Ben Affleck, sparita la moglie che non amava più, recita la parte del marito disperato davanti alle tv.
Titolo: Gone Girl – L’amore bugiardo
Cast: Ben Affleck, Rosamund Pike
Regia: David Fincher
Protagonisti: Sposi
Materia: Vendetta, Comportamento Umano
Energia: Indagini, Ricerca della verità
Spazio: Usa
Tempo: Anni 2010
Nick ed Amy sono tornati a stare nel Missouri, dopo che Nick ha perso il lavoro a New York.
Ben presto il matrimonio ne risente e tra loro si genera un solco incolmabile.
Un bel giorno Amy scompare nel nulla e nonostante tutti gli appelli di Nick anche in TV, nessuna notizia di Amy.
Dalle indagini tutti gli indizi portano a Nick, l’amante, la casa a soqquadro e la migliore amica di Amy che rivela che Amy aveva paura di Nick.
Nick sà di essere innocente, e questa marea di sospetti su di lui, la cui colpa è non amare più Amy, lo confonde, così continua a recitare la figura del marito travolto dal dolore.
Rielaborando gli indizi contro di lui Nick capisce che sua moglie Amy lo vuole incastrare, Amy ha messo su una messinscena perfetta e Nick ha una sola possibilità trovarla!
Amy è ormai lontana dal Missouri e il suo piano perfetto architettato e preparato da lungo tempo culmina con il suicidio, in modo da incastrare definitivamente Nick.
L’avvicinarsi della fin fa cambiare idea ad Amy, decide di vivere, ma non può stare sotto falsa identità senza soldi, costretta all’improvvisazione e difficile non commettere errori.
Bel thriller, soprattutto nella prima parte, quando lo spettatore è portato dagli indizi a fare ipotesi su ipotesi.
Appena si scopre che Amy è viva, vengono a galla molte forzature per far tornare tutti gli artifici usati per incastrare Nick.
Il finale purtroppo è poco realistico, con la polizia che accetta ciecamente la versione di Amy nonostante quella di Nick e la marea di prove che la contraddicono, lanciandoci un boccone amaro difficile da inghiottire.
Peccato perchè la prima parte era molto promettente.
Voto Finale: Accettabile
Frase del film: “Siamo riusciti solo ad odiarci e a dominarci a vicenda, facendoci molto male”, “Si chiama matrimonio!”