Global ranking e siti culturali: Treccani, #90anni e non sentirli

Treccani compie 90 anni ma rispetto al Web si comporta come una ragazzina: condivide citazioni, si fa i selfie e gioca con le app…

Chi di voi sa qual è il primo sito più visitato al mondo? Google ovviamente! (Questa era facile)

E la parola più ricercata nel mondo? Beh, nel 2014 al terzo posto c’è stata l’Ebola, al secondo la “World Cup” e al primo…. “Robin Williams” (tranquilli, l’Isis è solo all’ottavo!)

In Italia invece, se nel 2003 cercavamo “Nokia“, “Eros Ramazzotti” (è ancora vivo?) e “Pagine Bianche“, nel 2014 sono andati fortissimo “iPhone 6″, “Mondiali 2014” e “Selfie” (come cambiano le cose…)

Mentre la classifica dei siti col ranking migliore (più basso) in Italia è formata perlopiù da colossi mondiali, ormai entrati a far parte nelle vite di tutti noi :

1. Google.it
2. Facebook
3. Google.com
4. Youtube
5. Amazon
6. Yahoo
7. Wikipedia
8. Libero.it
9. Ebay
10. Repubblica.it

Dopo Libero.it, il primo motore di ricerca in italiano, nato nel 1994, ma venduto un po’ di tempo fa a Wind (di cui gli olandesi sono ormai i maggiori azionisti), il primo vero sito italiano è Repubblica, primo quotidiano nazionale, seguito a ruota dal Corriere all’undicesimo posto.

Il giochino di cercare tutti i portali che vi vengono in mente e scoprire dove sono collocati nel mondo e in Italia può essere molto divertente e potete farlo anche voi su Alexa ad esempio. Ma questo non basta a sapere quanto quel sito è autorevole e influente in rete. Bisognerebbe analizzare una serie di altri fattori, come il tasso di accessi nel tempo, il tipo e il numero di utenti che finiscono su quelle pagine, come mai ci finiscono (se per sbaglio o perchè cercavano proprio quello) e soprattutto quanto ci rimangono.

In questo modo scopriremmo che, sì, Repubblica è il primo sito italiano in classifica, ma è almeno da Ottobre che sta andando malissimo, gli accessi sono crollati, alcuni ci finiscono per sbaglio o “rimbalzano” subito verso altri lidi, visitano sempre meno pagine ed è aumentato solo il tempo giornaliero sul sito per utente. Ma a questo punto si potrebbe pensare che la gente ci rimane di più perché non trova subito quello che sta cercando, probabilmente dopo il restyling del sito, o perché il maledetto refresh è talmente frequente che non si riesce neanche a finire di leggere un paragrafo, pertanto il tempo delle visite non si allunga per interesse negli articoli ma per altri motivi (tra cui anche il sudoku).

Il Corriere invece, va molto meglio. Tutti i parametri sono in miglioramento, forse grazie alle scelte editoriali, la maggior parte di quelli che arrivano tra le pagine del Corriere volevano arrivare proprio lì e restano a lungo a sfogliare altre pagine!E gli altri quotidiani? Per curiosità ecco una breve lista dei principali ( il numero dell’elenco si riferisce alla posizione del ranking italiano):

26. Il Fatto Quotidiano

27. Il Sole 24 ore

48. La Stampa

77. Il Giornale

103 Libero quotidiano

278. Internazionale

851. Il Foglio

3249 L’unità (ei fu)

A parte i quotidiani, il primo sito italiano di cultura (dopo i vari canali televisivi) è al 144esimo posto “Treccani – il portale del sapere“. La prima enciclopedia italiana, fondata nel 1925 da Giovanni Treccani su suggerimento di Gentile, con l’appoggio del duce inizialmente, antifascista subito dopo, il 18 febbraio ha compiuto novant’anni. Nonostante la sua veneranda età, ha una presenza sul web veramente invidiabile: con un profilo attivo sia su Facebook che su Twitter e un canale Youtube con più di un milione e mezzo di visualizzazioni!

Inoltre, negli ultimi anni, ha sviluppato diverse App per Android ed Apple, dall’enciclopedia, al dizionario, ai giochi linguistici, all’atlante geopolitico, che aiutano di molto la visibilità tra gli utenti più giovani e smart. Per il novantesimo anniversario poi, i social media manager hanno lanciato una nuova sezione del sito, abbastanza virale anche su Fb e Twitter: 90 parole introdotte negli ultimi 90anni dall’enciclopedia. Scopriamo così che “cruciverba” è nato nel 1925, “lego” nel 1953, “post-it” nell’86, e “tinder” nel 2014 (se non sapete cos’è Tinder forse credete ancora nel principe azzurro, oppure avete deciso di scassarvi di PornHub, al 75° posto nel ranking mondiale) Insomma se mia nonna avesse questi risultati sarebbe sicuramente una web leader, ma visto che parliamo della prima Enciclopedia Italiana qualcosina in più si può ancora fare, tipo migliorare i tempi di caricamento delle pagine, o aumentare i siti linking in, ma bisogna ammettere che stanno facendo un ottimo lavoro. (Auguri Treccani.)

Quindi, se da una parte è vero che la teoria delle reti dimostra che il web è imprevedibile e incontrollabile, dall’altra è anche vero che la maggior parte dei meccanismi che fanno diventare una cosa virale sono ben noti alla psicologia umana. Per esempio stimolare la curiosità e l’emotività possono rendere un banalissimo vestito (orrendo) un fenomeno sulla rete, per utenti, studiosi, scienziati, manager…e anche diversi grafici #theDress

Pertanto sarebbe auspicabile che anche altri siti ad alto contenuto culturale, seguissero l’esempio di Treccani, o di altri grandi hub internazionali legati alla cultura, nella speranza di far passare contenuti culturali sfruttando la viralità dei social . Ovviamente far crescere il numero di like e di follower è ormai  un lavoro serio, e per farlo bene servono professionisti. Non ci si può improvvisare content manager, social media manager o grafici, altrimenti il risultato rischia di essere più simile agli inguardabili collage del sito di Expo, ormai diventati virali più per le parodie che per il reale apprezzamento dei contenuti da parte degli utenti, con l’effetto boomerang sempre in agguato.

Collage Expo 2015

PS. Lo so che non ci credete, ma questa immagine è l’originale, non la parodia…