E' il mio primo Urania comprato in formato ebook. Gli Dei invisibili di Marte è un romanzo che promette molto. Siamo in un futuro prossimo. L'uomo, nonostante i conflitti politici tra paese e paese, guarda allo spazio (per la prima volta) con un vero interesse di espansione. Sul pianeta Terra la razza umana occupa davvero troppo spazio ed è diventato importante pensare a colonie estra-terrestri. Mentre gli Stati Uniti pensano alla terraformazione di Marte, i Russi sono più propensi a colonizzare Venere. I primi vogliono forzare la natura del pianeta scatenando una sorta di "cataclisma" che possa attivare la generazione di una atmosfera respirabile. I secondi con un approccio più naturale e lungo, mandando su Venere delle alghe prodotte con ingegneria genetica, capaci in lungo periodo di produrre ossigeno dai gas velenosi dell'atmosfera attuale. Progetti ambiziosi che vengono messi in fallo da una scoperta casuale. Una sonda proveniente da Marte precipita nell'altopiano boliviano. Il terreno Marziano contenuto nella sonda contamina un gruppo di contadini locali e... se da principio pare ucciderli, in realtà risveglia in loro un grado di consapevolezza superiore. Nello stesso tempo anche un gruppo di astronauti statunitensi, che sono sul pianeta rosso per iniziare il processo di terraformazione, vengono infettati.
L'idea di uno speed-bump all'evoluzione umana attraverso batteri provenienti da un altro pianeta è interessante. Così come il processo di conquista dello spazio da parte dell'uomo, e la mescolanza di scienza con politica e bassezze tipicamente umane. Peccato che il romanzo soffra dell'età. Ciò che viene detto dei pianeti, e soprattutto di Marte, è sorpassato. Addirittura oggi si c'è chi teorizza che la terraformazione del pianeta rosso sia praticamente impossibile perché il pianeta è troppo piccolo per poter trattenere indefinitamente un'atmosfera come quella terrestre. Insomma... si potrebbe avere aria respirabile su Marte, ma questa sfuggirebbe lentamente alla forza gravitazionale del pianeta, rendendolo di nuovo sterile (perdonatemi... non trovo il link all'articolo tra la miriade di link salvati... se lo scovo, lo inserisco!). Lo stile narrativo è altalenante. In certi momenti è davvero noioso da seguire. In altri invece è accattivante. La fantascienza, in questo libro, sembra quasi una scusa per parlare di psicologia, e di evoluzione del pensiero, e della visione razionalizzata della realtà. E' una specie di volo pindarico, interessante, ma che probabilmente, oggigiorno avrebbe avuto maggiore effetto all'interno di una narrazione più snella e breve.
E' difficile da giudicare. Dal punto di vista di intrattenimento merita tre stelle. Dal punto di vista dei temi trattati, invece, ne vale quattro abbondanti. Alla fine opto per le tre, visto che ho cominciato a leggere quel libro per motivi di intrattenimento puro.




