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Golden Goal: dodici condannati con sentenza col rito abbreviato.

Creato il 28 marzo 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

di Giuseppe Parente 
Golden Goal: dodici condannati con sentenza col rito abbreviato.I dodici arrestati durante l’operazione Golden Goal avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato e nella giornata di martedì 27 marzo è arrivata la sentenza emessa dal gup Francesco Alabiso. 
Undici anni e due mesi di reclusione a Paolo Carolei, otto anni e quattro mesi con 50 mila euro di multa a Leonardo Di martino, cinque anni e 4 mila euro di multa ai quali si aggiungono altri 2 anni e 10 mesi con multa di 8 mila euro per Giuglielmo Bonifacio, 5 anni e 4 mila euro di multa per Francesco Avallone e Gennaro Cascone, 4 anni 5 mesi e 20 giorno e 10 mila euro di sanzione per Vincenzo Cascone, 4 anni e 4 mesi per Aniello Napodano, e 2 anni 8 mesi e 6 mila euro di mult a per Egidio Di Maio, Giuseppe Gambardella, Maria TERESA Iaccarino, Ferdinando Palomba. 
Le condanne emesse dal gup si riferiscono alle due maxi inchieste denominata Golden Goal e Golden Goal 2 sul riciclaggio di denaro sporco nelle scommesse su eventi sportivi, partite da Castellammare di Stabia, che hanno portato all’arresto di 25 persone il 15 ottobre del 2010, di altre 8 il 23 settembre 2011 e di altre nove il 17 ottobre sempre del 2011. Si trattava, secondo l’accusa, di persone ritenute vicine al potente clan camorristico dei D’Alessandro e al clan Di Martino particolarmente radicato nella zona dei Monti Lattari, che si sono fusi, per gestire nel migliore dei modi possibile, il business delle scommesse legali ed illegali su avvenimenti sportivi, in particolar modo sulle partite di calcio dei campionati nazionali italiani e stranieri. 
I reati contestati, vanno dall’associazione a delinquere di tipo mafioso all’associazione per delinquere finalizzata all’elusione di misure di prevenzione patrimoniale all’esercizio di scommesse clandestine e al riciclaggio di denaro di provenienza illecita. 
Dall’inchiesta emergerebbe anche l’individuazione da parte degli uomini del clan di più agenzie di scommesse legali gestite da prestanomi ma in effetti nelle disponibilità del cartello criminale stabiese che le utilizzava per riciclare denaro di provenienza illecita. Il nome di spicco dell’organizzazione è quello di Vincenzo D’Alessandro capo dell’omonimo clan attualmente detenuto nel carcere di Nuoro e figlio del defunto ras Michele. Tra gli arrestati spicca anche il nome di Maurizio Lopez, dirigente dell’ufficio Quote e rischi della società di scommesse sportive Intralot tra il 2007 ed il 2009. 
L’inchiesta che parte da alcune segnalazioni di giocate strane nei centri scommesse di Castellammare Gragnano e Sorrento si è allargata anche ad altre regioni di Italia, in particolar modo alla Puglia, dove a Caporuso, in provincia di bari furono arrestati ex titolari di centri scommesse grazie ai quali il clan D’Alessandro Di Martino, secondo la Dda di Napoli, riusciva a riciclare denaro utilizzando un sito betfair.com dove dirottava le scommesse illegali.



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