Gli intoccabili vincono ancora.

Avete presente la società indiana divisa per caste? Ecco noi occidentali che ci consideriamo così tanto evoluti culturalmente, moralmente e politicamente, mi duole ammetterlo, non ci discostiamo poi molto da queste logiche.I “paria”, ossia i fuori casta della società indiana, sono degnamente rappresentati dal popolo italiano che si vede governato da soggetti che invocano l’espressione “la legge è uguale per tutti” secondo il proprio torna conto personale. Dico questo perché oggi, a Palazzo Montecitorio a Roma, è stata scritta l’ennesima pagina nera della nostra storia. L’ennesimo diniego all’arresto di “uno di loro”, accusato di essere referente politico del clan dei casalesi, mostra al popolo come queste persone siano in grado di sottrarsi a tutte, o quasi, le leggi che regolano lo stato che dovrebbero, scusatemi ma il condizionale è d’obbligo, rappresentare. Cosentino, è lui l’intoccabile della giornata, aveva giovato di questo trattamento già 10 dicembre 2009, continuerà a sedere in Parlamento deciderà per me, per noi, si farà portavoce di idee di legalità e moralità con un processo pendente in corso. Come si può credere ad una reale lotta alla mafia se invece di respingere con sdegno ogni persona con una minuscola macchia non si fa altro che proteggerli e giustificarli? Come non si fa a perdere la fiducia in uno stato che condanna chi ruba per fame e protegge chi ha dato adito a pensare di aver favorito l’espansione del tumore italiano?In un periodo in cui un popolo intero è vessato da continue tasse e deve contare gli spiccioli infondo al portafoglio loro si preoccupano di salvarne un altro, di proteggerlo dal male italiano: la magistratura. Oggi, per quanto, mi riguarda è proprio il caso di dirlo: “Io NON mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.”
Samantha Veltri