Francesco Molinari con uno gran giro in 64 (-7) colpi e lo score di 205 (70 71 64, -8) è volato dal 55° all’ottavo posto nel Waste Management Phoenix Open (PGA Tour), in svolgimento sul percorso del TPC Scottsdale (par 71), a Scottsdale in Arizona. Nello score cinque birdie e una spettacolare “hole in one” alla buca 16 (par 3, yards 133) in cui il torinese è andato a segno direttamente dal tee utilizzando un pitching wedge. Ha mantenuto il comando lo scozzese Martin Laird con 200 (66 66 68, -13) che ha portato a tre i colpi di vantaggio sui primi inseguitori: Brooks Koepka, Zach Johnson e il giapponese Hideki Matsuyama (203, -10). Al quinto posto con 204 (-9) Ryan Palmer, Justin Thomas e il dilettante spagnolo Jon Rahm, e all’ottavo, insieme a Molinari, Russell Henley, Kevin Chappell, Robert Streb, Ryan Moore, Daniel Berger, Bubba Watson, che ha preso un po’ di terreno, lo scozzese Russell Knox e l’argentino Angel Cabrera. Sono tutti giocatori con la possibilità di competere per il titolo, ma molto dipenderà dal rendimento di Laird.
Sono invece fuori gioco Jordan Spieth e Matt Kuchar, 23.i con 208 (-5), Keegan Bradley e il gallese Jamie Donaldson, 30.i con 209 (-4), Hunter Mahan e Patrick Reed, 46.i con 211 (-1), e il sudafricano Retief Goosen, 52° con 212 (+1). E’ stata la gara del rientro di Tiger Woods che si è risolto con un ultimo posto (130° con 155 – 73 82, +11) dopo un 82 (+11) nel secondo turno, punteggio più alto sul giro realizzato dall’ex numero uno mondiale nei 317 tornei giocati sul circuito da professionista. E’ uscito al taglio anche per Phil Mickelson, 94° con 145 (+3), che ha ceduto con un 76 (+5).
Laird ha chiuso con un 68 (-3) molto redditizio anche se farcito con alcune incertezze come dicono i tre bogey ampiamente compensati, però, da sei birdie. Matsuyama è rinvenuto con un 63 (-8), miglior punteggio del turno dovuto a otto birdie, mentre ne ha segnati sette Koepka per il 64 e Johnson si è disimpegnato con un 67 (-4) frutto di cinque birdie e un bogey.
Francesco Molinari ha offerto un ottimo gioco in ogni parte del campo. E’ giunto sul tee della buca 16 con quattro birdie nello score (3ª, 5ª, 10ª, 13ª) dove ha effettuato il tee shot, come detto, con il pitching wedge. La palla è atterrata a un paio di metri dall’asta, è rotolata sorpassandola di un metro, poi è tornata indietro finendo a bersaglio e il pubblico ha tributato al torinese un’autentica ovazione. Tifo da stadio e gente che saltava sulle tribune come per un gol. Poi alla 17ª la ciliegina sulla torta con il quinto birdie di giornata. Significative le percentuali: 92,86% nel “driving accuracy”, 77,78% nei “greens in regulation” e 1,57% nel putt per giro.
“Innanzi tutto – ha detto Francesco Molinari – sono particolarmente felice per il risultato. Ho giocato bene per tutto il giorno ed è sempre una buona cosa non avere bogey nello score. Alla buca 16 è accaduto qualcosa di incredibile. Tra l’altro ero già rimasto sorpreso al mio arrivo sul percorso alle sette del mattino: c’era gente che correva verso quella buca per assicurarsi un posto sulle tribune. E’ la terza hole in one della mia carriera, ma è stata veramente speciale. La reazione del pubblico è stata fantastica, qualcosa che non si vede certo tutti i giorni. Poi tutte quelle bottiglie di birra lanciate sul campo. Incredibile. Mi è venuto da ridere e mi è dispiaciuto per Brian Davis, che ha dovuto attendere parecchio prima di poter effettuare il suo colpo, in attesa che tutto fosse ripulito. Si, ho visto in TV la buca in uno realizzata da Woods nel 1997: la posizione della bandiera era leggermente diversa e non c’erano gli stand attorno, ma mi sembra che la risposta della gente sia stata praticamente la stessa”. Il montepremi è di 6.300.000 dollari con prima moneta di 1.340.000 dollari.