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Golf: Vittoria Anfossi, stella nascente del golf nazionale

Creato il 09 giugno 2014 da Sportduepuntozero

Vittoria Anfossi

A guardarla così, i lunghi capelli lisci castani, i jeans e la t-shirt, sembra una ragazzina come tante altre. Minuta, asciutta, forse un po’ introversa, addirittura un po’ timida. Poi la ascolti parlare e quando ti racconta della sua carriera sportiva, lo sguardo cambia, e diventa improvvisamente deciso, determinato. E ti accorgi di non avere più davanti Vittoria Anfossi, la studentessa 18enne del liceo classico, ma la due volte campionessa di golf del Piemonte e oggi numero 25 del ranking nazionale. Capisci perché è arrivata fino ad essere una Gif, ovvero giocatrice di interesse federale, in poche parole l’anticamera della Nazionale.

E hanno bene da tenerla d’occhio perché da quando ha iniziato la sua è stata una strada costellata di successi. Non facile, certo, ma che le ha dato grandi soddisfazioni guadagnate col sudore e la determinazione che la contraddistingue. Amore a prima vista? Non proprio. Forse è più giusto dire che è stato il golf a sceglierla e non viceversa, come racconta Vittoria: “Sono entrata in un campo la prima volta a otto anni, mi ci ha portata mio padre che è un golfista appassionato. Eravamo in montagna a Bardonecchia e non mi è piaciuto per niente. Ho continuato a giocare perché mi veniva facile, ottenevo dei risultati, riuscivo dove i miei coetanei si fermavano”.

E così le estati trascorrevano sui campi da golf, finché, quattro anni fa, la svolta. Ha iniziato a praticare più spesso e seriamente e quando ha affrontato il Campionato pulcine under 14 nella splendida cornice dell’Ugolino di Firenze, uno dei campi più vecchi d’Italia “Ho capito che era il gioco per me, che mi potevo anche divertire insieme con i miei coetanei, ma soprattutto che adoravo la competizione”. Già perché quando Vittoria scende in campo, lo fa per vincere, a testa alta, e non si lascia certo intimidire dal pubblico, anzi: “Più gente c’è più mi piace, tiro fuori il meglio di me e riesco a mantenere la calma comunque” ammette sorridendo.

Calma, pazienza, sangue freddo, la componente psicologica è così fondamentale nel gioco del golf da oscurare, alle volte, la tecnica. È uno sport completo, che ripaga di rado ma quando lo fa regala grandi emozioni. Quello di Vittoria è un gioco aggressivo, che non ammette errori: “Bisogna saper aspettare, sei sempre sotto pressione ed è facile rovinare una gara, ci vuole molto equilibrio mentale” spiega. La sua arma vincente? La grinta, non c’è dubbio, anche se non è sempre stato tutto rose e fiori: “Due anni fa ho vissuto una sorta di crisi esistenziale, non riuscivo più a conciliare scuola, amici e golf”. Come ha fatto a superarla lì dove molti coetanei crollano e mollano la vita agonistica? Affrontando le difficoltà della vita come fa in gara, con tecnica e strategia: “Ho imparato a organizzare meglio il mio tempo”. Semplice, no?

Socia onoraria del golf club la Margherita, dove gioca da otto anni, è seguita passo passo dal maestro Sergio Bertaina, lo stesso di Molinari per intenderci, presso il golf club Torino. Il 2013 è stato un anno costellato di successi, dove ha fatto il salto di qualità: si è piazzata al quarto posto su 120 partecipanti al campionato nazionale under 18 a Villa Condulmer in Veneto, ha raggiunto il secondo posto nel trofeo Città di Roma e ha vinto per il secondo anno di fila il campionato piemontese. Il 2014, almeno fino ad ora, è l’anno dello studio: “Ho dato precedenza alla scuola, tra poco affronterò l’esame di maturità” e a giudicare da come ne parla, si capisce che è forse la prova più difficile che abbia mai affrontato.

Ma poi sorride e quel luccichio negli occhi racconta anche un’altra verità, lo sguardo si perde lontano, oltre i libri: “Dopo la maturità andrò in America per uno stage di tre settimane in Arizona alla Nick Faldo academy. Un full immersione di golf, ma anche un’occasione per incontrare nuovi amici, per confrontarti con i coetanei di diverse nazionalità”. Non è nuova a queste esperienze, Vittoria, lo scorso anno era in West Virginia e anche di quel soggiorno ricorda soprattutto le nuove amicizie fatte, i nuovi incontri con ragazzi provenienti da tutto il mondo.

Ad agosto, poi, la aspetta il Città di Milano e il trofeo Lolli Ghetti a Margara. Senza dimenticare i campionati femminili A1 a Punta Ala, dove la sua squadra, di cui è la capitana, rappresenterà la Margherita.  Ma che cosa vuole fare Vittora da grande? Non ci sono dubbi: “Mi iscriverò a Economia e Commercio, ma vorrei diventare giocatrice professionista”. Strada difficile quella che si è scelta, perché il golf è ancora un gioco prettamente maschile dove le donne fanno fatica ad emergere. Basti pensare che il montepremi di una gara femminile è il 10 per cento di quello maschile. E che i circuiti femminili hanno poca visibilità nei palinsesti televisivi. “Le donne sono penalizzate in questo sport, ma vale comunque la pena di continuare perché il golf, per me, è stimolante e tira fuori il meglio e il peggio di te, al quadrato!”.

E così tra un libro e l’altro, un’uscita con gli amici e un drive ben giocato, non smette mai di guardare avanti, con la “saggezza” dei suoi 18 anni.  Se ne sta lì calma e paziente come fosse su un campo da golf a misurare il grande tiro, quello giusto, quello che tra un paio di anni le permetterà di cominciare il lungo cammino verso le selezioni per accedere, infine, al Ladies European Tour, ovvero diventare professionista: “Per adesso è solo un sogno” sottolinea prudente Vittoria, ma c’è da scommetterci che lavorerà sodo affinché si realizzi.


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