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“Gli occhi degli alberi”

Creato il 24 novembre 2010 da Fabry2010

GLI OCCHI DEGLI ALBERI

Ponte alle Grazie, 2010

Testi di Chicca Gagliardo
Fotografie di Massimiliano Tappari

Recensione di Davide Sapienza

Il legame tra immagine e testo viene in questo libro di Chicca Gagliardo e Massimiliano Tappari portato a importanti livelli espressivi. È subito chiaro che si tratta di una collaborazione dove l’unità di intenti mira a mostrare le cose della natura e della creazione (anche umana) nella loro perdurante qualità intrinseca, profonda, insondabile, misteriosa, e in definitiva capace di aprire orizzonti e imporre riflessioni.
Confesso che dopo le prime pagine ho avvertito, oltre alla percezione di una contiguità intellettuale, anche un senso di liberazione. Mi spiego. Il volume è ricco di citazioni. E se all’inizio mi ero ripromesso di cercare le fonti ho quasi subito rinunciato: perché rovinare questa festa dell’immaginario? Davvero importa sapere se il filosofo greco Callifone è esistito? Ciò che conta è che Chicca Gagliardo nella sua personale cosmologia si pone come una sorta di originale studiosa della fenomenologia che ci piace chiamare realtà affrontando il dentro e il fuori delle cose, evocando ovunque la percezione di ciò che è divino proprio perché imperscrutabile.
Dunque, il Callifone che avrebbe detto “sorrido pensando a coloro che non vogliono perdersi dietro agli enigmi del cosmo perché preferiscono stare con i piedi per terra. Come se sotto la terra che è sotto i loro piedi non si spalancassero altrettanti enigmi” è il messaggio, non la citazione (eventualmente) colta.
In circa sessanta scritti e altrettante foto arriviamo a capire lo stato di sospensione indotto dalle creature che l’autrice sa evocare e il fotografo ritrarre: dall’inafferrabile filosofo del Mare del Nulla al Buco Bianco, dai Pilastri Viventi all’Erbavora e sino alla Pelagia urania, dove Chicca Gagliardo cita qualcuno che non è solo esistito, ma che perdura nel cosmo, nell’aria, e negli elementi naturali: un certo Giacomo Leopardi che un lontano 23 luglio disse, “la speranza non abbandona mai l’uomo in quanto alla natura. Bensì in quanto alla ragione.
Gli occhi degli alberi è un libro intrigante e sottile: adatto a chi sa guardare, appunto, anche agli enigmi sotto i nostri piedi.

Davide Sapienza

www.davidesapienza.net



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