15 maggio 2014 • Le 5 Curiosità, Vetrina Cinema
Godzilla è tornato. Il re dei mostri rivive in una nuova produzione americana (Warner Bros e Legendary Pictures insieme alla leggendaria Toho Company giapponese) sedici anni dopo il dimenticabile film di Roland Emmerich. Nel nuovo Godzilla i toni sono più cupi, adulti, drammatici. E il nostro mostro si muove spesso nell’oscurità, tra dense nubi di calce, illuminato dal fuoco dei palazzi, o dai razzi lanciati dai militari. La storia parte dal 1954 (l’anno del primo Godzilla cinematografico) quando dei test nucleari nell’Oceano Pacifico risvegliano una creatura anfibia leggendaria che in Giappone chiamavano Gojira. La marina tenta di eliminarla con un’enorme esplosione nucleare, fatta passare come un altro test, che ha però l’effetto di cacciare la creatura dal suo habitat e di vagare per gli abissi degli oceani, fino a quando l’apparizione di un suo nemico comincia a minacciarne la sopravvivenza facendola riapparire in superficie. Godzilla, diretto da Gareth Edwards, con Bryan Cranston, Aaron Taylor-Johnson, Juliette Binoche, Elizabeth Olsen e Ken Watanabe, è nelle sale dal 15 maggio.
1. È un Godzilla da paura. Nel film di Edwards, il mostro assomiglia molto di più alla creatura dei film originali giapponesi rispetto a quella della versione firmata Emmerich del 1998. Ed è molto più realistica e paurosa di quelli che potevano essere i pupazzi dei film anni Cinquanta. Edwards e il suo team hanno studiato tutte le versioni dei Godzilla precedenti, soprattutto quelle dei classici. “Il modo in cui vedevo la cosa era questo: immaginare che Godzilla fosse una creatura reale, e che qualcuno l’avesse visto negli anni Cinquanta e fosse corso subito agli studi per farci un film, e cercando di ricordare al meglio come fosse fatto lo avesse disegnato” ha raccontato il regista. “Nel nostro film lo vedete finalmente davvero. Era importante che fosse un Godzilla della Toho”. Per creare il nuovo Godzilla si è pensato a un incrocio tra un orso e un dragone di Komodo.
Godzilla
2. Le dimensioni contano? Era la frase di lancio del Godzilla di Emmerich, che puntava molto sulla “statura del mostro”, che in realtà era una brutta copia del T-Rex di Jurassic Park. Oltre che per il suo aspetto più pauroso, il nuovo Godzilla batte quello di Emmerich anche in fatto di dimensioni: se quello era alto circa 50 metri, questo è praticamente il doppio, circa 100 metri. 106 metri e 70 centimetri, per l’esattezza.
3. Dall’America al Giappone e di nuovo in America. Nel 1954 gli studi Toho decisero di rifare un film americano che ebbe un buon successo nel Sol Levante, Il risveglio del dinosauro, a sua volta figlio del successo di un King Kong del 1952. È nato così il mito di Godzilla, diventatato oggetto di trenta pellicole, tra seguiti e reboot, in cui il mostro ha combattuto contro tutti: da King Kong agli alieni, dai giganti ai robot. È stato un vero cattivo senza pietà o un alleato del Giappone contro altri villain.
4. Un’entrata da star. Gareth Edwards sa molto bene come creare attesa nel pubblico. E costruisce a Godzilla un’entrata in scena da vera star, dopo oltre un’ora dall’inizio del film. Come ogni star che si rispetti, anche Godzilla ha un opening act, una spalla, che poi è il suo vero antagonista nel film. Si tratta di un’altra creatura preistorica, il Muto, un mostro a otto zampe ideato appositamente per il film. È un mix tra un ragno e un pipistrello, è un po’ Alien e un po’ il mostro di Cloverfield (che è stato uno degli ultimi omaggi, non dichiarato esplicitamente, al grande Godzilla). Godzilla si batte contro quest’orrendo mostro. E, anche se non è un animale dal cuore d’oro come King Kong, diciamo che si fa il tifo per lui. E diventa quasi un nostro alleato, come nei film giapponesi di cui parliamo sopra.
5. Godzilla è stato creato al computer dalla WETA, la compagnia neozelandese artefice del successo de Il Signore degli Anelli e Avatar. Il design è di Owen Paterson, responsabile del successo di Matrix. Accanto alle immagini computerizzate però ci sono anche grandi scenografie reali di città devastate, costruite negli studios in Canada. Quanto al suono emesso dai mostro, davvero pauroso, è stato recuperato quello del Godzilla originale ed è stato reso più attuale.
Di Maurizio Ermisino per Oggialcinema.net
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