No, non sono cieco, so che quelli raffigurati sono orsetti, ma sono più maiali che orsetti, fidatevi. Leggete l’articolo e scoprirete perchè dico questo.
Innanzitutto vi chiedo di fare uno sforzo. La maggior parte di voi lettori mangia quotidianamente carne. È una cosa comune. Non vi farò la paternale, ma vi chiedo di entrare in empatia con chi non vuole mangiare carne perché proveniente da cadaveri di poveri animaletti che hanno sofferto sia in vita sia durante il trapasso. Quello che dovreste fare è cercare di cambiare il vostro punto di vista sino alla fine di questo mio articolo, entrare in empatia con me, per poi riprendere il vostro punto di vista.
“Del maiale non si butta via niente”. Questa frase è vera, non è un modo di dire.
Qualche anno fa, durante una cena, ho mangiato una piadina con formaggio e pomodori secchi, una crostata alla frutta e poi, durante la visione di un film, qualche caramella gommosa alla cola e alla frutta. Non ho mai mangiato così tanto maiale quanto quella sera. Ho scoperto poco dopo che lo strutto, grasso di maiale, viene utilizzato per molti prodotti da forno e dolci incluse piadine, cannoli, pezzi di rosticceria siciliani, brioche siciliane, gnocchi fritti, crescentine o tigelle, alcuni pani, persino quelli prodotti industrialmente.
Ho scoperto inoltre che la maggior parte dei prodotti gelatinosi trasparenti (vedi strato superficiale della crostata di frutta), creme, budini e caramelle sono fatte con la colla di pesce, o gelatina alimentare, prevalentemente costituita da cotenna, bifido e ossa di maiale. Gli orsetti gommosi alla frutta che mi piacevano tanto, quelle bottigliette gommose alla cola, sono costituite da maiale, aromi e coloranti.
È un ingrediente amalgamato in maniera subdola, specialmente laddove risulta impossibile conoscere gli ingredienti, per esempio sul panino caprese comprato al bar o su molti dolci che necessitano per questioni estetiche di uno strato lucido o di un addensante trasparente.
Eppure, per fortuna, noi vegetariani non siamo gli unici a non voler mangiare parti di maiale, ci sono anche i musulmani e gli ebrei, che per cultura provano un senso di schifo per la carne di maiale persino maggiore. Nonostante ciò non c’è la dovuta attenzione da parte di pizzerie, pasticcerie, panetterie e industrie alimentari nell’evidenziare l’eventuale presenza di strutto o gelatina alimentare nei prodotti.
Ma a voi non fa impressione mangiare delle caramelle gommose alla frutta sapendo che sono fatte con tessuti provenienti da maiale?