Magazine Cultura

Gli speciali: francesca angelinelli una promessa italiana del fantasy

Creato il 19 luglio 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,
oggi come vi avevo già anticipato vi parlerò di una scrittrice italiana molto prolifica, amante dell'oriente, dei classici e della storia: Francesca Angelinelli. Per alcuni problemi di connessione non ha potuto presentarsi e parlarci dei suoi libri con una videointervista ma ha risposto ugualmente a qualche domanda. ^^
L'autrice molto gentilmente ha messo a disposizione una copia del suo romanzo "Werewolf" da regalare ad un fortunato lettore estratto a sorte tra quelli che commenteranno.
GLI SPECIALI: FRANCESCA ANGELINELLI UNA PROMESSA ITALIANA DEL FANTASYFrancesca nasce a Busto Arsizio (VA) nel 1982. Scrive per passione fin da quando era bambina e nel corso degli anni, grazie alle numerose letture, si avvicina alla narrativa fantastica. Nel 2004 riceve il suo primo riconoscimento giungendo terza al Premio di Narrativa Yoric con il racconto “Una strega vera”. Nel corso del 2005 due racconti vengono pubblicati su riviste specializzate: “Da Ogni Dove” sul numero di Febbraio/Aprile della rivista Inchiostro, e “Infiltrato” sul numero di Marzo della rivista Il Laboratorio del Segnalibro. Nel 2007 pubblica i suoi primi due romanzi, i fantasy orientali “Chariza. Il soffio del vento” e “Chariza. Il drago bianco”, per Runde Taarn Edizioni, con cui nel marzo del 2009 pubblica anche “Valaeria”. Nel settembre 2009 pubblica il paranormal romance “Werewolf” con l’editore Linee Infinite. Il 2010 è l’anno del suo ritorno al fantasy orientale con il volume “Kizu no Kuma”, edito da Casini, che inaugura la serie “Ryukoku Monogatari”, e con la pubblicazione della raccolta “Racconti di viaggio del monaco Kyoshi”, vincitrice della seconda edizione del Premio di Narrativa Fantastica – Altri Mondi. Il racconto "Notte di Luna" sarà inserito nell'antologia Trifolium 2010, edita da Caravaggio. Il racconto "L'ultima Signora" sarà inserito nell'antologia "La notte delle streghe & dei vampiri", edita da Giovane Holden Editore.
Sito dell'autrice: QUI
Per leggere un'estratto del libro: QUI
GLI SPECIALI: FRANCESCA ANGELINELLI UNA PROMESSA ITALIANA DEL FANTASYTrama:Inghilterra, XIX° secolo. Antichi miti e spaventose leggende aleggiano attorno alla casata dei Werewolf. Kate, figlia adottiva di Arthur Werewolf, intraprende un viaggio che la porta all'antica dimora di famiglia, là dove tutto é cominciato. Costretta a scontrarsi con superstizioni, cacciatori di licantropi e un cugino dall'umore lunatico, riuscirà Kate a svelare il mistero che avvolge Wildfell Hall e a salvare Jonathan dal suo isolamento?
La mia opinione:
Dopo i fantasy orientali "Chariza: Il Soffio del Vento" e "Chariza: Il Drago Bianco" e il fantasy eroico "Valaeria" , l’autrice Francesca Angelinelli cambia genere letterario e ci propone un paranormal romance sui licantropi ambientato nell'800. Il romanzo non è la sua ultima pubblicazione ma è stato pubblicato ormai da un anno circa se non sbaglio ma io ho avuto la possibilità di leggerlo solo ora.
Uomini che nelle notti di luna piena si trasformano in lupi selvaggi e feroci. Questa è la credenza popolare che aleggia sulla casata dei "Werewolf" e che da sempre è circondata da mistero e diffidenza da parte dei cittadini del villaggio vicino. Kateleen, una giovane donna in visita proprio a Wildfell Hall per questioni familiari, però non è della stessa opinione e giudica quest'antica credenza solo frutto della superstizione e delle leggende del luogo. In quest'antica dimora inglese però conosce il suo ombroso proprietario Jonathan Werewolf che fin da subito le riserva un atteggiamento di sufficenza e assoluta arroganza. Nonostante la prima impressione però Kate si dovrà ricredere e mentre affronta uno straniero venuto per uccidere l'ultimo della casata dei Werewolf, lentamente nel suo cuore fà breccia un sentimento nuovo che allo stesso tempo la turba e la rende felice. Una storia d'amore che si intreccia al segreto e alla maledizione di una casata e all'ultimo discendente di essa. Un incontro tra 2 forti personalità che nonostante la loro diversità sapranno trovare l'uno nell'altra la loro parte complementare. La storia di un sentimento appassionato e genuino di una donna che deve combattere e lottare per esso perchè alle volte la fragilità non è sinonimo di debolezza. Kate che dovrà convincere John, l'uomo che ha scoperto di amare nonostante tutto, a rinnegare la propria scelta, di scegliere di vivere e non di morire, di scegliere l'amore e non l'eterna desolazione.
Un romanzo che mi è molto piaciuto. Nonostante la trama sia molto semplice senza nessun vero colpo di scena, per il sentimento violento ma allo stesso tempo romantico che lega i due protagonisti, per la sua passionalità velata che ad ogni pagina si percepisce (nonostante non ci siano scene di sesso), per i ricorrenti battibecchi e scontri tra i protagonisti che mi hanno ricordato il mio amato Orgoglio e Pregiudizio. La scrittura è lineare e accattivante con un giusto mix che tiene in bilico il lettore in una lettura appassionante carica di tensione.
BOOKTRAILER


Per leggere un estratto dal libro: QUI
GLI SPECIALI: FRANCESCA ANGELINELLI UNA PROMESSA ITALIANA DEL FANTASY
Trama: Gaiko, giovane guerriero dell' Impero Si-hai_pai, ha un futuro brillante di fronte a sè, ma l'assassinio della sorella Karui sconvolge lasua esistenza. Spinto dal desiderio di vendetta, Gaiko compie una strage. Non sa di essere stato una pedina in un gioco di potere più grande di lui. Il suo mondo è in frantumi e , costretto alla fuga, rischia di perdere se stesso, oltre che tutto ciò che deve abbandonare a Hon-ma, Capitale dell'Impero. Ma in un tempio, abitato dal misterioso monaco Yurei, Gaiko inizia la riabilitazione fisica e spirituale. Qui incontra anche una donna, Mai-mai, che lo costringerà a confrontarsi con le sue colpe e il suo passato.

La mia opinione:
Francesca Angelinelli testato un nuovo genere narrativo torna alle sue origini riproponendo ai lettori un fantasy orientale magico e appassionante dove l'amore e la guerra sono due realtà indissolubili.
Il protagonista del romanzo è il giovane Gaiko che cerca giustizia per l'assassinio dell'amata sorella con la vendetta. E' accecato dalla collera e in una notte le sue mani sono color del sangue. E' un assassino, un uomo che si è macchiato del sangue di vittime innocenti in nome della vendetta. Tutto questo solo a causa di un uomo che ha distrutto la sua vita e i suoi sentimenti: Tetsu. Gaiko ora cerca la redenzione ai suoi peccati,ma può un assassino diventare un eroe? Può un assassino tornare ad amare ed essere amato? Una storia di guerra, di lotte sanguinose e di assassini efferrati che si intreccia ad una storia d'amore inaspettata che come un alito di vita torna a dare coraggio e forza a Gaiko per affrontare le avversità che il futuro lo attende.
Un romanzo leggiadro e fresco che dipinge un oriente immaginario che farà sognare e fantasticare i lettori fino all'ultima crudele pagina che chiude il romanzo. Uno stile evocativo che permette ai lettori di immaginarsi nella mente la storia, i personaggi e le ambientazioni e che esalta le sensazioni e le forti emozioni dei personaggi. Kizu no Kuma mette le radici nell'immaginazione e nella fantasia del lettore e quando arrivi all'ultima pagina vorresti che il libro non finito così presto.
Per ultima cosa ma non meno importante faccio i complimenti alle illustratrici dei due romanzi: Francesca Resta per la cover e la immagini di Werewolf e Sara Forlenza per le immagini che accompagnano Kizu no Kuma.
INTERVISTA ALL'AUTRICE:
Ciao Francesca. Benvenuta nel mio blog Diario di Pensieri Persi. E' per me un piacere averti conosciuta e anche poterti intervistare. Ci vuoi parlare un pò di te?
Innanzitutto un saluto a tutti e grazie a te per questa possibilità. Sì, dunque, io sono una pazza scrittrice di romanzi per lo più fantasy, che ogni tanto si cimenta con il paranormal romance, a cui piace l’oriente, i manga, il cinema di arti marziali e il sushi. Mentre le altre ragazze comprano gioielli, io compro armi da lancio e libri in quantità smodate. Direi che queste righe mi descrivono bene.
Come è nata la tua passione per la scrittura? E quanto questo ha influito sulla tua vita?
In realtà c’è sempre stata, mediata dalla passione per la letteratura e per il cinema. Scrivo fin da bambina e ho sempre amato raccontare storie. Quando ho deciso di provare a pubblicare qualcosa, la scrittura ha iniziato a influire parecchio sulla mia vita… in meglio, perché grazie ad essa ho potuto fare delle bellissime esperienze e soprattutto incontrare persone straordinarie, autori e lettori, con cui condivido molte passioni.
Werewolf è il tuo 4 romanzo (se non erro). Cambi genere e anche ambientazione cimentandoti in un paranormal romance con protagonista un licantropo del XIX secolo. Come mai questa scelta? Ne sei rimasta soddisfatta?
Mi sono divertita molto a scrivere Werewolf proprio perché per me era una cosa completamente diversa e nuova rispetto a ciò che avevo pubblicato fino a quel momento. Volevo scrivere un romance, un paranormal romance che mi desse modo di esprimere la mia passione per la letteratura inglese del XIX secolo e in particolare per alcune penne femminili secondo me insuperabili, come le sorelle Bronte o Jane Austen.
Da dove hai preso l'ispirazione per questo romanzo? Com'è nato?
È nato grazie allo spunto dato da un concorso (la frase tratta dal romanzo di Anne Bronte che compare anche in Werewolf) e grazie all’immagine disegnata da Francesca Resta che poi è divenuta copertina del romanzo. Stavo già pensando di scrivere di licantropi, sono una figura che mi affascinata nell’ambito della letteratura fantastica, e quando si è presentata l’occasione la storia è nata da sé, portandomi nelle brughiere dell’Inghilterra ottocentesca.
I lettori hanno apprezzato questo tuo romanzo quindi in futuro vorrai scrivere ancora di questo genere magari spaziando anche altre figure soprannaturali come vampiri, demoni, angeli etc?
Mi auguro di sì! (sia che sia stato apprezzato, sia di poter sperimentare ancora questo genere) In realtà esiste un romanzo sui vampiri che sta cercando un editore, per cui… vi farò sapere. E di sicuro mi piacerebbe portare a termine un progetto con angeli e demoni protagonisti. Scrivendo per lo più heroic fantasy, orientale per di più, sperimentare nel campo del paranormal romance e dello urban fantasy mi permette di non fossilizzarmi e di mettermi alla prova con contesti nuovi e differenti.
Cosa ne pensi della letteratura paranormal oggi? Secondo te perchè ha una così grande attrattiva nei lettori avendo riscosso fin da subito un grandioso successo internazionale?
Forse perché, alla fine, quello che vogliamo leggere è sempre la stessa storia, raccontata in forme nuove. Quello che intendo è che l’amore è un concetto universale, una forza vitale e sempre presente nell’uomo. Non c’è nulla di male nel voler leggere storie che parlino di sentimenti, fa parte della ricerca interiore dell’uomo.
Veniamo a parlare della tua ultima pubblicazione Kizu no Kuma. Torni alle tue origini riproponendo ai lettori un'altro fantasy orientale ce ne vuoi parlare tu?
Kizu no Kuma è il primo capitolo di un progetto che mi è molto caro, perché è quello con cui ho esordito e nel quale ho profuso molte delle mie idee, ovvero quello del fantasy orientale. È una storia di redenzione, l’incontro di un giovane con una setta di sarte assassine, le Cucitrici, che cambieranno per sempre la sua vita. Kizu no Kuma è anche il primo capitolo di una serie di tre romanzi autoconclusivi che narreranno storie diverse, ma tra loro legate proprio dalla presenza di queste assassine.
Qual è stata la gestazione del romanzo? Da dove hai preso l'ispirazione?
Tutto l’universo dello Si-hai-pai, il mondo che ho creato per le mie storie, e di Ryukoku Monogatari, la serie nella quale le ho inserite, nasce dalla mia passione per l’estremo oriente. In questo contesto, e grazie alle letture e alla visione di film, ho ambientato diverse storie che hanno tutte origine dal mio desiderio di leggere avventure orientali. Anche Kizu no Kuma nasce dalla stessa esigenza.
Quando è nata la tua passione per l'oriente e quando questa si è concretizzata nel tuo primo libro Chariza?
Fin da piccola. Del resto sono nata nel 1982 e cresciuta ad anime giapponesi. Il passaggio però è avvenuto quando l’animazione mi ha spinto a informarmi sulle tradizioni, sulle leggende, sulla letteratura classica dell’estremo oriente. È stato un percorso che mi ha appassionata e che, alla fine, mi ha spinta a creare un mondo che a quello culture si ispirasse e un primo personaggio, Chariza, con cui esplorare quell’universo che avevo creato.
Mi togli una curiosità? Cosa significa il titolo? E perchè lo hai scelto? Non conosco molto dell'oriente anche se ho letto qualche romanzo e scuserai le mia ignoranza in materia ^^
Kizu no Kuma, in giapponese sarebbe Kuma no Kizu, significa La Cicatrice dell’Orso ed è una metafora per riassumere la storia del protagonista della vicenda. Nei titoli dei tre volumi, Kizu no Kuma, Kizu no Unmei (la cicatrice del destino) e Kizu no Hinotori (la cicatrice della fenice), si nasconde sempre un piccolo gioco di parole con il nome del personaggio protagonista. In tutti e tre i casi sono storie di personaggi che compiono un percorso che li cambierà profondamente. La scelta di invertire l’ordine delle parole è stata, invece, più che altro musicale, mi piaceva di più così e, del resto, il mondo che metto in scena non è né il Giappone né la Cina, anche se ad esse si ispira.
Secondo te quali sono i punti di forza del romanzo? Perchè un lettore dovrebbe leggerlo?
Oddio, ecco una delle domande classiche a cui non so rispondere. A me piace quello che scrivo, mi diverto a scrivere fantasy orientale, a seguire le avventure dei miei personaggi. Spero che questa mia passione passi attraverso le mie pagine, spero che questo sia un punto di forza.
Ad un paio d'anni dalla tua prima pubblicazione di un fantasy orientale come pensi si sia evoluto il tuo modo di descrivere questo mondo: lo Si-hai-pai?
Sicuramente è cambiato il mio stile. Provando anche strade diverse ho cercato (e cerco ancora) di migliorarmi. Detto questo, lo Si-hai-pai è un mondo in divenire, un luogo che mi riserva sempre qualche sorpresa, nel quale sono a mio agio. Spero di continuare a renderlo vivo.
Sei una scrittrice fantasy. Cosa ne pensi di questo genere e del suo lento affermarsi nella scena letteraria italiana?
Io non potrei scrivere altro. È un genere che amo prima di tutto leggere in tutte le sue forme, per cui non posso che essere contenta nel vedere che anche l’Italia si sta aprendo a questo genere di narrativa e soprattutto che, finalmente, molti editori abbiano dato spazio a giovani autori nostrani. C’è una ricchezza nel fantasy italiano che, a pare mio, altri paesi (specie quelli anglosassoni) non hanno e penso che debba essere rivalutata e promossa. Ci sono tantissime penne interessanti nel nostro paese che meritano di essere scoperte.
Ti hanno accusata di essere poco romantica e di non descrivere ampliamente alcune scene d'amore nei tuoi romanzi. Cosa rispondi? Per accontentare i lettori proveresti ad ampliare alcune scene d'amore tra i protagonisti delle tue future storie?
Ahahah, sì è vero. Di solito rispondo che sono una donna celebrale e che di conseguenza le attrazioni fatali tra i miei personaggi sono soprattutto celebrali. In realtà io penso che l’aspetto romantico o sessuale di una storia debba essere funzionale ad essa. Se è coerente con la trama e il personaggio… perché no, ma se deve essere un mero orpello per accontentare il mercato… no, grazie. Penso che tra lettore e narratore ci sia un patto che deve essere rispettato da entrambe le parti, ci deve fidare l’uno dell’altro. I miei lettori, fino adesso, mi hanno dato fiducia.
Che idea ti sei fatta dell'editoria italiana legata agli esordienti? Secondo te cosa andrebbe migliorato?
Molte cose. Pubblicare è difficile. Pubblicare con un buon editore lo è ancora di più. La gavetta non ha la giusta considerazione. Gli squali, in questo ambiente, sono molti. Personalmente credo che in Italia, come in tanti altri settori, anche nell’editoria si dia poco spazio ai giovani e quando lo si fa, a volte, lo si fa per “moda”. Ma l’Italia è anche un paese dove si legge pochissimo e si scrive troppo, per cui capisco anche per gli editori trovare l’autore che vale o il testo interessane nel mucchio di cose che ricevono sia compre trovare il proverbiale ago nel pagliaio. Per cui credo che la prima cosa da migliorare sia la mentalità. Importiamo tanti libri non bellissimi e diamo poco spazio ai nostri giovani autori. Un’inversione di tendenza forse è impossibile, ma un’apertura maggiore, come sta già avvenendo nel fantasy, sarebbe consigliabile.
Sono una curiosa per natura e mi piace sapere le cose in anticipo. Quali sono i tuoi progetti futuri? Ci vuoi svelare qualcosa? Oltre ai seguiti di Kizu no kuma ci sono dei generi letterari di cui ti piacerebbe scrivere? Una storia che ti piacerebbe raccontare?
La prima cosa importante è portare a termine Kizu no Unmei, seconda avventura nello Si-hai-pai edita da Casini. Come dicevo spero di trovare casa ai miei vampiri e nel frattempo mi sto dedicando alla stesura di racconti per concorsi e antologie. Le strade che mi piacerebbe sperimentare sono tante, la forma del racconto, in effetti, mi permette anche questo, di mettermi alla prova con aspetti differenti del fantastico.
Questa era l'ultima domanda. E' stato un piacere per me intervistarti, Francesca. Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Vorrei ringraziarvi ancora per avermi accolta e salutarvi con un inchino, come farebbero i miei personaggi orientali.
Ringrazio tantissimo l'autrice. Mi ha fatto davvero piacere conoscerla perchè è davvero una persona gentilissima e disponibile. Consiglio quindi di leggere i suoi romanzi mi sembra scontato. ^^

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :