Gli esposti all'amianto sono malati di serie B?

Creato il 26 luglio 2014 da Gaetano61

Mentre, per la prima volta in Italia, viene riconosciuto un maxi risarcimento da un milione di euro alla vedova di un fumatore, gli esposti all’amianto ed i malati di mesotelioma della pleura restano al palo 
La notizia è di oggi ed è riportata da quasi tutti i quotidiani nazionali: “Il Tribunale di Milano condanna la British American Tobacco S.p.A. per la morte di un uomo di 54 anni dovuta al fumo delle sigarette”. L’uomo in argomento è deceduto per una importante forma di tumore ai polmoni ed, a quanto sembra, non è stato difficile per i legali della vedova dimostrare il nesso causale tra la patologia ed il fumo di sigarette. 
Siamo pienamente concordi con queste conclusioni ma quello che ci lascia perplessi è proprio la frase pronunciata dai Giudici in sentenza: «L’esposizione il fattore più rilevante nello sviluppo della malattia». Si parla proprio dell’elemento (l’esposizione) che viene da ormai quasi un decennio negato al personale della Guardia di Finanza che è stato – per ragioni professionali confermate dalle varie Aziende Sanitarie – a contatto con la mortale fibra. 
Nei porti i finanzieri hanno lavorato a contatto di gomito con gli operatori portuali (scaricatori ed operai) ai quali è stata legalmente riconosciuta l’avvenuta esposizione all’amianto, la medesima cosa si è verificata con i ferrovieri e con alcuni piloti degli elicotteri e dei mezzi navali coibentati con l’amianto. Allora perché la categoria dei dipendenti - ed ex tali - della Guardia di Finanza viene discriminata? C’è nel nostro Paese una istituzione: un magistrato, un generale del Corpo, un medico ASL, o chiunque altro in grado di rispondere a questa domanda? Se esiste batta un colpo e ci dica perché, da circa dieci anni, i finanzieri continuano a trovarsi davanti un muro di gomma, nonostante siano finiti in numero preoccupante nei Registri Regionali degli Esposti all’Amianto ed è dimostrato dalle perizie che alcune caserme e posti di servizio fossero gravemente inquinati; perché questo elemento non viene riconosciuto così importante da fare scattare immediatamente quanto previsto dalla normativa sull’amianto, ovvero dalla legge 257 del 1992? Non solo. Ma fino a pochissimi mesi fa persino quei finanzieri che operavano i vari sequestri di amianto nelle discariche non erano tutelati, in via preventiva, da mascherine e guanti che la stessa legge del 1992 prevedeva e prevede. 
Siamo, forse, di fronte ad un tipico caso tutto italiano di cittadini di serie A e cittadini di serie B? Se così fosse ce lo dicano chiaramente e, se proprio non vogliono rispondere le istituzioni preposte a farlo, che almeno la classe politica si pronunci su questa discriminazione di fatto. 
Lorenzo Lorusso presidente nazionale Finanzieri Esposti all’Amianto

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