Nel terzo turno, dopo un gran recupero con un 66 (-6), si era messo in corsa per il titolo Tiger Woods, quarto a tre colpi da Reed, ma il numero uno mondiale ha accusato ancora problemi alla schiena e non ha potuto far altro che cercare di difendersi chiudendo con un 78 (+6) e realizzando lo stesso 293 di Molinari con cui ha condiviso la posizione insieme all’inglese Luke Donald, all’australiano Adam Scott e al nordirlandese Rory McIlroy.
Hanno ottenuto una classifica migliore Bill Haas, il thailandese Thongchai Jaidee e lo scozzese Stephen Gallacher, sesti con 289 (+1), Matt Kuchar e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez. 13.i con 291 (+3), Phil Mickelson, Zach Johnson, l’iberico Sergio Garcia e lo svedese Henrik Stenson, 16.i con 292 (+4). Molto irregolari nel rendimento gli inglesi Lee Westwood e Justin Rose, 34.i con 294 (+6), il sudafricano Louis Oosthuizen, 40° con 295 (+7), l’inglese Ian Poulter e il sudafricano Ernie Els, 52.i con 300 (+12). e il tedesco Martin Kaymer, 58° con 303 (+15).
Reed è partito forte guadagnando due colpi sul par con tre birdie e un bogey, poi è andato avanti con andatura regolare, calcolando i rischi e con l’occhio agli inseguitori. A contendergli la prestigiosa vittoria sono rimasti solo Bubba Watson e Jamie Donaldson. Il primo, rinvenuto con quattro birdie, non è riuscito a trovare il quinto necessario almeno per il playoff (68, -4), mentre il gallese (70, -2 con quattro birdie e due bogey) ha tolto parecchia pressione a Reed quando con un bogey a chiudere gli ha concesso due colpi di margine mentre stava per partire dal tee dell’ultima buca. E il vincitore non si è fatto pregare per giocare il sicurezza e siglare con un bogey il 72 vincente (tre birdie, tre bogey),
Molinari, dopo essere scivolato su un 76 (+4) nel terzo giro, è rimasto in media classifica con un 73 (+1) concludendo la sua corsa con due birdie e tre bogey. Positiva la parte iniziale del torneo, in cui ha veleggiato tra i top 5, poi forse ha pagato la condizione non ancora ottimale, ma non è un mistero che ha finalizzato la preparazione per raggiungere i pieni giri più avanti, in coincidenza con i major. Manassero è rimasto costantemente in retrovia e ha concluso con un 79 (+7), lo score più alto nella sua prestazione, con un birdie, sei bogey e un doppio bogey. Per Woods un insolito giro senza birdie, comunque più che giustificato, e con sei bogey.
Reed è andato a segno per la terza volta in sette mesi dopo essersi imposto in precedenza nel Wyndham Championship (agosto 2013) e nell’Humana Challenge (gennaio 2014) e il titolo gli ha reso la bella cifra di 1.530.000 dollari su un montepremi di nove milioni di dollari.