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Gli speciali: intervista a katie hickman

Creato il 13 ottobre 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,
oggi sono onorata di ospitare nel mio blog un'autrice che ho già avuto modo di presentarvi: Katie Hickman autrice de "Il giardino delle favorite" e "Il diamante dell'harem" pubblicati in Italia da Garzanti.
SE COMMENTARETE POTRETE ESSERE I FORTUNATI VINCITORI DI UNA COPIA OMAGGIO DE "IL DIAMANTE DELL'HAREM" MESSA GENTILMENTE A DISPOSIZIONE DA GARZANTI.
A'az ma yutlab
Il desiderio del mio cuore
GLI SPECIALI: INTERVISTA A KATIE HICKMAN
Trama:
Venezia, 1604. Una gondola fende l'acqua nera come il petrolio. La lanterna dell'imbarcazione illumina fiocamente il volto pensieroso di Paul Pindar, mercante dell'onorevole Compagnia del Levante. L'uomo si trova a Venezia ormai da diversi mesi e consuma le sue notti e il suo denaro tra gioco d'azzardo e cortigiane. Ma niente riesce a fargli dimenticare Celia, la sua promessa sposa, rapita dai turchi per la pelle di luna e i biondi capelli. La sua bellezza l'ha resa una delle favorite del sultano. Ma ora il suo destino è sconosciuto. Nessuno sa se sia ancora rinchiusa dietro i cancelli dorati dell'harem di Costantinopoli, un mondo proibito e impenetrabile, o se sia scomparsa per sempre. Eppure, proprio quando Paul ha quasi perso la speranza di reincontrarla, ecco che fra i vicoli veneziani inizia a serpeggiare una voce sempre più insistente. Si dice che in città sia nascosta una misteriosa pietra, un diamante blu dal valore inestimabile appartenuto al sultano di Costantinopoli. Pindar non ha dubbi: deve impossessarsene a tutti i costi. È convinto che il gioiello lo ricondurrà in qualche modo a Celia. Ma la strada è irta di pericoli. Perché molti altri sono disposti a uccidere pur di averlo. L'unica in grado di aiutarlo è Annetta, una monaca che si trova in un convento di clausura nella laguna veneziana. La ragazza non è una suora come tutte le altre. Il suo è un passato oscuro, indissolubilmente legato all'harem. Pindar deve incontrarla e parlarle, almeno una volta. Niente è come sembra fra gli intricati corridoi del convento e dietro le grate delle celle monacali, che nascondono pericoli, trame silenziose e lotte di potere. E mentre l'ossessione del mercante per il misterioso gioiello aumenta sempre più, diventa chiaro che ci sono altre forze segrete in gioco. Il diamante è reale, o si tratta solo di un tranello per trascinarlo verso la rovina?
La mia opinione:
Dopo il bestseller mondiale Il giardino delle favorite, Katie Hickman torna con un nuovo, magistrale romanzo. Ha conquistato migliaia e migliaia di lettori, ha incantato la stampa, ha conquistato i librai. Dai canali veneziani alle coste della Dalmazia, dalle celle dei conventi ai giardini nascosti della reggia del sultano di Costantinopoli, Il diamante dell'harem racconta una storia di avidità e di segreti, di amore e mistero, di passioni proibite e di tradimenti.
Una donna muta sbarca nelle coste meridionali dell'Italia insieme ad un fagottino in cui è rannichiato una strano esserito che ha le sembianze di una vera sirena; una monaca che cerca di dimenticare il suo passato come ancella della Valid nell'harem del sultano, un mercante devastato dalla perdita della sua promessa che sperpera il suo patrimonio in gioco d'azzardo... in questo gioco di vite, che durante la storia si intrecciano e si dissolvono, solo un oggetto misterioso, il diamante blu del sultano di Costantinopoli, capace di donare il desiderio del cuore, sarà in grado di ripristinare l'equilibrio. Gradualmente il mistero legato a questo bellissimo diamante si dispiega, mantenendo il lettore con il fiato sospeso fino al finale dolce-amaro: dolce per un amore ritrovato, amaro per un amore perduto.
GLI SPECIALI: INTERVISTA A KATIE HICKMANLa pietra preziosa scintillò abbagliante nella luce delle candele, azzuro fioco e insieme azzurro ghiaccio, riflessa un centinaio di volte dagli specchi sulle pareti. "Misteriosa e splendida e rara", pensò Paul, "come un oggetto proveniente da un altro mondo"Katie Hickman dipinge con estrema vivedezza un affresco storico della Venezia del 17° secolo, dall'eleganza alla decadenza, conferendole un fascino particolare dove si muovono per quasi tutta l'intera vicenda personaggi magistralmente descritti che intrecciano le loro diverse vite in un groviglio di misteri, amore, tradimenti e amicizia. Una linea sottile, quasi invisibile divide la diffidenza dall'amore, la gioia dalla disperazione, la fortuna dalla cattiva sorte... Un romanzo dalle mille sfacettature dove anche i diversi protagonisti incarnano modelli differenti siano essi positivi o negativi: dall'avaro all'emarginato, dalla monaca devota al mercante maliconico. Una gamma di persone che giocano con le vicende: ne sono gli esecutori ma allo stesso tempo le vittime.
Sarà impossibile non immergersi in queste atmosfere, non provare palpitazioni per lo strano sentimento che il cinico Carew sente per una monaca che gli ha incredibilmente stregato anima e corpo, non struggersi per Paul che passa la sua esistenza a distruggersi per un amore perduto, non sentire la tensione crescere mentre scorrendo le pagine il mistero si fa sempre più complesso...
"Possibile che Carew avesse ragione? Ormai nemmeno lui sembrava esserne sicuro. Celia se n'era andata da Venezia, Paul l'aveva persa per sempre, nella sua mente, la città era pervasa dal ricordo di lei. Ogni qual volta percorreva quelle strade aveva il bizzarro presentimento che un giorno Celia sarebbe spuntata da dietro un angolo, andandogli incontro."
Katie Hickman è sicuramente una narratrice esperta perchè si destreggia senza problemi tra un personaggio e l'altro riuscendo a ricorstruire perfettamente la sua storia, e gli avvenimenti che l'hanno portato al suo stato attuale. Ci sono però anche alcuni personaggi che sono solo delle comparse, come Costanza, di cui avrei preferito un maggior approfondimento e un chiarimento più esplicito nel suo ruolo nel romanzo.
"La luce del sole entrava copiosa dal vetro, così forte da abbagliarla, sulle prime. L'acqua della laguna era verde chiaro; in lontananza vide i giardini e la cupola di San Giorgio Maggiore e, dietro, la stessa città di Venezia, simile ad una nuvola rosa e oro sull'orizzonte."
Questo romanzo è il seguito de "Il giardino delle favorite" e nonostante in alcuni punti si senta la mancanza di un background soprattutto nella parte iniziale, l'autrice sa compensarla bene per chi come me non ha letto il libro precedente, perchè procedendo con la lettura ci permette di ricostruire le vicende antecedenti al tempo della narrazione. La trama non è incentrata come si potrebbe pensare solo sulla storia di Paul e Celia (come si potrebbe pensare anche dal titolo inglese The Pindar Diamond) ma è caratterizzata da più sottotrame. In particolare ho apprezzato la storia d'amore tra la monaca Annetta e Carew, che nonostante sia stato per lungo tempo un monachino incallito, conoscendo Annetta scopre un sentimento a cui non sa dare un nome, un'emozione che si impadronisce di lui, ma che non sa esternare alla donna amata perchè non v'è abituato. E' struggente, il conflitto che infiamma il suo animo, così intenso e passionale da essere quasi reale e palpabile attraverso le pagine.
Un amore che però non ha speranza di esistere, nemmeno per il soffio di un unico bacio rubato. Un amore apparentemente non ricambiato.
Due destini che si allontaneranno definitivamente all'ombra di un piovoso pomeriggio dove l'anima di Carew per la prima volta conoscerà il dolore della perdita. Una ferita sanguinosa e profonda scavata nel suo animo.
INCIPIT:
Si dicono un sacco di cosa su come sia annegare, non è vero?
Si dice che sia una morte lenta e sognante. Si dice che ci si veda scorrere davanti, in un lampo, tutta la propria vita prima di scivolare nel nulla oppure nell'altro mondo, anche se in seguito, una volta che fu tutto finito, lei non riuscì a capacitarsi di come qualcuno avesse mai potuto pensare simili cose.

INTERVISTA ALL'AUTRICE:
GLI SPECIALI: INTERVISTA A KATIE HICKMAN1. Hi Katie. I'm very happy to welcome on my blog. Would you like to introduce yourself to the Italian readers who have read your novels or who are going to do? 
Hi Alessandra, it is so kind of you to invite me onto your blog, and yes, I’d love to say ‘ciao’ to all your readers. I am an English writer, who uses a variety of forms – travel books, historical biography and novels – to express my fascination with the past. I am happy to say that my novel Il Giardino delle Favorite was a big best-seller in Italy, and I’m hoping that it’s linked novel, which has just been published, Il Diamante dell Harem, will also reach lots of readers in your country – that would really mean a great deal to me.
 
Ciao Katie. Sono molto felice di darti il benvenuto nel mio blog. Ti va di presentarti ai lettori italiani che hanno letto o che leggeranno i tuoi romanzi?
Ciao Alessandra, è così gentile da parte tua invitarmi nel tuo blog, e sì, mi piacerebbe molto dire "ciao" (in italiano nell'originale, n.d.C.) a tutti i miei lettori. Sono una scrittrice inglese, che usa varie forme - libri di viaggi, biografie storiche e romanzi - per esprimere la passione per il passato. Sono felice di dire che il mio romanzo "Il Giardino delle Favorite" è stato un gran bestseller in Italia, e spero che anche il romanzo ad esso collegato, che è appena stato pubblicato, "Il Diamante dell'Harem", raggiungerà un sacco di lettori nel vostro paese - significherebbe davvero moltissimo per me.
2. Katie, when was the first moment you knew you wanted to become a writer?
I wanted to become a writer almost form the first moment that I could hold a pencil. I wrote stories and plays from the age of eight.
Katie, quand'è stato il primo momento in cui hai capito di voler diventare una scrittrice?
Ho voluto diventare una scrittrice quasi sin dal primo momento in cui sono riuscita a tenere in mano una matita. Scrivo storie e copioni da quando ho otto anni.
3. What do you do while are you writing? Have you a particular creative process?
I try to write as early in the morning as I can, when my mind is still fresh. Before that I don’t answer an email, or the telephone, or read a newspaper. If it were possible, I would not even talk to anyone, but that’s a little harder with my family all around the breakfast table! The Mexican essayist Alfonso Reyes had a beautiful way of putting it: he said, you must always start early, in order to ‘skim the cream off the day’. As soon as my daughter (who is 11) gets off to school, around 7.30 am, I start my day by walking our dog in the park opposite our house (I live in London). I find that this is a very good way of preparing myself. I use this time to think about my characters and my plot, and maybe work out some difficulty. I walk for almost an hour. It’s a form of meditation (luckily, dogs can’t talk!) By 8.30 I try to be in my office, which is a little hut at the end of our garden, and I’m there for the next four or five hours. After that, I can’t write anymore – there’s just nothing left - so I use the afternoons to read and research.
Cosa fai mentre scrivi? Hai un particolare processo creativo?
Cerco di scrivere la mattina, il più presto che posso, quando la mia mente è ancora fresca. Prima di farlo non rispondo alle email, o al telefono, non leggo il giornale. Se fosse possibile, non parlerei neppure con nessuno, ma è un po' più difficile con la mia famiglia tutta attorno al tavolo della colazione! Il saggista messicano Alfonso Reyes aveva un modo fantastico per spiegarlo: ha detto, devi iniziare sempre presto, per poter "scremare la giornata". Non appena mia figlia (che ha 11 anni) va a scuola, attorno alle 7.30, inizio la mia giornata camminando col nostro cane nel parco opposto alla nostra casa (vivo a Londra). Trovo che sia un modo molto buono per prepararmi. Uso questo tempo per pensare ai miei personaggi e alla mia trama, e forse risolvere qualche problema. Cammino per quasi un'ora. E' una forma di meditazione (per fortuna, i cani non possono parlare!). Circa alle 8.30 cerco di essere nel mio studio, che è una piccola capanna sul finire del nostro giardino, e sto là per le successive quattro o cinque ore. Dopo quello, non riesco più a scrivere - semplicemente non resta nulla - così uso i pomeriggi per leggere e fare ricerche.

4. When you are not writing what kind of books do you like to read?
Oh, I read pretty much anything, even the backs of cereal packets if there’s nothing else. I love to read fiction, although I find it hard to read novels when I am writing my own. Recently I have been reading a great deal of short stories – especially those of Alice Monroe and Annie Proulx. I also read a lot of non-fiction, mostly biographies and history books. I also try to read at least one poem every day. My husband is an academic, so we get huge quantities of magazines at our house – I am addicted to the science journals that we subscribe to. The quest to find the origins of our universe is probably the greatest and most beautiful story that will ever be told.
Quando non stai scrivendo che tipo di libri ti piace leggere?
Oh, io leggo praticamente di tutto, anche il retro dei pacchetti dei cereali se non c'è nient'altro. Amo leggere narrativa, sebbene trovi difficile leggere dei romanzi quando sto scrivendo il mio. Recentemente stavo leggendo un'ottima raccolta di racconti brevi - speciale quelli di Alice Monrow e Annie Proulx. Leggo anche molti libri non di narrativa, per lo più biografie e libri storici. Cerco anche di leggere almeno una poesia al giorno. Mio marito è un accademico, così riceviamo grandi quantità di riviste in casa nostra - sono dipendente dalle riviste scientifiche a cui siamo abbonati. La ricerca per trovare le origini del nostro universo è probabilmente la migliore e la più bella storia che sarà mai raccontata.
5. What inspired you to write The pindar diamond?
The Pindar Diamond (Il Diamante dell Harem in Italy) came out of the novel I published before it, Il Giardino delle Favorite. I thought I had finished with both the story and the characters, but they kept coming back to me, and I realised that there was more to say, and that their stories were not complete. The story of the diamond is based on a true story. My principal character, Paul Pindar, a Levant Company merchant who existed in real life, owned a spectacularly rare and valuable diamond that was know in England as ‘Pindar’s great diamond’ or ‘the Pindar Diamond’. No-one really knows how he came by it, or why, when he was an old man, he chose to give the diamond to the royalist cause (during our civil war) when it was taken to Antwerp and pawned for only a fraction of its real value. My novel is the – imaginary – story of how he came to have the diamond, and why it meant so much to him.
Cosa ti ha ispirata a scrivere "Il Diamante dell'Harem"?
"Il Diamante dell'Harem" è nato dal romanzo che ho pubblicato precedentemente, "Il Giardino delle Favorite". Ho pensato di aver finito sia con la storia che con i personaggi, ma loro continuavano a tornare da me, e ho capito che c'era altro da dire, e che le loro storie non erano complete. La storia del diamante è basata su una storia vera. Il mio personaggio principale, Paul Pindar, un mercante della Compagnia del Levante che è esistito realmente, possedeva un diamante spettacolarmente raro e di grande valore che era noto in Inghilterra come "il fantastico diamante di Pindar" o "il diamante di Pindar". Nessuno sa davvero come l'avesse ottenuto, o perchè, quando fu vecchio, decise di dare il diamante alla causa monarchica (durante la nostra guerra civile) quando fu portato da Antwerp e impegnato solo per una parte del suo reale valore. Il mio romanzo è la storia (immaginaria) di come sia arrivato ad ottenere il diamante, e perchè significò così tanto per lui.


6. What type of research did you do for your book?
I do a huge amount of research. Mostly in libraries here in London, as luckily we have some wonderful ones, but I now have quite a substantial library of my own. I’ve been researching this period in history – the late sixteenth and early seventeenth centuries, Venice, the Ottoman Empire and England – for more than fifteen years now. Our house is rather like a second hand book shop! I also like to spend as much time as I can in the places in which my novels are set. Il Favorite was set in Constantinople, so I spent two years travelling quite often to Istanbul, and Il Diamante, of course, is set in Venice.
Che tipo di ricerche ha fatto per il tuo libro?
Faccio una gran quantità di ricerche. Per la maggior parte nelle biblioteche qui a Londra, siccome fortunatamente ne abbiamo di meravigliose, ma ora ho una libreria piuttosto sostanziosa in mio possesso. Ho fatto ricerche su questo periodo nella storia - il tardo sedicesimo e il primo diciassettesimo secolo Venezia, l'Impero Ottomano e l'Inghilterra - per più di quindici anni ormai. Casa nostra sembra quasi un negozio di libri di seconda mano! Mi piace anche passare quanto più tempo mi è possibile nei posti in cui sono ambientati i miei romanzi. "Il Giardino delle Favorite" era ambientato a Costantinopoli, così ho passato due anni andando piuttosto spesso ad Istanbul, e "Il Diamante dell'Harem", naturalmente, è ambientato a Venezia.
7. Why do you choose Italy, and in particoular Venice, as the setting of the novel? What attracts you to these places?
I did not so much chose Venice, as Venice chose me. This is because my character Paul Pindar spent most of his early life living there, more than twenty years in fact. So when I decided to write about him it was inevitable that I would end up writing about la serenissima at some point. I have to say that it was one of the most enjoyable periods of my writing life.
Perchè hai scelto l'Italia, e in particolare Venezia, come ambientazione del romanzo? Cosa ti attrae in questo posti?
Non ho davvero scelto Venezia, piuttosto Venezia ha scelto me. Questo perchè il mio personaggio Paul Pindar spese la maggior parte della prima parte della sua vita vivendo lì, più di vent'anni in effetti. Così quando ho deciso di scrivere di lui era inevitabile che finissi a scrivere della Serenissima ad un certo punto. Devo dire che quello è stato uno dei periodi più piacevoli della mia vita da scrittrice.
8. Have you planned a sequel to the novel The Pindar Diamond, perhaps focusing on John Carew, who when he found the woman he loves, she rejects him breaking his heart?
Yes! In fact immediately after I finish answering your questions that is exactly what I am going to do. I am writing the third in the series, which in English will be called A Winter’s Tale. It is set in rural England, about three years after the end of The Pindar Diamond, and concerns John Carew and his search to be reunited with Annetta. At the moment I am just writing a scene in which Carew arrives back at his childhood home after more than ten years travelling with his master, Paul Pindar, around Europe. I have been trying to find a way for this complex man to express the overwhelming feelings – the joy and sadness - of his homecoming. It is quite a challenge.
Hai programmato un seguito del romanzo "Il Diamante dell'Harem", magari focalizzandoti su John Carew, che quando trova la donna che ama, viene rifiutato da lei, spezzandogli il cuore?
Sì! Infatti appena avrò finito di rispondere alle tue domande questo è esattamente quello che mi accingerò a fare. Sto scrivendo il terzo della serie, che in inglese si intitolerà "A Winter's Tale" ("Un Racconto d'Inverno", n.d.C.). E' ambientato nell'Inghilterra rurale, circa tre anni dopo la conclusione de "Il Diamante dell'Harem", e riguarda John Carew e la sua ricerca per ricongiungersi con Annetta. Al momento sto solo scrivendo una scena in cui Carew ritorna alla casa della sua fanciullezza dopo più di dieci anni passati viaggiando con il suo maestro, Paul Pindar, per l'Europa. Ho provato a trovare un modo per quest'uomo complesso di esprimere i sentimenti straripanti - la gioia e la tristezza - del suo ritorno a casa. E' piuttosto difficile.

9. Are there any new authors that have sparked your interest?
Well, I have recently read Jonathan Franzen’s new novel, Freedom. My husband bought a copy in Canada when he was there (it had not yet come out in England) and we ended up tearing the book in half so that we could both read it at the same time. It is an extraordinary novel. So was Hilary Mantel’s Wolf Hall (a historical novel, like mine). Hilary has really shown us all what can be done with this form – I love all her work.
Ci sono dei nuovi autori che hanno acceso il tuo interesse?
eh, ho letto recentemente il nuovo romanzo di Jonathan Franzen, "Freedom" (Libertà, n.d.C.). Mio marito ne ha comprato una copia in Canada quando era lì (non è ancora uscito in Inghilterra) e abbiamo finito per strappare il libro a metà cosicchè potessimo leggero contemporaneamente tutti e due. E' un romanzo straordinario. Così come "Wolf Hall" ("Il Palazzo del Lupo", n.d.C.) di Hilary Mantel (un libro storico, come il mio). Hilary ha davvero mostrato a tutti noi cosa può essere fatto con questo genere - amo tutto il suo lavoro.
10. Do you have any other projects you're currently working on?
I’d have to get another life first! My novels consume every single fibre of my being when I’m writing them – there just isn’t time for anything else.
Hai qualche altro progetto su cui stai attualmente lavorando?
Prima dovrei procurarmi un'altra vita! I miei romanzi consumano ogni singola fibra del mio essere quando li sto scrivendo - semplicemente non c'è tempo per nient'altro
11. Do you have anything specific that you want to say to your readers?
Please read my books. And if you like them, tell all your friends ….
Hai qualcosa di importante che vorresti dire ai tuoi lettori?
Per favore leggete i miei libri. E se vi piacciono, ditelo a tutti i vostri amici...

2. Thank you so much. It was a real pleasure for me. Do you have something to tell before you say goodbye?
Thank you so much for asking me to contribute to your blog, Alessandra – I really enjoyed answering your questions. Un bacione! Katie x
Grazie mille. E' stato un vero piacere per me. Hai qualcosa da dire prima di salutarci?
Grazie mille per avermi chiesto di contribuire al tuo blog, Alessandra - mi è piaciuto molto rispondere alle tue domande. Un bacione (in italiano nel testo, n.d.C.)! Katie x

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