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Gli scrittori italiani scoperti nel 2010

Creato il 03 febbraio 2011 da Marcofre

Confessione veloce veloce. Ho scoperto solo di recente di preferire gli scrittori stranieri a quelli italiani. Ma “scoprire” non è il termine esatto: un giorno ho dato un’occhiata alla libreria, e ho iniziato a contare gli scrittori del nostro Paese. Sono una minoranza, qualificata ma minoranza. Non so fornire una spiegazione: forse il vivere in una zona tutto sommato provinciale, in una Nazione “provincia dell’impero” da anni, mi ha portato a rivolgermi con un’attenzione quasi ossessiva agli scrittori russi, francesi, anglosassoni.

Adesso poi, ho riscoperto i nordici; tutto questo non mi ha impedito di rendermi conto di questa stortura, e cercare quindi di rimediare. Attenzione: si tratta di autori esordienti, pubblicati da piccole case editrici indipendenti e non a pagamento.

  1. Il funerale della balena (Gian-Andrea Rolla). Editore I Sognatori. E’ ambientato in Liguria (nell’estremo levante però), e i suoi protagonisti si muovono tra Africa, e appunto Italia. Una volta chiuso, ti chiedi sconsolato, per quale motivo in classifica ci siano dei libri di ricette, e una simile storia rimanga sconosciuta ai più. Meglio per la casa editrice, certo.
  2. Lapsus (Flavio Pagani). Sempre pubblicato da I Sognatori. Che dire? Geniale. Lo so che è un aggettivo abusato, ma per fortuna la casa editrice permette di gettare un’occhiata a questo, e agli altri libri in vendita, scaricando gratis, circa metà dell’opera. Se chi legge ha un pallido amore per le cose belle alla fine dirà: Geniale.
  3. E’ tutto qui (Matteo Scandolin). Editore Intermezzi. L’ho acquistato in formato epub, e il bello è che non c’è alcun lucchetto digitale (o DRM). Solo per questo la casa editrice merita un plauso. Si tratta di racconti, ambientati nel Nord Est, scritti da un autore giovane, ma che, come dicono i blog di un certo livello, induce all’ottimismo.
  4. Tu, mio (Erri De Luca). Editore Feltrinelli. A questo punto il lettore di questo bizzarro blog potrebbe giustamente domandarmi: “Scopri solo ora De Luca?”. La risposta in realtà è già all’inizio di questo post: leggendo soprattutto letteratura straniera, è evidente che gli italiani (a parte Silone, e Sciascia), sono stati parecchio trascurati.Cercherò di rimediare in futuro, d’accordo?


 


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