Gli inibitori PARP-1 sono un enzima in grado di riparare il DNA danneggiato, di fungere da recettore degli androgeni (AR) e di regolare la crescita e la progressione del tumore alla prostata in stadio avanzato. Comprese le funzioni di questo enzima, dei ricercatori hanno scoperto che gli inibitori PARP-1 possono essere impiegati a scopo terapeutico. Grazie a questi inibitori, infatti, è possibile rallentare lo sviluppo del cancro alla prostata in stadio avanzato. La terapia può avere successo, però, solo se combinata con farmaci che danneggiano il DNA perché in questo modo è possibile aumentare l’attività apoptotica dei farmaci stessi.
In altre parole, gli inibitori PARP-1 aiutano ad arrestare la crescita tumorale bloccando la riparazione del DNA presente nei tumori. Il cancro alla prostata dipende dall’attività degli AR per crescere e sopravvivere e mostra una certa resistenza alla chemioterapia standard. La terapia di deprivazione androgenica è una delle principali terapie impiegate per trattare i tumori in stadio avanzato, ma spesso questi tendono a ripresentarsi o a non morire.
Per questo si cerca da tempo di sviluppare nuovi trattamenti grazie ai quali eliminare la funzione degli AR nei pazienti. Gli inibitori PARP-1 sembrano essere la giusta soluzione: bloccando la riparazione del DNA coinvolto nella crescita tumorale, permettono di potenziare e migliorare l’efficacia delle terapie di deprivazione androgenica.
Questa nuova scoperta permette di offrire ai pazienti con cancro alla prostata in stadio avanzato un nuovo strumento con cui allungare e migliorare la loro sopravvivenza.