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Goal! Una piccola storia di sprechi a Roma

Creato il 14 marzo 2011 da Leragazze

Goal! Una piccola storia di sprechi a Roma

La piccola storia inizia nel lontano 1990, quando lo scultore Mario Ceroli creò la scultura Goal! in occasione dei mondiali di calcio d’Italia  del 1990. Si tratta di un’opera enorme in legno e acciaio zincato, dal peso di 35 tonnellate e alta oltre 16 metri. È costituita da un enorme cubo aperto, inclinato e poggiato su tre vertici, che contiene una sfera formata da elementi pentagonali e triangolari. Un mostro. Di colore rosso per di più.

Terminati i mondiali, l’installazione è  stata smontata e donata al Comune di Roma che nel 2001 ha provveduto a collocarla in viale Tiziano, proprio accanto al Palazzetto dello Sport. Lungi dall’aver fatto bella mostra di sé in questi anni, l’opera d’arte ha sottratto spazio al verde e ai campetti sportivi disponibili per chiunque.

Oggi, come illustrano i cartelli posti sullo spazio cintato intorno a essa, rischia di precipitare, con pericoli seri per i cittadini. È stato dunque necessario realizzare “un intervento di somma urgenza a salvaguardia della pubblica incolumità per la messa in sicurezza ed evitare il collasso strutturale dell’installazione”.

Sorvolando sulla lingua usata in questo cartello, mi chiedo:

  • chi si è occupato, a suo tempo, di posizionare la struttura?
  • quanto si è pagato per questo?
  • su chi graveranno le spese di questi lavori?
  • e soprattutto: non era l’occasione buona per liberarci dell’orrido mastodonte? [ci scusi maestro, ci piace molto, ma non sta in piedi! Poi la si smonta, la si incarta ben bene e gliela si fa recapitare a casa] .

Invece, come si vede dalle foto qui sotto, i Beni Culturali del Comune si sono mossi con sollecitudine e, come si legge nel comunicato stampa, “hanno scelto attentamente metodologie e materiali per garantire il minore impatto possibile anche se, come è ovvio [come è ovvio?] , la struttura per la messa in sicurezza sarà ben visibile e altererà inevitabilmente la visuale dell’opera”.

Dunque, quelli che credevo fossero ponteggi temporanei per consentire i lavori di consolidamento, dovranno invece restare per garantire la sicurezza di chi si troverà a passare da quelle parti. Un mostro ha generato un nuovo mostro.

Continuiamo così.

Goal! Una piccola storia di sprechi a Roma
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