50 per cento riguardava sinistri direttamente legati a problemi di navigazione.

Di tutte queste segnalazioni il 42 per cento è stato causato da collisioni, il 32 per cento dallo scontro con oggetti fissi o galleggianti come boe, banchine, frangiflutti, ormeggi e gru, mentre il 15 per cento si è verificato durante la messa a terra. Il 16 per cento degli incidenti è avvenuto mentre la nave veniva manovrata dai piloti.

I dati sono significativi e non vanno sottovalutati. I sinistri potrebbero avere origine a causa di una scarsa preparazione dei piloti o del capitano, per la mancata capacità da parte dell’equipaggio di monitorare le operazioni di bordo mentre la nave è in movimento, o per una combinazione di entrambi gli elementi.

Soltanto occasionalmente le cause degli incidenti sarebbero dovute a problemi tecnici o guasti meccanici.

Il problema sollevato da Standard P&I Club si concentra esclusivamente sulla navigazione. Da questo settore infatti, proviene il più alto numero di richieste di risarcimento, le quali hanno il primato anche per quanto riguarda i costi. Secondo quanto riportato, ciò è stato ampiamente dimostrato dall’esperienza dell’associazione nel corso degli ultimi dieci anni. Con un’analisi approfondita di quest’arco di tempo, sono stati studiati numerosi casi, che hanno fornito un’ampia gamma di esempi in grado di mettere in evidenza i problemi che più spesso si verificano. Ora non rimane che trovare soluzione per far diminuire i sempre più frequenti incidenti durante la navigazione.

«Ci sono molti studi di casi analoghi disponibili, alcuni dei quali sono stati pubblicati da Stati di bandiera e, per questo, sono di pubblico dominio. Siamo convinti che questi esempi dovrebbero essere presi in considerazione dalle compagnie di navigazione per i loro programmi di prevenzione delle perdite, visto che è molto meglio imparare dagli errori degli altri, piuttosto che compierli in prima persona» recita il rapporto, concludendo che il maggior rischio a cui si trovano davanti gli armatori in caso di incidente durante la navigazione «non è soltanto riscontrabile in termini di vittime o danni ambientali, ma può anche avere un impatto sostanziale sulla reputazione degli stessi armatori».

Fonte: Shippingonline


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