Magazine Basket

Golden State cambia pilota: tocca a Steve Kerr

Creato il 23 maggio 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Due anni fa, dopo che il lockout aveva tenuto ferma la NBA fino al giorno di Natale, i Warriors avevano concluso la stagione tra le peggiori compagini ad Ovest, con un record di 23 vittorie e 43 sconfitte. Sulla loro panchina siedeva un novizio nel ruolo di head coach, Mark Jackson, ex guardia nella Lega con alterne fortune, tra cui anche un premio di Rookie of the Year, datato 1988. Golden State era finita ai playoff solo una volta nelle precedenti 17 stagioni e Jackson era intenzionato ad insegnare difesa e disciplina ferree ad una squadra che, nel suo anno d’esordio, aveva ancora una volta deluso.

Oggi i Warriors sono tra le squadre più temute della Lega, per il loro cocktail di talento, esuberanza e sfrontatezza. Jackson, grazie soprattutto all’evoluzione esponenziale degli Splash Brothers, Stephen Curry e Klay Thompson, entrati nel novero delle migliori guardie NBA, ha saputo guidare la squadra californiana a due qualificazioni consecutive ai playoff. Delle ultime 164 partite di regular season giocate ne ha vinte 98 e ha raggiunto per due anni di fila il sesto posto nella temutissima Western Conference. Era dal 1992 che Golden State non faceva due apparizioni consecutive in post-season e dal 1993/94 che non raggiungeva le 50 vittorie, come in quest’ultima stagione regolare. Lo scorso anno i Warriors avevano stupito tutti, battendo al primo turno di playoff i favoriti Nuggets per 4-2 e mettendo seriamente in difficoltà i futuri finalisti Spurs, arrendendosi solo dopo sei tiratissimi match. Recentemente, invece, i californiani non sono riusciti ad avere ragione dei Clippers e sono usciti in sette partite al primo turno, lasciando nel cassetto tutti i buoni propositi e i sogni costruiti in estate con l’acquisizione, tra gli altri, di Andre Iguodala, a completare un roster già di livello assoluto.

Nonostante i meravigliosi progressi ottenuti con Jackson e un contratto in essere, è arrivato il licenziamento e la sostituzione con Steve Kerr. Cos’hanno in comune Jackson e Kerr? Non di certo la carriera da giocatore, con la guardia nata in Libano decisamente sugli scudi grazie ai cinque titoli vinti tra Bulls e Spurs. Bensì è la carriera da analista, iniziata da Kerr con la televisione americana TNT nel 2003 e intervallata dal suo ruolo di general manager dei Suns dal 2008 al 2010. Il nativo di Brooklyn, invece, ha abbandonato il suo ruolo alla ESPN per dedicarsi alla panchina dei Warriors, ma lo ha ripreso proprio da questi playoff, una volta ricevuto il benservito da Golden State. Kerr sarà alla sua prima esperienza da head coach sulla panchina dei Guerrieri, proprio come fu per Jackson tre anni fa. Nella recente serie contro i Clippers è pesata come un macigno l’assenza di Andrew Bogut, con David Lee che da solo non ha fatto abbastanza per cercare di contenere l’irruenza di Blake Griffin e DeAndre Jordan. Un’altra delusione, questa volta però a partire dalla regular season, è quella rappresentata da Harrison Barnes. Se nel suo anno da rookie era stato, oltre che ricco di esplosività, decisivo in molti momenti importanti della stagione, durante la sua seconda stagione in NBA ha deluso le aspettative e messo un punto di domanda su quello che poteva sembrare un roseo futura nella Lega.

Della direzione tecnica precedente, ciò che pare più abbia deluso la dirigenza californiana è stata la scarsa preparazione atletica infusa da Jackson alla sua squadra. Il general manager Bob Myers ha annunciato di confidare molto nella preparazione e nei mezzi di Kerr, considerato soprattutto il fatto che in passato è stato allenato da coach del calibro di Phil Jackson e Gregg Popovich. Nasce da qui il quinquennale da 25 milioni di dollari firmato pochi giorni fa e un cambio (fin troppo) repentino di rotta, dopo due stagioni comunque esaltanti. Le mancate scelte al Draft saranno un macigno da sormontare, visti i grandi prospetti disponibili in estate, ma i Warriors hanno già un roster pronto non più solo a stupire, ma anche a vincere. Fin da subito.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :