Gli Invincibili torna su Italia 1 , sempre sotto la conduzione della “iena” Marco Berry, e anche questa volta si occupa di persone che sono riuscite ad essere più forti delle enormi difficoltà che hanno dovuto affrontare nella loro esistenza. Esempi di persone che nonostante gli innumerevoli ostacoli incontrati nella propria vita, sono stati in grado di creare qualcosa di rivoluzionario e di straordinaria importanza.
Almeno una volta nella vita ognuno di noi ha pronunciato la frase: mollo tutto…ma c’è qualcuno a cui non è permesso farlo…Invincibili, un nuovo racconto, presenta le storie di persone che hanno subito gravi traumi psico-fisici e che hanno trovato la forza ed il coraggio per rinascere, cominciando una nuova esistenza. Eroi dei nostri giorni che colpiti dalla vita, dopo un periodo di grande difficoltà, si sono rialzati e hanno affrontato il trauma subito come una sfida.
Nel corso di questa puntata la storia di Fulvio Marotto che si costruisce le proprie protesi: “Ma, sai, tutto dipende dalla testa e da quello che vuoi fare”! afferma seraficamente. E’ possibile pensare di avere una banale influenza e risvegliarsi senza le dita delle mani e senza gambe? Questo è Fulvio che nel 2003, a seguito di una grave infezione provocata da un’influenza trascurata, ha perso tutti gli arti.Fulvio che ha dato dei valori ai propri limiti. Fulvio è uno che quando lo incontri ti dice:”No, guarda che ho meno problemi di te”! E’ un tipo tosto ma, si commuove alle parole di sua figlia, e prova imbarazzo davanti alle telecamere. Nonostante le amputazioni che hanno cambiato la sua vita, lui rimane un coraggioso che reagisce con ironia alla curiosa insistenza della gente, che guarda le sue “strane” mani .” OHHH ma come mai, avete tutte quelle dita?” Fulvio non si è lasciato sconfiggere e ha dato fondo a tutte le conoscenze e all’esperienza che aveva maturato come meccanico, impegnandosi nello studio e nella costruzione di protesi che utilizza su se stesso. Le prime erano dei semplici coni e il difficile era stare in equilibrio, ora, va in bicicletta, scia, pattina. Fulvio questa vita la ama perdutamente ed è andato oltre, oltre la setticemia, oltre l’arresto cardiaco, oltre le 25 operazioni chirurgiche. Oggi, grazie alle sue capacità e al proprio ingegno Fulvio Marotto con le sue protesi può non solo camminare, ma anche di sciare, correre in moto, pattinare. Oggi, le sue invenzioni sono brevettate. Ha adattato le protesi alle sue necessità e così sfreccia in moto e fa acrobazie sui roller.
“Il vincitore è semplicemente uno che non ha mai mollato”
Altra storia, una ragazza albanese che è diventata cieca gradualmente a causa di una grave forma di retinite pigmentosa , ha sofferto molto, Arjola Dejai, 29 anni. Nonostante la sua condizione, arrivata in Italia da clandestina a 17 anni ha dissimulato le difficoltà visive per trovare lavoro, prima in fabbrica poi come aiuto cuoca. Affidarsi ai sensi per conoscere vuol dire ricostruire il mondo dal particolare al generale, al buio si perdono i riferimenti e si mette in gioco il senso dell’orientamento, eppure Arjola è campionessa di danze standard e gioca a baseball. Arjola deve convivere con la cecità, è giovane
, ha tanti sogni da inseguire, è forte e ambiziosa, indipendente, si muove con sicurezza, ha affinato un modo di vedere le cose tutto suo, ha tanta energia nel cuore, e questa è la sua magia. Non è necessario vedere per guardare lontano, ce lo ha insegnato Arjola.“Solo al buio possiamo vedere le stelle”