Loading ...
Chiara de Fernex, milanese, appassionata di psicologia, teatro e – ovviamente – scrittura. Un concorso Subway letteratura vinto nel 2007 con il racconto Il moto minore, e un libro, La maschera neutra, pubblicato nel 2011. Assieme a lei proviamo a capire come nasce una storia, ed entriamo in punta di penna nell’affascinante mondo della letteratura.
Come nasce La maschera neutra?
È un romanzo nato dal desiderio di raccontare storie incentrate sul dialogo interiore. L’intento è stato quello di sondare l’animo dei miei personaggi in cerca di un riscatto al loro disagio e alle loro emozioni più profonde. Avevo una prima bozza della Maschera e tante idee che mi frullavano per la mente, ma è stato solo grazie all’incontro e alla collaborazione con l’editor Chiara Beretta Mazzotta, e successivamente alla competenza di Loredana Rotundo nel trovare un editore disposto a pubblicarmi, che La Maschera Neutra ha visto il suo esordio.
Quali sono i passaggi che portano dall’idea di una storia alla scrittura vera e propria del libro?
Ti parlo di questo secondo romanzo al quale sto lavorando con lentezza, a causa del poco tempo che ultimamente ho per dedicarmi alla scrittura. L’inizio è sempre un’idea di trama, ma dovevo prima di tutto capire qualcosa in più del periodo storico in cui intendevo ambientare la mia narrazione, così ho iniziato a studiare.
Le ricerche fatte mi sono servite come ispirazione per nuove idee e nei diversi tentativi di intreccio narrativo. Allo stesso tempo ho iniziato a cimentarmi nella caratterizzazione dei personaggi e nella scelta di una voce che fosse il più possibile credibile. A quel punto avevo racimolato decine di pagine scritte. Mi restava solo da iniziare la prima stesura del romanzo.
Vivere di scrittura si può? Come si diventa autori?
Io credo sia necessario una voce narrativa autentica, una buona idea di romanzo, tanto lavoro e un po’ di fortuna. Ho l’impressione che, oggi più che mai, ci sia bisogno anche di una grossa dose di coraggio e determinazione. E poi bisogna leggere.
Corsi di scrittura creativa: servono davvero?
Sì. Soprattutto se si ha voglia di confrontarsi con le proprie capacità e i propri limiti, ma anche con le capacità e i limiti di chi ha i tuoi stessi interessi. Servono, purché siano corsi intelligenti, come ad esempio il corso tenuto da Raul Montanari. A coloro che hanno poco tempo e cercano online, consiglio invece le lezioni gratuite di Fabio Bonifacci sul suo blog.
Due libri che ti hanno colpita e che ti sentiresti di consigliare?
Limitarmi a due soli libri è una vera carognata. Perciò ti citerò i migliori due tra quelli che ho letto in quest’ultimo periodo. Il primo è L’anello forte, di Nuto Revelli. Il secondo è di Oliver Sacks, dal titolo L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello.