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Golf: è tempo di Ryder Cup!

Creato il 26 settembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

E’ il torneo di golf più famoso e spettacolare, l’unico ad offrire un vero e proprio tifo da stadio: sta per tornare la Ryder Cup, la leggendaria sfida Europa-Usa giunta alla sua trentanovesima edizione, che verrà assegnata sui green del Medinah Country Club, Illinois. Da venerdì a domenica si scriverà un nuovo capitolo di quest’affascinante competizione, che da quando è diventata una sfida tra Usa ed Europa, nel 1979, vede avanti quest’ultima, con 8 vittorie a 7.  Per il secondo anno consecutivo, l’Italia potrà vantare tra i 12 giocatori più forti del Vecchio Continente quel Francesco Molinari sempre di più fiore all’occhiello del movimento golfistico italiano.

La formula

La Ryder Cup prevede tre tipi di match play, cioè gare in cui bisogna tener conto delle buche vinte da un giocatore o da una coppia: otto fourball e otto foursomes da giocare tra venerdì e sabato e dodici sfide individuali nella giornata finale. I foursomes, che apriranno il programma del torneo, sono gare in cui le due squadre girano con una coppia di golfisti ciascuna, la quale si alternerà nel colpire la pallina. Anche i fourball vedranno girare due giocatori per ogni team, con la differenza che ognuno giocherà la propria pallina e il golfista che terminerà la buca con meno colpi darà il punto alla propria squadra. Per le sfide individuali, la domenica, scenderanno in campo tutti i 12 giocatori dei due team, dato che per le prime due giornate sarà il capitano a scegliere chi mandare in campo. Alla fine delle tre giornate una squadra dovrà totalizzare 14 punti e mezzo (sui 28 disponibili) per conquistare il trofeo, mentre per difendere il trofeo servirà realizzare 14 punti.

I team

Gli europei detentori del titolo sono capitanati dal 46enne spagnolo José Maria Olazabal, che potrà disporre di: Rory McIlroy (Irlanda del Nord), Justin Rose (Inghilterra), Graeme McDowell, (Irlanda del Nord), Paul Lawrie (Scozia), Luke Donald (Inghilterra), Lee Westwood (Inghilterra), Sergio Garcia (Spagna), Peter Hanson (Svezia), Martin Kaymer (Germania) e il nostro Francesco Molinari. Le due wild-card scelte da Olazabal sono il belga Nicolas Colsaerts (prima esperienza per lui) e l’inglese Ian Poulter. Prenderanno parte alla spedizione anche quattro vice-capitani: Thomas Björn, Darren Clarke, Paul McGinley e Miguel Angel Jiménez. Gli Stati Uniti avranno in Davis Love III il loro capitano, mentre le stelle che daranno battaglia sul green sono: Tiger Woods, Bubba Watson, Zack Johnson, Jason Dufner, Keegan Bradley, Webb Simpson, Matt Kuchar, Phil Mickelson e le quattro wild-card Steve Stricker, Jim Furyk, Brandt Snedeker e Dustin Johnson. Ad aiutare Davis Love nel compito di dirigere il gruppo ci saranno Fred Couples, Mike Hulbert, Jeff Slum e Scott Verplank.

Per l’Europa otto golfisti su dodici sono reduci dalla vittoria in Galles di due anni fa e mai come in quest’edizione la squadra sembra agguerrita; la presenza di un solo rookie riduce il rischio di avere giocatori in difficoltà dal punto di vista mentale. Problema che potrebbe presentarsi per gli Stati Uniti, che hanno tra le loro file quattro esordienti, i quali potrebbero patire la pressione di un torneo ben diverso da tutti gli altri del circuito. Confrontando le due squadre, si potrebbe pensare ad un Europa che potrebbe mantenere lo scettro; tuttavia, gli USA nei pronostici sembrano essere leggermente favoriti sugli europei, soprattutto per via del pubblico che si riverserà sui green del Medinah Country Club, da cui ci si attende un tifo caloroso che sui campi da golf è impossibile vedere nel resto dell’anno, perchè la Ryder Cup è soprattutto questo; tifo, passione e drammaticità.

 

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OA | Daniele Pansardi

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