Era la sfida più attesa dell’estate, la madre di tutte le partite di summer league di questa offseason Nba contrassegnata dal lockout. Nella palestra del Trinity College di Washington, DC, è andato in scena The Capital Punishment, lo scontro tra una selezione di giocatori in rappresentanza della Drew League, la lega più famosa a Los Angeles, e una selezione di players della Goodman League, la summer league della capitale. Insomma Est contro Ovest alla massima potenza. Per la cronaca ha vinto la Goodman 135-134 grazie alla solita sontuosa prova di Kevin Durant, autore di 44 punti, a conferma che è lui, la stella dei Thunder, il premio oscar dell’estate. Durant, tutt’altro che distratto dalle voci che lo vorrebbero in Europa nella prossima stagione, ha griffato la sua gara con alcune giocate entusiasmanti e poi nel finale, ha mandato a bersaglio i tiri liberi del sorpasso e non contento, per essere sicuro di portarsi a casa il foglio buono del referto, ha stoppato il il tiro del barba Harden allo scadere.
Harden, uno dei migliori rappresentanti della Drew League (ha messo un paio di cinquantelli a inizio estate), ha chiuso con 29 punti mentre Brandon Jennings, altro angeleno, è stato il migliore dei suoi con 34. L’ex giocatore di Roma ha infilato diversi canestri semi impossibili anche se poi ha fallito la tripla della vittoria, prima del recupero e del tiro di Harden stoppato da KD. Nel finale, sul devastante Jennings, è stata determinante la difesa di John Wall. L’ex Kentucky, che a Washington è di casa visto che è l’uomo franchigia dei Wizards, ha messo 6 degli ultimi 10 punti della Goodman è poi si è appiccicato a Jennings impedendogli di scorazzare come aveva fatto fino a quel momento. 28 i punti finali di Wall, che ha detto di essersi divertito al fianco del miglior marcatore della Nba (Durant appunto).
Ci sono stati anche altri protagonisti, come JaVale McGee, che come al solito si è fatto sentire ad altezze proibitive con schiacciate e stoppate. E poi DeMarcus Cousins, DeMar DeRozan, Gary Neal, Ty Lawson, tutti in campo solo ed esclusivamente per l’amore verso il gioco, dandosi battaglia fino alla fine, perchè poi, nessuno è felice di perdere. Di lockout non si è parlato anche se le parti in causa, i proprietari e l’associazione giocatori, dovrebbero prendere in seria considerazione ciò che è successo in questa estate: moltissimi professionisti hanno preso parte alle summer league perchè la prima cosa per loro è il gioco, puro e semplice. Sì, ci sono i soldi, vero, però un accordo è necessario per salvare the game.
Godetevi ora le migliori giocate della sfida dell’estate, The Capital Punishment.