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Goodbye Philip!

Creato il 03 febbraio 2014 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1

Goodbye Philip!
L'idea della morte da sempre ci spinge a superare tutte le nostre fantasie e le nostre paure. Ci porta ad esplorare quei luoghi indefiniti e mai realmente abbordabili. Quando muore un attore poi, Dio solo sa cosa ci succede...E nonostante tante voci ipocrite diranno: "va bene ma se l'è cercata". "Alla fine era solo un personaggio famoso pieno di soldi che aveva tutto e non ha saputo goderselo". "Ma che gli mancava a quello lì?". Eh, che gli mancava...è una domanda difficile che si potrebbe girare a qualsiasi essere umano. Ricco, in salute, pieno di donne oppure della sola che sappia renderlo felice. Ma chi siamo noi per sentenziare la felicità assoluta? Quando poi non capiamo nemmeno cosa sia per noi, la felicità. Tutti i giorni combattiamo per placare tormenti di ogni genere, e appena tocca agli altri, tiriamo fuori la saggezza dell'ipocrita che all'occorrenza sta sempre bene. "Se l'è cercata". Ma come potrei permettermi io di dire una cosa del genere. Di commentare così miseramente la morte di un uomo. 

Goodbye Philip!

Truman Capote


Io non ho il diritto, anzi a volte scelgo di non sapere troppo della vita dei miei beniamini, perché voglio mantenere intatta quell'icona grandiosa, spettacolare. E poi sapete cosa mi spaventa di più? Pensare che anche loro, gli attori e le attrici che amo, i miei eroi, siano fragili. Così terribilmente "umani". Nonostante le spalle grandi, gli occhi impenetrabili, una voce importante e un corpo che da solo, basterebbe a dominare la scena. Ad evitare il male e gli sguardi che pungono e affondano come lame. Ma la verità è un'altra. E ci fa male ammetterla, perché noi a questi eroi di celluloide chiediamo la perfezione. Chiediamo tutto e il contrario di tutto. E' da loro che dobbiamo imparare a superare noi stessi, a ricrearci quel momento di gloria che rimanga fisso, in eterno. A loro chiediamo di essere forti come la pietra. Chiediamo di raccontarci ogni aspetto della vita. Di ridere, piangere e di fare tutte le parti che la fantasia, o la cruda realtà, mettano a disposizione. 
Penso a Philip Seymour Hoffman e mi viene subito in mente un'immagine...

Goodbye Philip!

The Master


Non è solo un uomo dalle spalle larghe e ingombranti. E' un mostro posseduto dall'arte della recitazione. Un servo dell'Arte, un uomo che non può scegliere di liberarsi o meno. Quando penso ai grandi attori provo un senso di frustrazione, che non è mia. Sembra venire da loro stessi. Perché ogni volta che me li immagino al di fuori di quel ruolo assegnatogli, vedo solamente uomini o donne tormentati. Perché? Forse perché è davvero questo il prezzo da pagare...non lo so. Oggi se ne va un attore immenso, un uomo tanto grande quanto fragile. Vorrei solamente conservare il più a lungo possibile quest'immagine che parla di un gigante complicato e pieno di passione. Un artista che sembra essere nato già imparato, con quella impeccabile maniera di stare sulla scena e dar vita ad ogni impulso. E non voglio nemmeno pensare a tutte quelle sciatterie mediatiche, orribili e da denuncia. Fanno pena i titoli di molti quotidiani o testate on line, che chi non li ha mai letti potrebbe addirittura credergli. Quelli di cinemafanpage hanno addirittura avuto la delicatezza di lanciare l'articolo con l'immagine esplicita dell'ago in un braccio. Io mi vergogno per loro. Così come mi vergogno di quanti cretini abbiano scritto idiozie simili a "Morto P.S.Hoffman, un'overdose di talento". Io chiederei rispetto, e a quanti di noi si stiano ancora domandando se sia vero o no, la possibilità di sentire una tristezza dentro che non sia solo un riflesso immaginario. 

Goodbye Philip!

Il grande Lebowski


Sono poche le volte in cui il dolore si fa reale, scavalcando quel confine dell'immaginario e del mito. Oltre quel grande schermo troviamo i nostri eroi e li facciamo tanto veri, da non riuscire ad accettare il fatto che se ne vadano via. Senza tornare più, se non nel ricordo o in quel mondo circoscritto e astratto, fatto di immagini che si rincorrono. Goodbye Philip.

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