Ciascuno ha i suoi, ovviamente. Ma su alcuni punti immagino ci sia un certo accordo.
Tra gli strumenti migliori per scrivere è bene piazzare un dizionario della lingua italiana; io mi affido a quello edito dalla Garzanti, non recentissimo ma di certo ottimo.
Accanto a questo, un dizionario dei sinonimi e contrari.
Esiste poi la necessità di affidarsi a una buona applicazione per la videoscrittura. Ormai la mia scelta è unica, e si chiama Pages di Apple. Ha dalla sua due punti di forza: la creazione di epub con un solo clic (ne avevo già scritto in un post precedente). E la funzione “A tutto schermo”.
Attivandola, si resta soli con il testo, tutto quello che c’è sullo sfondo del computer (la scrivania), scompare. Poi, basta togliere l’audio e si è completamente faccia a faccia col proprio testo.
Niente carta e penna?
E’ indubbio che la tastiera del computer è una grande comodità. Ma io non di rado giro le spalle al mio Mac, prendo carta e penna e lavoro con quello.
Forse appartengo a una generazione che non riesce a fare a meno di una penna, o della carta; però mi piace. Magari sono solo scarabocchi, righe o cerchi senza senso. Schizzi. E’ il piacere di sfregare la mano sulla superficie del foglio. Di imporre a se stessi un tipo di ginnastica un po’ particolare.
La differenza che riscontro tra i due, è che il computer tende a essere molto dispersivo, e per questo è indispensabile mettere dei paletti, oppure si viene travolti.
La scrittura a mano invece, è sempre rilassante, produttiva, anche quando si finisce col gettare via tutto. Se ne esce con la sensazione di aver combinato qualcosa di buono, anche se non tangibile. Se il computer risucchia e sbriciola il tempo, lo scrivere a mano spalanca la finestra su qualcosa dentro di noi, prezioso e necessario.
Credo che sia questo un buon motivo per prendere in mano un foglio di carta, una penna, e scrivere. Almeno secondo me.