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God save the slash

Da Queenseptienna @queenseptienna

God save the slash… e no, non stiamo parlando di Saul Hudson, ovvero il chitarrista dei Guns ‘n’ Roses autore di November Rain.
Stiamo parlando di slash-fictions, ovvero: omosessualità maschile nelle fan fictions.
E adesso sì che potete iniziare ad avere paura.

La denominazione slash deriva dalla barretta degli indirizzi internet: “/”, perché usata nel formare i pairings ovvero le interazioni amorose tra i personaggi; come per esempio Bill/Tom.
In questo modo possiamo già sapere quale sarà, o saranno, le coppie presenti nella storia.
Sempre che non valga la regola Più si è e più ci si diverte.
Ma sorvoliamo…

Lo slash si differenzia dallo yaoi semplicemente per la nazionalità, se così vogliamo dire, infatti yaoi è una definizione che comprende manga e anime a tematica omosessuale (rigorosamente maschile), quindi derivanti dalla cultura orientale; mentre lo slash è usato per definire l’occidente in una forma più ampia e che più si avvicina alla realtà.
Ovvero: si possono slashare attori realmente esistenti, cantanti, sportivi, o personalità, ma anche personaggi di film e telefilm, personaggi di romanzi e racconti, chi in sostanza non fa parte del mondo del Sol Levante.

Perché si scrivono slash?

E’ la domanda che si pongono più o meno tutti dopo aver letto una scena lemon (trattasi di scena erotica slash molto particolareggiata) che lascia

God save the slash

C'è della lingua lì in mezzo

semplicemente sconvolti. Non preoccupatevi, è normalissimo.
Lo slash è una cultura che accomuna un numero sempre maggiore di fanwriters, è uno stile di vita che non si ferma agli scritti amatoriali ma ben presto entra a far parte dell’esistenza al di fuori dello schermo.
Nelle storie slash è molto difficile trovare una Mary Sue (vedi Guida pratica alla Mary Sue) siccome i protagonisti sono a maggioranza maschile, quindi ci si libera facilmente di una piaga letteraria e, di riflesso, di strafalcioni e incongruenze varie della trama.
Inoltre, parlando più seriamente, il fenomeno dell’omosessualità viene trattato con toni meno tabù e più normalizzati, le fictions slash sono un modo per esorcizzare il pensiero medievale ed entrare nel ventunesimo secolo che prevede uguaglianza su ogni piano, equilibrano e infrangono barriere di pensiero allargando gli orizzonti, un personale modo per sostenere l’uguaglianza dei sessi e dei relativi orientamenti sessuali.

God save the slash

Ha letto cose che voi umani...

Non cercate di scappare. Lo slash è ovunque.
Andate al cinema e vedere un film di supereroi dove si prendono a botte dal primo minuto fino all’ultimo, si ammazzano a

revolverate e bastonate, il tizio di turno fornica con la fAiga della storia sulla scrivania del cattivo, sangue e cervella sparse sulle pareti? Le – o gli, non credete che i figlioli ne siano immuni… – slasher vedranno slash a palate.
Nella stessa sala, a pochi posti da voi, ci sono due amici che ridacchiano strafogandosi di pop-corn? Bene, lo slash è calato su di loro!
Vi state sorbendo un pallosissimo libro di spionaggio perché vostro padre non ha voglia di leggerlo e quindi delega il compito a voi per poi farsi spiegare la trama? Lo slash intavolerà una travagliata storia d’amore e sesso focoso tra la spia russa e l’agente americano, e non importa se il primo ha sterminato la famiglia dell’altro o viceversa: dall’odio è nata la passione sfrenata!
Siete ad un concerto del gruppo metal più stilisticamente inguardabile dell’intero pianeta? L’animo da slasher non impedirà che sui membri del gruppo cada la maledizione dello slash, facendo tessere alle fan writers storie su storie, piene di romanticherie borchiate e cioccolatini al rum.

God save the slash

Ha appena letto una Marty/Doc

Siete sull’autobus e ascoltate la musica, davanti a voi ci sono due dementi che si lanciano palline di carta? Slash ai tempi della scuola, qual dolce terreno su cui seminare cuoricini e bacetti.
Paura, eh?

E’ anche vero che, come per qualsiasi genere di fan fictions, i limiti non esistono, il che per certi versi può essere un bene – sperimentare ambientazioni e stili nuovi, destreggiarsi tra personaggi mai conosciuti prima, informarsi su disparati argomenti – ma può anche rivelarsi imbarazzante.
Primo: se la fanwriter slasher non spicca per talento o qualità letterarie, potrebbero venirne fuori opere che nemmeno Federico Moccia vorrebbe spacciare come sue. Il che dice tutto.
Già il web è popolato di sedicenti scrittrici prive dei fondamentali della lingua italiana. A prescindere da questo, le tematiche omosessuali vanno descritte anche in base al contesto – epoca in cui si svolge la storia, nazione, pertinenza con la situazione – insomma, ci vuole sempre il solito caro e vecchio realismo.

God save the slash

E' entrata nel fandom Colin/Jared

E’ necessario fornire descrizioni e motivazioni, riflessioni, creare sostanzialmente un terreno in cui lo slash possa attecchire e non apparire come una storiella da due soldi gettata a caso, soltanto perché va di moda.
Secondo: come abbiamo già visto, lo slash è ovunque. Ma ovunque ovunque.
Harry Potter? Ok, ci sta. Ma anche tra Gazza e Lupin?
Il signore degli Anelli? Ottimi spunti, indubbiamente. Ma Legolas e Gandalf…
La Signora in Giallo? Perché esiste gente in grado di slashare lo sceriffo Tupper e il dr. Hazlitt?!
Un po’ di decenza ammettiamo che non guasterebbe, un minimo di buonsenso e buongusto che impediscano di scrivere vere e proprie eresie che fanno esclamare sonori WTF?! al solo leggere le prime righe.
Alcune fanwriters amano prendersi una dose eccessiva di creatività, senza peraltro giustificare in nessuna maniera trame

assolutamente improbabili e, a volte, veramente disgustose.

Altre volte invece ci ritroviamo a pensare che lo slash ci venga servito su un piatto d’argento. E poi si vengono a lamentare.
Non sono pochi i cantanti che ai loro concerti si concedono momenti di pura follia, tra baci saffici, carezze ambigue, atteggiamenti capricciosi, il tutto corredato a piacere da boa di piume di diversi colori, manette e interi stock per scatenare le fantasie delle fans.
Oppure attori che alle presentazioni camminano sul Red Carpet mano nella mano, lanciandosi occhiate eloquenti difficilmente travisabili.

Questo è chiamato – o viene nebulosamente definitofan-service.

God save the slash

Slinguazzamenti vari che fanno tanto bene all'anima (slasher)

Si tratta di tutto quell’insieme di posizioni, modi di fare, frasi e quant’altro che taluni personaggi dello spettacolo tendono a manifestare per incrementare l’attenzione su di loro, consapevoli della fama che irrimediabilmente riscuotono, è un sottile gioco di marketing che vende ben più di qualsiasi campagna pubblicitaria, è mostrare al pubblico quello che il pubblico desidera, galvanizzarlo per attirarsi i suoi favori, è LA propaganda più sicura, diretta e di scontato successo.
In questa maniera le fan fictions slash non sono soltanto un modo delle autrici di sfogare la propria inventiva, ma anche un veicolo per diffondere il verbo, far conoscere le star e accaparrarsi sempre più fans.
Sì signori: lo slash vende.

E non discutete mai con una slasher sul fatto che il suo idolo sia gay davvero oppure no.
Non ne uscireste vivi.
Una slasher crede semprenell’omosessualità a lieto fine.

Non importa se l’attore è appena convolato a giuste nozze: lui è coinvolto in una relazione duratura col suo migliore

God save the slash

Ha ascoltato una conversazione tra slasher

amico con cui ha recitato assieme, si amano alla follia e non aspettano altro che le riprese per poter stare nell’intimità delle camere d’albergo a fare ogni zozzeria possibile e immaginabile.

E’ irrilevante che il cantante abbia due figli e la moglie ne stia aspettando un altro: lui è follemente innamorato del chitarrista, sono legati da un travagliato rapporto di amore-odio che sfocia sempre in morbide carezze nelle fugaci notti sul tourbus.
Sunto: lo slash vince su tutto, è il jolly delle fictions, la carta segreta del mazzo.

Onde per cui, la prossima volta che vedete per strada due ragazze che sogghignano indicando la gente che passa per strada voi – maliziosi! – potrete pensare che sono due lesbiche che chiocciano di scarpe e vestiti.
Ma potete star certi che quelle due avranno già intessuto almeno mezza dozzina di storie slash su tutti i baristi del circondario.


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